Comunali 2011: trionfa Traversa, la sinistra non esiste più

Il voto disgiunto “consola” Scalzo: le liste a suo sostegno intorno al 17%, lui oltre il 33%

Traversa doveva essere e Traversa è stato. A tarda notte, con oltre la metà delle sezioni scrutinate, Michele Traversa è il nuovo sindaco di Catanzaro. Ma i festeggiamenti erano già partiti nel tardo pomerigcio con l’arrivo dei dati dalle prime sezioni scrutinate. Inequivocabili e senza appello. La coraggiosa candidatura di Salvatore Scalzo, partorita meno di due mesi fa da un centrosinistra lacerato, non è riuscita a scalfire un risultato scontato. Con due terzi delle sezioni scrutinate, Traversa si attesta oltre il 61%, con Scalzo sopra il 33%. Gli altri candidati in tutto superano di poco il 5%, con Argirò sopra al 3% e gli altri con poche decine di voti (sotto l’1%).

I risultati ormai quasi acquisiti si prestano a una duplice lettura politica. La vittoria di Traversa è schiacciante, più o meno in linea con le previsioni di opinione pubblica e addetti ai lavori. Molto più pesante delle attese, invece, è la batosta dei partiti di centrosinistra, annichiliti e cancellati dal panorama politico dei tre colli. Le 5 liste (PD, IdV, Sinistra, Lista Ciconte e CZ Giovane e Democratica) che sostenevano Scalzo hanno collezionato in tutto la miseria del 17%, decimale più decimale meno, quasi 20 punti in meno rispetto al primo turno del 2006. Il PD giace inerme al 6%. Il centro-sinistra catanzarese non esiste più, spazzato via da cinque anni di governo-Olivo sul quale oggi i cittadini hanno emesso un verdetto senza appello.

Ma il secondo segnale è l’apprezzamento dei catanzaresi nei confronti di Salvatore Scalzo, giovanissimo agnello sacrificale sull’altare di Traversa, ma che ha lottato come un leone con una campagna elettorale basata su temi nuovi e un linguaggio fresco. Scalzo ha ottenuto il doppio dei voti di preferenza (circa il 33%) rispetto alla somma delle sue liste (intorno al 17%). Traversa, viceversa, ha ottenuto quasi 20 punti percentuali in meno rispetto alle liste di centrodestra che lo sostenevano. Effetti collaterali del voto disgiunto che già l’anno scorso a Lamezia costò la poltrona di sindaco a Ida d’Ippolito, surclassata da Gianni Speranza nonostante la schiacciante superiorità delle liste di centrodestra.

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Redazione

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