Scalzo si presenta a Bari: “Ricambio nel segno della qualità”

Il candidato del centro sinistra si è presentato alla convention nazionale dei democratici

Grande successo per Salvatore Scalzo (nella foto con da sx verso dx con Vincenzo Capellupo, Cristian Veraldi e Salvatore Bullotta) alla convention dei giovani progressisti a Bari, il cui tema era “Mezzogiorno di fuoco – Le energie del sud che fanno ripartire l’Italia”. Davanti ad una platea di oltre mille persone, provenienti da tutto il territorio nazionale, il candidato a sindaco per il centro sinistra a Catanzaro, si è presentato raccogliendo convinti consensi anche dai “senatori” del partito democratico, da D’Alema a Marini, passando per D’Antoni, Civati ed Emiliano, sindaco di Bari. Quest’ultimo ha anche promesso una visita a Catanzaro a supporto della candidatura di Scalzo, mentre il presidente del Copasir ha spesso ripreso le parole di Scalzo nel suo intervento.

 Di seguito, il discorso che Scalzo ha tenuto durante l’incontro:

 “Mi presento. A Catanzaro succede che in un contesto difficile (difficile per l’intera regione) il centrosinistra trovi l’intesa su un 27enne che si trovava a Bruxelles da qualche anno. Si è trattato di una delle serate, quella della chiamata di proposta, più belle della mia vita. Pur lontano dal territorio da qualche anno, sin dal 2006 avevo fondato un’associazione culturale, Ulixes, divenuta punto di riferimento in Calabria e costituente una sorta di cordone ombelicale tra giovani in sede e fuori sede, che mi ha permesso non solo di conoscere al meglio le tematiche più legate allo sviluppo della mia città e della mia regione, ma anche di portare avanti un’idea simbolica di rientro del capitale umano perduto, una delle piaghe più consistenti del Meridione e, direi dell’intero Paese e sistema Italia.

45000 laureati continuano a partire dal nostro paese e il Mezzogiorno ormai è ritornato ad una fase storica di massiccia emigrazione. Mi ripromettevo che una volta avutane l’opportunità, il mio più grande desiderio sarebbe stato quello di offrire il mio solido e appassionato contributo al progresso della mia terra, la Calabria.

 Il senso di marginalità cui sono esposte le nuove generazioni in Calabria è disarmante; in questi giorni a Catanzaro il numero di cassintegrati che è decuplicato in poco meno di un anno, sommato alla normalità di occupazioni saltuarie e malpagate (laddove pagate) disegnano, proprio in un contesto di campagna elettorale, un quadro dove ha gioco facile il ricatto e la promessa da parte di un imprenditoria affaristica spesso corrotta, dove il voto è controllabile. Mi chiedo perché non ci si interroghi mai sulla possibilità di un accorpamento delle sezioni elettorali per rendere impossibile il controllo.

 Catanzaro è uno dei tanti microcosmi di un’Italia dove ci stanno abituando ad essere un paese povero e dove soprattutto i giovani vivono nel contesto del “doversi accontentare”. Un paese povero è un paese che ha paura, paura che le cose possano andare sempre peggio, che disegna un quadro di deresponsabilizzazione e individualismo spicciolo, dilaniato moralmente e civilmente.

 Noi dobbiamo restituire segnali di entusiasmo e di responsabilità. Un graduale ricambio nel segno della qualità, il privilegiare il coraggio delle scelte e soprattutto privilegiare una dimensione progettuale che tenga guardi al lungo periodo e non a calcoli elettoralistici: queste sono ricette a mio dire, sensate.

Ridare ossigeno alle giovani energie, alle competenze di una generazione ostaggio dell’incertezza, con la voglia e la capacità di reagire, può essere, ne sono convinto, nuova linfa per l’intero Paese

 La necessità di dare segnali prima ancora che risposte: questa la svolta che si attende il Paese da noi. E’ in quest’ottica che si rende necessario un patto generazionale che sia incentrato sul merito e sulla capacità. Non una rottamazione, ma un lavoro di concerto che porti alla costruzione di una nuova classe dirigente in grado di cogliere le sfide della modernizzazione e del federalismo. Un patto che possa ridare dignità ai partiti perché possano tornare ad avere la funzione di guida dell’elettorato. Si deve riconquistare la fiducia della gente e lo si può fare solamente mettendo in campo trasparenza, correttezza e capacità, da contrapporre a trasformismi, inganni e clientelismo.

Dopo la convention, Scalzo si è trasferito a Roma, dove nella serata ha incontrato oltre centocinquanta universitari catanzaresi.

Intanto, questa mattina, Catanzaro è stata invasa dai “cappellini arancioni”, i volontari di Salvatore Scalzo che hanno regalato ai cittadini centinaia di piantine fiorite, simbolo della primavera di Catanzaro.

Autore

Salvatore Ferragina

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