L'emigrante

Io speriamo che me la cavo (parte 3)

Il gran caldo è alle porte, ma i più resistono imperterriti senza allentare il nodo della cravatta
L’emigrante fa un grande respiro, quest’estate non ci saranno bandiere blu ad accoglierlo. Che strano… Da Roma in giù vestono tutti in giacca e cravatta. Generalmente questo significa che bisogna attendere il gran caldo, quello vero, per vedere qualche t-shirt colorata, le classiche infradito e un bel paio di occhiali da sole. Siamo dunque giunti al rush finale, finalmente le nostre spiagge si popoleranno di giovani e poco male se per 10 mesi l’anno fra noi e il mare ci sono più vuoti a perdere che ombrelloni da piantare. All’ombra di un cocomero da 14 kili …record e muti tutti ca eppi ma mi portu na cella frigorifera alimentata a pannelli solari.

Beh insomma, non è che il padano avesse tutti i torti, diciamo preferiremmo che nessuno ce le ricordasse queste situazioni. Ecco buttiamola li, giusto per dire. E se ripulire le spiagge dalla plastica, dal vetro, dal legno e dalla carta fosse la spinta giusta per avviare in modo serio la raccolta differenziata? da cittadino sarei fiero di un simile programma, sentirei il dovere civico di farla anch’io questa raccolta differenziata. E invece no. Finalmente eravamo riusciti a liberarci dei terropolentoni, adesso dovremo subire lo schiaffo morale di godere delle spiagge pulite solo quando l’emigrante fa ritorno con la station wagon …ca sulla l’autostrada si vidi cu tri quarti do specchietto toi è fattu assai.

L’emigrante strizza l’occhio al suo amico padano e gli dice, non senza una punta di amarezza, caro mio, sto weekend se ero giù me ne andavo al mare. E questo, da nord a sud, generalmente è il primo pensiero di chi il prossimo weekend farà i conti con l’esigenza di staccare la spina per rifugiarsi nelle chiare fresche e dolci acque della città fra i due mari, del capoluogo dell’istmo, della passiata alla marina, del tupigghiastiucahè, del vento che trovare un amico è sempre molto raro. Siamo assuefatti a questa città, cosi vituperata, che non vediamo l’ora di allontanarci un pò. E propriu mò ca si vota tinda vai alu mare?. In effetti ci sarebbe da esprimere una preferenza scegliendo il primo cittadino, perchè è a lui che si demanda il compito di dare la giusta gratificazione al nostro vivere quotidiano. Tu dici ca dominica mi tingianu n’atra vota si lassu a machina a piazza prefettura?

C’è una spaccatura fra nord e sud, ma prima ancora c’è una spaccatura con i meridionali del nord. Il terropolentone… il gran visir di touch i bacchettòn, però quanti vota ava ragiuna? E dopo il problema della bandiera blu avimu chiru da bandiera giallorossa. E qui lo schiaffo morale assume dimensioni fuori da ogni logica. Per 10 mesi l’anno non c’è nulla da raccontare e poi quando scendono quelli, che le cose le sanno sempre dopo, improvvisamente quelle stesse quattro cose da raccontare le sanno contemporaneamente a noi. E quindi la spaccatura è proprio li, in quel diverso modo di vedere le cose troppo lontano da casa. Papà hai visto che bella luna c’è stasera? Figlio mio, io la vedo su un orizzonte argentato e un cielo da baci perugina, tu cchi vidi a luna subba u pirellone?

Se l’ironia pungesse come la spina di una rosa diremmo si, ci sentiamo traditi e viviamo l’offesa di questa umiliazione, ma restiamo comunque innamorati. Se l’ironia pungesse soltano, diremmo che ci sentiamo traditi. E visto che si parla di politica è forse il caso di ricordare che non è un problema di bandiere. E’ molto di più: è quella straordinaria forza partecipativa che ha unito i meridionali del nord e del sud. E il principio consiste semplicemente nell’esser fieri di qualcosa. Ah si dimenticavo, il Catanzaro delle ultime settimane ha la media punti da play off.

Davide Greco

 

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Davide Greco

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