Intervistiamo

Mancuso: «US bene comune della città»

Confermate le anticipazioni di Puntonet. Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dell’ex presidente

L’imprenditore Giovanni Mancuso, ha depositato, nei giorni scorsi per il tramite del proprio Legale di fiducia, presso la Cancelleria del Tribunale Civile di Catanzaro-Sezione Fallimentare, formale istanza finalizzata ad ottenere, previa autorizzazione del Giudice Delegato al Fallimento, una valutazione economica del marchio e/o del titolo sportivo della fallita “Unione Sportiva Catanzaro”. Tutto ciò al fine di valutare se esistano le condizioni per presentare offerta formale di acquisto.

Il Giudice Delegato al fallimento dell’US Catanzaro, cui l’istanza era rivolta, ha autorizzato con provvedimento emesso in data 4.05.2011, il Curatore Prof. Avv. Giulio Nardo, a comunicare  al Sig. Mancuso, la valutazione economica del marchio e/o del titolo sportivo e relativi oneri.

Tale istanza – si legge testualmente – “viene formulata dal signor Giovanni Mancuso unicamente in forza di un forte legame affettivo che lega ancora lo stesso alla Società oggi fallita, poiché ne è stato Presidente in passato, con forte impegno personale e della propria famiglia sia a livello umano che economico; tutto ciò a fronte della situazione di totale abbandono e difficoltà in cui attualmente versa in città lo sport professionistico in generale e quello del calcio in particolare. Il signor Mancuso allora, avendo già sostenuto in passato il peso della gestione per diversi anni della società fallita, ritiene che detto titolo sia un bene comune della Città intera, strettamente e intimamente connesso con l’essenza stessa di ogni cittadino, nella considerazione ulteriore che in quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario della prima storica promozione in serie A della Società, intendendo con la presente istanza verificare se esistano le condizioni economiche per presentare l’offerta di acquisto”.

“La situazione di assoluto stallo e di difficoltà che vede oggi coinvolta la Società, a parere di parte offerente, non può essere degna di una Società che ha saputo nel lontano passato assumere rilievo di primissimo livello nel panorama calcistico italiano, per poi cadere nel baratro del calcio semiprofessionistico, sino all’ultima drammatica fase fallimentare. Tale volontà, formalizzata con la presente istanza, deve essere intesa dunque quale primo passo di un lungo percorso finalizzato a fare ripartire la società sportiva sulla base di una struttura sana sia dal punto di vista economico che gestionale”.

Autore

Salvatore Ferragina

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