Intervistiamo

“Falsi esami”: pugno duro dell’Università di Catanzaro

Pugno duro alla facoltà di Giurisprudenza di Catanzaro, l’Università Magna Graecia ha immediatamente annunciato che sono trentuno le lauree annullate per il momento, altri sviluppi potrebbero esserci nei prossimi giorni.

A prescindere dalle indagini della a Procura della Repubblica, l’Università procede con i primi provvedimenti di carattere amministrativo.

Il lavoro è svolto dalla Commissione d’indagine interna nominata dal rettore Francesco Saverio Costanzo.

L’attività eseguita è consistita a un vero interrogatorio per gli studenti coinvolti nell’inchiesta penale, al provvedimento finale si è giunti dopo che le persone sospettate, assistiti anche dai propri legali, sono state ascoltate dai membri della Commissione.

L’Università, che sin dall’inizio ha collaborato con la Magistratura mettendo a disposizione i vari documenti utili ai fini dell’indagine, non sta attendendo l’esito dell’inchiesta penale, procede nelle proprie scelte sostenute fra l’altro dalle sentenze del Tar che sino ad oggi ha dato sempre esiti a favore dell’Ateneo catanzarese.

L’ultimo provvedimento di revoca delle lauree conseguite porta la data di marzo, nello specifico sono state annullate le lauree in giurisprudenza conseguite da:

Giuseppe Bitonti, Salvatore Vaccaro, Giuseppe Ranieri, Francesca Modaffari, Anita Chiarelli, Teresa Novello, Margherita La Pietra, Rina Vitale, Emilia Turrà, Adriano Motta, Maria Zuccolà, Angela Olivadese, Massimiliano Tucci, Fabio Mandalari, Giorgia Origlia, Emanuela Soldano, Giacinto Feraudo, Luana De Vito, Rita Lamazza, Vincenzo Saladino, Piergiorgio Lombardo, Vincenzo Fiarè, Giovandomenico Gemelli, Ezio Surace, Giuseppina Daffinà, Roberto Sponchia, Enzo Vladimiro Sponchia, Andrea Feraudo, Gianluca Rossiello, Alessandra Torrella, Santina Giannotti.

I 31 studenti indagati che si erano regolarmente abilitati all’esercizio della professione forense, sono stati sospesi  dalla Magistratura e quelli di Catanzaro sono stati radiati dal Consiglio dell’Ordine.

Gli studenti, sul fronte amministrativo, possono impugnare le revoche delle lauree sino all’ultimo grado di giudizio.

Sul fronte penale al momento gli stessi risultano solamente indagati e non colpevoli, avranno tutta le possibilità concesse dalla legge per dimostrare la loro innocenza.

Nell’indagine della Procura i casi anomali di lauree sospette sarebbero centinaia e in comune avrebbero l’attestazione di firme false sulle veline di alcuni esami mai sostenuti. Nell’inchiesta non è emersa alcuna complicità dei docenti che risulterebbero ignari di quanto accaduto.

All’epoca dei fatti l’Università presentò denuncia alla Procura e partirono le indagini coordinate dai pm Salvatore Curcio e Paolo Petrolo.

Le indagini della Procura furono avviate dopo che un docente si accorse che nel corso di una sessione di laurea, fra le candidate c’era una studentessa che nella sua materia non aveva superato l’esame. Dopo l’informazione data al Rettore, l’Università presentò un esposto in Procura e i pm avviarono l’inchiesta penale riscontrando anomalie sulle veline di registrazione di alcuni esami dove vi erano apposte firme false di docenti.

Autore

Salvatore Ferragina

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