Intervistiamo

Scende in piazza il “Comitato 9 aprile”

Sabato 9 aprile, ore 17.30, in piazza Prefettura

Il 9 aprile in ogni capoluogo di regione ci sarà una mobilitazione generazionale contro la precarietà. L’iniziativa dal nome “IL NOSTRO TEMPO E’ ADESSO, LA VITA NON ASPETTA”, indica (così come riportato nell’appello nazionale) che “non c’è più tempo per l’attesa. E’ il tempo per la nostra generazione di prendere spazi e alzare la voce. Per dire che questo paese non ci somiglia, ma non abbiamo alcuna intenzione di abbandonarlo. Soprattutto nelle mani di chi lo umilia quotidianamente.” L’iniziativa è stata ideata da un gruppo di lavoratori di vario genere, tra cui archeologi, giornalisti, ricercatori, imprenditori, avvocati, scrittori, operatori dello spettacolo, operatori call center; tutte persone che vivono quotidianamente sulla loro pelle la precarietà. Ed in pochissimo tempo hanno fatto rete numerosissimi gruppi, associazioni, lavoratori e liberi cittadini … tutti precari! Tra i quali: NIdiL CGIL Nazionale, Coordinamento Precari FLC Modena, Giovani Comunisti, Italia dei Valori, Sel, Coordinamento precari Università, Diversamente occupate, Giovani NON + disposti a tutto, Associazione nazionale archeologi, coordinamento giornalisti precari della Campania, Arte della Resistenza, Articolo 21, Pugliamo l’Italia, Phonemedia Cz in lotta, Popolo Viola, Fabbriche di Nichi, Il Fatto Quotidiano e tanti altri. Hanno prontamente manifestato la loro condivisione e partecipazione anche molti nomi noti tra i quali Ascanio Celestini, Margherita Hack, Ottavia Piccolo, Michele Serra, Dario Vergassola, Dario Fo, Daniele Silvestri, Sabina Guzzanti, Vladimir Luxuria. In pochissimo tempo l’idea è stata condivisa e appoggiata da moltissime realtà, al punto da indurre i promotori nazionali a realizzare iniziative a livello territoriale. Diversi i comitati spontanei sorti nelle varie province italiane. A Catanzaro l’appello è stato immediatamente colto dai lavoratori di Phonemedia, che da oltre un anno vivono in una situazione di precarietà sociale. Dopo aver visto svanire nel nulla la propria azienda, dopo mesi senza stipendio, da oltre un anno vivono di un incostante sostegno al reddito, senza alcuna prospettiva futura. Eppure Phonemedia ed il dramma vissuto dai suoi lavoratori rappresenta solo una parte della precarietà dilagante che attanaglia la realtà lavorativa calabrese. Quella precarietà che non è da intendersi esclusivamente come incertezza contrattuale,  ma da considerarsi come insicurezza lavorativa in genere. Precarietà contrattuale, salariale, lavorativa, che di fatto fanno apparire l’intera collettività come avvolta da una precarietà sociale. Questa iniziativa nasce per manifestare il disagio di lavoratori atipici, disoccupati, inoccupati, cassintegrati, studenti. Tutte quelle persone che di fatto rappresentano l’emblema di una generazione precaria. Vittime di un’instabilità disarmante per cui la precarietà si fa vita, annessa ad una assenza quotidiana di diritti: dal diritto allo studio, alla casa, dal reddito alla salute, alla possibilità di realizzare la propria felicità affettiva. Queste le motivazioni per cui non è più tempo solo di resistere, ma di passare all’azione. “Per raccontare chi siamo e non essere raccontati, per vivere e non sopravvivere, per stare insieme e non da soli”. Anche Catanzaro scenderà in piazza il 9 aprile perché rappresenta una realtà dilaniata oltremodo dalla precarietà, così tanto interiorizzata in ogni singola persona d’aver creato uno stato di torpore apatico. CATANZARO SVEGLIA! IL NOSTRO TEMPO E’ ADESSO, LA VITA NON ASPETTA! E’ tempo di rivendicare tutto un altro paese. Non più schiavo di rendite, raccomandazioni e clientele, un paese che permetta a tutti di studiare, di lavorare, di inventare. Che investa sulla ricerca, che valorizzi i talenti e la motivazione, che sostenga economicamente chi perde il lavoro, chi lo cerca e chi non lo trova, chi vuole scommettere su idee nuove e ambiziose, chi vuole formarsi in autonomia. Che, seppur stanchi di questa vita insostenibile, scelgono di restare.  

Questo grido è un appello a tutti a scendere in piazza: a chi ha lavori precari o sottopagati, a chi non riesce a pagare l’affitto, a chi è stanco di chiedere soldi ai genitori, a chi chiede un mutuo e non glielo danno, a chi il lavoro non lo trova e a chi passa da uno stage all’altro, alle studentesse e agli studenti che hanno scosso l’Italia, a chi studia e a chi non lo può fare, a tutti coloro che la precarietà non la vivono in prima persona e a quelli che la “pagano” ai loro figli. Lo chiediamo a tutti quelli che hanno intenzione di riprendersi questo tempo, di scommettere sul presente ancor prima che sul futuro, e che hanno intenzione di farlo adesso.

Sabato 9 aprile, ore 17.30, in piazza Prefettura tutti uniti nella ferma convinzione che IL NOSTRO TEMPO E’ ADESSO E LA VITA NON ASPETTA. 

Autore

Salvatore Ferragina

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