Intervistiamo

Fallimento Us Catanzaro: il 26 la discussione dei ricorsi

Martedì 26 aprile saranno discussi, davanti al tribunale del riesame di Catanzaro, i ricorsi relativi al fallimento della società di calcio Us Catanzaro dichiarata fallita il 15 giugno 2007.

I legali degli indagati chiedono che venga restituito quanto sequestrato dalla Guardia di Finanza a inizio aprile, dopo che, in esecuzione di un provvedimento cautelare firmato dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del sostituto procuratore Alberto Cianfrini, aveva sequestrato alle sei persone coinvolte nell’inchiesta beni per circa sei milioni d’euro.

I beni sequestrati riguardano proprietà mobili e immobiliari registrati, quote societarie e disponibilità finanziarie. Contestualmente ai sequestri la Guardia di Finanza nella stessa giornata notificò agli indagati un avviso di conclusione delle indagini, accusandole a vario titolo dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebita restituzione di conferimenti e bancarotta fraudolenta patrimoniale.

 Gli indagati sono: l’imprenditore Massimo Poggi (difeso dagli avvocati Antonella Canino e Aldo Aloi); l’imprenditore Claudio Parente, attuale presidente della sesta commissione consiliare della Regione Calabria (difeso dall’avvocato Armando Veneto); l’avvocato Gerardo Carvelli (difeso dall’avv. Giuseppe Carvelli); l’imprenditore Bernardo Colao (difeso dall’avv. Salvatore Staiano); il commercialista Giuseppe Ierace (difeso dall’avv. Giuseppe Fonte); il consulente d’azienda Domenico Cavallaro (difeso dagli avvocati Antonietta De Nicolo’ e De Seta).

Nei prossimi giorni l’Ufficio di Procura dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio o archiviazione.  

Si ricorda che l’impianto accusatorio, portato avanti dal Nucleo di Polizia Tributaria, parte da una verifica fiscale che riguarda gli anni 2006-2007 e si parla di un’indebita percezione di circa 3,5 milioni di euro erogati dalla Lega Calcio e di circa 500.000 euro erogati dalla Provincia di Catanzaro.

Per tutti si attendono da un giorno all’altro le nuove determinazioni dell’Ufficio di procura che procederà con una richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione. Nell’impianto accusatorio riportato nell’avviso di conclusione delle indagini del Nucleo di polizia tributaria, partite da una verifica fiscale relativa agli anni 2006 e 2007, si parla di un’indebita percezione di circa 3,5 milioni di euro erogati dalla Lega Calcio e di circa 500.000 euro erogati dalla Provincia di Catanzaro. La truffa, sempre secondo l’accusa, sarebbe stata attuata con la presentazione di un bilancio florido e meritevole di finanziamenti pubblici, ma in realtà inconsistente; l’acquisizione delle somme indebitamente percepite; il trasferimento illecito delle stesse ai soci.

Autore

Salvatore Ferragina

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