Inchiesta Poseidon: chiesta la condanna di due imputati

La condanna di due imputati che vengono processati con il rito abbreviato è stata chiesta dal procuratore aggiunto di Catanzaro Giuseppe Borrelli nel corso dell’udienza preliminare per l’inchiesta Poseidone su presunti illeciti nella gestione della depurazione in Calabria. In particolare, il pm ha chiesto la condanna ad un anno per Giovanni Angotti, accusato di tentata turbativa d’asta nella qualità di presidente della commissione aggiudicatrice dell’appalto per la realizzazione del depuratore di Catanzaro Lido, e a nove mesi per Domenico Sodaro, ex responsabile della raccolta dati di un organismo che si occupa di ambiente, accusato di abuso d’ufficio. Dopo le richieste dell’accusa, l’udienza davanti al gup Maria Rosaria Di Girolamo è proseguita con l’arringa dell’avv. Giancarlo Pittelli, difensore dell’ex subcommissario per l’emergenza ambientale, Giovambattista Papello, per il quale l’accusa ha chiesto il rinvio a giudizio insieme ad altre 33 persone. Pittelli ha chiesto il proscioglimento del suo assistito. Tra coloro per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio ci sono l’ex presidente della Regione Giuseppe Chiaravalloti, e l’ex assessore all’Ambiente della Giunta di centrodestra di Chiaravalloti, Domenico Basile. Agli indagati sono contestate, a vario titolo, le accuse di associazione per delinquere, concussione, falsità ideologica, truffa e turbativa della libertà degli incanti.

Autore

Salvatore Ferragina

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