L'emigrante

Benedica lenzolu

Una settimana ricca di incontri, dibattiti e importanti comunicazioni. Nu lenzolu ‘e novità
Parola d’ordine: benedica lenzolu. Nella città dei record non poteva mancare la maggiore affluenza, a livello nazionale, per le elezioni comunali 2011. E cosi è stato, Catanzaro prima in graduatoria con un eccezionale ottantapercento! Sti poveri emigranti finiscono sempre per doversi ricredere. Dal più classico dei “eu minda futtu” si passa, senza soluzione di continuità, ad una partecipazione politica che fuori dal Sansinato non ha eguali. Ma allora vien da chiedersi perchè questo attaccamento non si manifesta quando c’è da riprendersi la padronanza di un territorio assunto a modello negativo dai comici, dai cantanti e finanche dai calciatori.

Della nostra città non è che se ne dica un gran bene, poi però siamo sempre bravi a rispondere con i nostri piccoli record, con le nostre manie, con il nostro modo di agire pensare e fondamentalmente fregarsene. Ed è proprio in quei vicoli troppo stretti, in quelle strade che abbiamo percorso in lungo e in largo, prima in un senso e poi nell’altro, che ritroviamo la nostra contraddizione intrinseca. Quella maledetta abitudine di lamentarsi degli altri pensando sempre e solo a noi stessi. Il nostro piede è sempre sul gradino più alto del podio, a parole ovvio, e siamo superiori anche quando facciamo gli indifferenti. Ma finiamo per scoprirci ogni giorno più poveri e di questo strazio non ne abbiamo mai abbastanza.

E’ un pò come il giocatore d’azzardo che, per sentirsi un vero giocatore, ha bisogno di perdere molti soldi. Cosi ha la scusa buona per lamentarsi della sfortuna o di qualche imbroglio. E il giorno che dovesse scoprirsi vincente sai che fa? …si sta quetu ca sinnò ncunu cià gufa.
I tifosi hanno giocato d’azzardo? forse si, la situazione che si è venuta a determinare ha molti responsabili e sono davvero pochi quelli che possono dirsi esenti da colpe. Ma è anche vero che solo chi si da fare può sbagliare, solo chi si muove può commettere un errore. Chi invece se n’è fregato ieri, oggi dice di essere l’unico ad aver fatto la cosa giusta. Quindi fregarsene è la cosa giusta? Chi si sente di rispondere è pregato di farsi avanti.

L’emigrante sorride sempre un pò quando mette a confronto le due italie, perchè finisce per ammirare la ferma volontà di chi protesta da una sedia a rotelle, mentre altri affidano il proprio disappunto a mezzi di comunicazione da ufficio postale dell’inizio del regno. Sono passati 150 anni… uff ancora con ‘sta storia dell’unità… va bene, allora diciamo che è trascorso appena un anno da quella maledetta trasferta al Flaminio. Non cangiau nenta…. ti sbagli, qualcosa è cambiato: abbiamo messo una bella croce subba chiru lenzolu. Di solito si dice che chi sbaglia per ultimo deve tempestivamente riconoscere i propri errori, altrimenti ci sarà sempre qualcuno che sbaglia dopo di noi. Questo significa che se nessuno sarà mai disposto a riconoscere i propri errori, non saranno certo gli altri a farlo per primi. Quindi simu fermi comu quandu pigghiamu u controsenso e d’arretu n’atru cunnu ni segua e dopo nu minutu esimu tutti bloccati?. Pressapoco, ma adesso l’importante non è capire chi è stato il primo a ridurci cosi.

Si era detto “società forte o fallimento”. Beh il fallimento è arrivato e di forte c’è rimasto solo il mal di testa. E quindi sto lenzuolo a cosa serve? speriamo non a fare quella battuta, poco dignitosa, che generalmente si usa quando, per cercare un posto di lavoro, ci si sente rispondere che la laurea non serve a niente. Noi tifosi non abbiamo mai chiesto scienziati per svolgere il ruolo di presidente.
Abbiamo preteso, e continueremo a farlo, la serietà che compete a chi domani guiderà il calcio a Catanzaro. Speriamo dunque che almeno l’ottantapercento delle cose dette prima-do-lenzolu accolgano la protesta di chi chiede calcio. Altrimenti? senti un pò testina, se a Catanzaro non torna il Calcio, o andiamo tutti a ciapà i rat oppure la domenica si cambia mestiere. E visto che il lavoro scarseggia … na dunamu na mossa o no?

E vabboh chianu, non è passata nemmeno una settimana che è ufficiale l’offerta per il titolo e si parla di un interessamento da mille e una notte. Allora senti, avimu già ‘e programmara in due anni l’Uesse in Serie B E no! non ripetiamo lo stesso errore di sempre. Basta interferenze, ammiccamenti e stucchevoli posizioni aristocratiche. Più siamo tifosi e meglio è. Che poi, a pensarci bene, si può leggerla anche al contrario.

Davide Greco

 

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Davide Greco

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