Ciambrone: sull’Avis l’ennesimo scippo a Catanzaro di Scopelliti?


Come donatore di sangue e socio AVIS di Catanzaro seguo da tempo la vicenda che riguarda il Centro Regionale Sangue che il Consiglio Regionale si appresta ad istituire, una volta licenziata la proposta di legge da parte della III Commissione consiliare, rischia di diventare sempre più una faccenda reggina a discapito di Catanzaro che già, attraverso il Centro Regionale di Coordinamento e Compensazione (CRCC), operante da più anni presso il SIT di Catanzaro, è sede dell’organo tecnico-organizzativo di raccordo centrale della rete dei servizi trasfusionali ed è il punto nodale del sistema di governo clinico regionale.

In questi giorni, infatti, il Presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico ha incontrato, nel proprio studio reggino di palazzo Campanella, il presidente nazionale dell’Avis, Vincenzo Saturni ed una delegazione composta dal presidente regionale Paolo Marcianò e da quello reggino Mimmo Nisticò.

Poiché, come recita un famoso motto, a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, sarebbe opportuno che il Presidente della Giunta calabrese Scopelliti ed il Presidente del Consiglio regionale Talarico rassicurassero la Città di Catanzaro che non si sta attuando l’ennesimo colpo di mano contro il Capoluogo di Regione e che le funzioni ed attribuzioni del Centro Regionale Sangue verranno confermate nella Città dei tre colli.

Alla distratta rappresentanza parlamentare catanzarese, evidentemente frastornata anche dalla inusuale presenza a Catanzaro della lista“Scopelliti Presidente” alle prossime elezioni comunali, mi sento di suggerire di non esprimere un generico dissenso, come peraltro già avvenuto, rispetto a questo eventuale sciagurato ennesimo scippo ma di operare fattivamente perché tale ipotesi venga scongiurata e che il Centro Regionale Sangue venga confermato a Catanzaro procedendo, nel contempo, al completamento e potenziamento della struttura del competente Dipartimento regionale in merito alle Attività Trasfusionali.

Appare stucchevole, ove tale ennesimo tentativo di delegittimazione del Capoluogo di Regione trovasse conferma, che qualcuno pensi di poterlo realizzare in un settore tanto delicato, quale quello della salute dei calabresi, e in una branca della medicina tra le più specializzate e nella quale Catanzaro vanta due incontestabili primati su scala regionale rappresentati, da una parte, dagli eccellenti risultati in termini di raccolta sangue che, da soli, costituiscono più del 34% del totale delle donazioni calabresi  – oltre 48 donazioni ogni mille abitanti, ben al di là dell’obiettivo di 40 donazioni fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – e dall’altra, dal rilevante consumo di sangue a causa dei numerosissimi interventi di chirurgia oncologica, di neurochirurgia e di cardiochirurgia.

Autore

Salvatore Ferragina

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