Va in bagno e muore: accade al S. Anna Hospital

– Sottoposta ad un intervento chirurgico al cuore lunedì scorso, tutto era andato per il meglio. Tanto che, venerdì mattina, la signora Isabella aveva già iniziato il giro di telefonate ai familiari per tranquillizzarli sul proprio stato di salute. Ma, alle 12, è stata un’altra la telefonata giunta ai fratelli della donna, quella dei medici della clinica Sant’Anna, per invitarli a raggiungere urgentemente la struttura per problemi sorti alla paziente. Trenta minuti di attesa e, alle 12.30, la comunicazione che mai avrebbero voluto ricevere: «La paziente è deceduta per un probabile arresto cardiaco». Proprio così. Stando alle poche e confuse spiegazioni fornite dai sanitari ai familiari della signora Isabella, infatti, quest’ultima, dopo essersi recata nel bagno del reparto nel quale si trovava ricoverata, avrebbe accusato un malore, con conseguente attacco cardiaco. Inutile ogni tentativo di rianimarla da parte dei medici, che, sempre stando a quanto dagli stessi raccontato nell’immediatezza del decesso, avrebbero provato a strapparla alla morte per quasi un’ora e mezzo, ovvero dalle 11 alle 12.30, senza riuscirci. Per la signora Isabella, catanzarese di 65 anni, non c’è stato niente da fare. «Niente da fare?», si chiedono ora i familiari della donna, ai quali, di certo, non può essere bastata una semplice comunicazione di morte, senza troppe spiegazioni sulle circostanze in cui è avvenuto il decesso. «Tanto per cominciare – racconta una nipote della signora Isabella – non siamo ancora riusciti a capire se mia zia in bagno è andata da sola o accompagnata dalle infermiere e, soprattutto, se al momento del malore c’era qualcuno con lei o se medici e infermiere se ne sono accorti quando ormai era troppo tardi per intervenire». Dubbi e interrogativi che i familiari della paziente deceduta non hanno perso tempo a far confluire in un esposto presentato in Questura per mano dell’avvocato Francesco Gigliotti, chiamato a seguire per loro conto l’iter legale della vicenda, con il supporto del dottore Massimo Rizzo, nominato consulente di parte. Il carteggio, intanto, è approdato al vaglio del pm di turno, il sostituto procuratore Alberto Cianfarini, che ha dato già mandato ai poliziotti di identificare tutti i medici e gli infermieri che si trovavano di turno in reparto al momento del decesso, per poi acquisire la cartella clinica e disporre l’autopsia sul cadavere della paziente, per accertare la causa della morte e ravvisare eventuali responsabilità a carico dei sanitari che, a breve, verranno raggiunti da un avviso di garanzia per omicidio colposo che gli permetterà di nominare un difensore di fiducia e un perito di parte.

(Stefania Papaleo – quotidiano della calabria)

Autore

Salvatore Ferragina

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