L’isola che non c’è

L’isola pedonale per il codice della strada è un’area appunto pedonale, cioè una zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie. Sono ammesse alcune deroghe, ad esempio per i veicoli ad emissioni zero che abbiano una grandezza e una velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi. In particolari situazioni i comuni possono introdurre, attraverso apposita segnalazione, ulteriori restrizioni alla circolazione su aree pedonali.

La vicenda dell’isola pedonale su corso Mazzini ormai la conoscono tutti. Proteste, ricorsi al Tar, aperture e chiusure a orari prestabiliti. Una sola certezza: il tratto di corso che va da Palazzo Grimaldi Montuori (Camera di Commercio) alla fontana di Santa Caterina è “vergine”, inviolabile. Le fioriere mobili d’arredo, sistemate all’altezza dei due accessi, contribuiscono a chiudere meccanicamente il passaggio delle vetture.

Almeno fino a stamattina, giorno del Precetto Pasquale che si svolge alla Chiesa dell’Immacolata. Sul più bello, attorno alle 10,30 – con una splendida giornata di sole e corso Mazzini pieno di ragazzi già in vacanza – un autobus blu dei Carabinieri con a bordo i militari che debbono recarsi in chiesa arriva alla fioriera davanti al Bar Mignon e trova logicamente chiuso il passaggio.

Un vigile spiega che quel tratto di strada non può essere percorso. Si apre una discussione abbastanza animata. Alla fine la fioriera scompare. Come per magia l’autobus ha il via libera, dopo un po’ di attesa per l’apertura del passaggio.

Il capannello di curiosi che intanto si è formato ed ha assistito alla discussione si chiede: «Ma è normale tutto questo?». E un saggio risponde “Si, simu a Catanzaru”.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

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