Fondazione Campanella: il Comitato del Polo Oncologico chiede rispetto

 

Il Centro Oncologico Fondazione “Tommaso Campanella”, è nato per dare risposte di livello eccellente alle gravose problematiche regionali in campo oncologico. La Regione Calabria si contraddistingue infatti per l’elevatissima incidenza di tumori e per il preoccupante fenomeno della migrazione sanitaria passiva, che comporta tradizionalmente un’emorragia cospicua di fondi: non dimentichiamo che ogni prestazione sanitaria svolta fuori regione costa almeno il doppio alle casse della Calabria, per non parlare dei costi sociali e dei disagi affrontati dalle famiglie.

Noi dipendenti della Fondazione prendiamo atto delle dichiarazioni del Segretario Generale Calabria della CGIL che sono apparse sui quotidiani locali e rimaniamo perplessi che chi dovrebbe avere come mission quella di tutelare “i lavoratori”, mette a confronto le problematiche di stabilizzazione dei dipendenti di Cosenza, ai quali noi tutti ci sentiamo vicini e solidali, differenziandoli in base al luogo dove lavorano, con i finanziamenti presso la nostra struttura finalizzata all’acquisto di presidi e farmaci per i nostri pazienti e non sicuramente per un utilizzo improprio del denaro pubblico. Vorremmo precisare che la nostra mission, è stata, è, e sarà quella di assistere chi ha bisogno e non quella di sprecare denaro pubblico o di utilizzarlo impropriamente. D’altro canto, bastava che il Sig. Iorno avesse avuto la premura di verificare i dati ralativi alla Fondazione Campanella che mettono in evidenza un continuo incremento del numero di ricoveri che denota un’eccellente capacità attrattiva della Fondazione e avesse altresì verificato che in relazione alla mission della Fondazione il numero di nuovi casi con diagnosi principale oncologica è superiore al 75%.

Siamo stanchi di essere “merce di scambio” con le diverse problematiche sanitarie, invitiamo il Sig, Iorno di vedere e verificare l’indice di attrazione, i dati di produzione della Fondazione dell’anno 2010, a confrontarli con gli anni precedenti e di trarre le proprie conclusioni, e se ha tanta premura di considerarci “merce di scambio” confrontarle con le altre realtà sanitaria calabresi.

Infatti, in questi anni il centro oncologico ha curato miglia di pazienti, guadagnandosi la fiducia dei cittadini ed una fama che ormai travalica i confini regionali, con il risultato di aver ridotto la migrazione sanitaria passiva per patologia oncologica (dato incontrovertibile dimostrato dai rapporti sanitari della Regione) e di aver dato luogo ad una iniziale migrazione sanitaria attiva.

Ciononostante il Centro Oncologico è continuamente oggetto di attacchi da parte di una sigla sindacale (CGIL) rimprovera che all’Ente di non essere accreditato e di svolgere una percentuale di attività in campo oncologico giudicata non adeguata.

A osservatori più attenti, onesti e dotati di maggiore capacità analitica, non dovrebbe sfuggire che i finanziamenti erogati alla Fondazione Tommaso Campanella non rappresentano una sottrazione di fondi alla Sanità pubblica Calabrese ma consentono, al contrario, un risparmio in termini di debito sanitario nei confronti delle altre Regioni ed un’opportunità per incidere globalmente sulla realtà sociale, garantendo una maggiore possibilità di risposta a tutte le richieste di salute.

Ma tutto questo forse il Sig. Iorno non lo sa….

Si auspica comunque, che il lavoro che la regione e l’università stanno svolgendo porti nel più breve tempo possibile a una definizione complessiva della Fondazione Campanelli, di modo che, questi attacchi ingiustificati e chiaramente strumentali garantiscono agli operatori le condizioni indispensabili per poter associare all’attività clinica, già di altissimo livello, anche una sempre più significativa attività di ricerca.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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