Casapound, striscioni in tre città: “L’Italia muore a Lampedusa”

 

Sussulti di neofascismo. L’onda dell’estrema destra calabrese – che man mano sembra montare, di recente – colpisce nella notte, l’ultima, affiggendo striscioni per le vie di CrotoneCatanzaro eLamezia Terme. “L’Europa muore a Tripoli, l’Italia muore a Lampedusa“, è il testo delle affissioni, firmato Casa Pound Italia. Con evidente riferimento all’emergenza sull’isola siciliana, meta di migliaia di migranti in questi giorni, e all’inazione dell’Unione sulla quetione libica. Ma non solo.

In mattinata le strade cittadine sono state invase da centinaia di volantini che dovrebbero dimostrare lo stato di salute di Lampedusa e l'”ipocrisia” della logica dell’ “accoglienza”, della “convivenza” e del “pacifismo”. “Ti hanno detto che a Lampedusa è tutto a posto. Non è vero – recita il volantino – Ti hanno detto che abbiamo bisogno di più immigrati. Non è vero. Ti hanno detto che la guerra in Libia è una guerra giusta. Non è vero. Ti hanno detto che in questa guerra agiamo da protagonisti. Non è vero. Ti hanno detto ‘tranquillo: benzina e bollette non andranno alle stelle’. Non è vero. Solo questo è vero: L’Europa muore a Tripoli, l’Italia muore a Lampedusa“.  

L’Europa muore a Tripoli – continua il “comunicato” – e i suoi assassini sono l’ingordigia anglo-francese, il mammut burocratico diBruxelles, l’eterna sudditanza verso i padroni del vapore, la pavidità che paralizza. L’Italia muore a Lampedusa, e i suoi assassini sono l’inettitudine della destra di governo, il servilismo della sinistra all’opposizione, le speculazioni della Confindustria in cerca di nuovi schiavi, i calcoli del Vaticano in cerca di nuovi fedeli“.

calabria.biosfere.it

Autore

Salvatore Ferragina

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