Intervistiamo

Comunicati politici e associazioni

Nota stampa ”On. Angela NAPOLI Coordinatore Regionale FUTURO e LIBERTA’

Ieri, 24 marzo 2011, si è riunita a Lamezia Terme l’Assemblea Regionale di FUTURO e LIBERTA’Calabriasotto la Presidenza dell’on. Angela NAPOLI, per discutere l’ordine del giorno: Elezioni Amministrativemaggio 2011.All’Assemblea regionale hanno partecipato: Il Vice Coordinatore, ing. Francesco Grandinetti, i CoordinatoriProvinciali, l’avv. Maria Limardo componente della Segreteria politica Nazionale, i componenti calabresidell’Assemblea Nazionale, i Presidenti dei circoli territoriali e tematici, i componenti dei coordinamentiprovinciali, i coordinatori cittadini dei Comuni superiori ai 15.000 abitanti, i responsabili d’area, gli elettinegli Enti locali FLI, i giovani di Generazione Futura.Dopo ampia discussione, al termine dei lavori l’Assemblea regionale FLI ha approvato, a maggioranza, condue sole astensioni, la seguente mozione:“In Calabria FLI aderirà ad eventuale candidato a Sindaco dell’UDC, già individuato come tale in alleanza conil PDL, solo se ci sarà una dichiarazione del Coordinatore Regionale dell’UDC di volere l’alleanza con il FLI econtemporaneamente di appoggiare i candidati del FLI delle città di Catanzaro e Reggio Calabria e negli altricentri superiori ai 15.000 abitanti. Diversamente, il FLI Calabria è autorizzato a candidarsi facendo alleanzecon altri del Polo della Nazione e/o Liste Civiche.

 

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EDUCAZIONE AMBIENTALE: LEZIONE DELL’ARPACAL

NEL X CIRCOLO DI ARANCETO

 

“La natura non conosce rifiuti, intesi come materiali che non possano venire assorbiti e riutilizzati in un ecosistema; i rifiuti rappresentano una delle principali pressioni create sull’ambiente dall’uomo”. E’ questo uno dei passaggi della lezione che il dr. Salvatore Procopio, fisico in servizio nel Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) , ha tenuto questa mattina ad una scolaresca di cinquanta alunni del X Circolo didattico di Catanzaro Lido, rione Aranceto.

La lezione è stata programmata nell’ambito del “Progetto Ambiente” che la prof.ssa Patrizia Mercurio ha preparato proprio per la scolaresca del X Circolo, diretto dal prof. Salvatore Scalzo.

“L’utilizzo poco efficiente delle risorse naturali – ha detto Procopio nel corso della partecipata lezioni con i bambini – ha portato come principale conseguenza alla creazione di grandi quantitativi di materiali non più riutilizzabili né dai sistemi industriali, né da quelli naturali; materiali che si sono accumulati creando nel tempo notevoli problemi ed inquinamenti. A tal riguardo, esistono tanti piccoli gesti quotidiani per evitare di continuare ad inquinare, a partire dalla raccolta differenziata sino all’utilizzo di piatti e bicchieri di vetro anziché di plastica”.

“Con il passare del tempo e con il diffondersi di una maggiore consapevolezza dei problemi derivanti dalla produzione e dalla gestione dei rifiuti – ha spiegato Procopio – si è sviluppata  l’esigenza di prevenirne la produzione e pericolosità dei rifiuti, cercando di gestirli, una volta prodotti, e privilegiando il recupero allo smaltimento”.

E proprio partendo dal concetto del recupero dei rifiuti, il Dr. Procopio ha illustrato agli alunni alcune delle forme di energie rinnovabili, derivanti proprio da un uso più sostenibile dei rifiuti: i gas di discarica, i gas residuati dai processi di depurazione, il biogas, le biomasse. Non dimenticando l´energia solare ed eolica.

A conclusione della lezione del dr. Procopio, i bambini hanno potuto vedere un filmato sulla corretta gestione della raccolta differenziata, realizzato dal Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica.)

 

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PEDIATRIA E DIABETOLOGIA: ALL’OSPEDALE DI LAMEZIA TERME E’ STATA INTRODOTTA LA TECNOLOGIA DELLA MICROINFUSIONE E IL MONITORAGGIO CONTINUO DELLA GLICEMIA.

Lamezia Terme, 25 marzo 2011 – L’unità operativa Pediatria dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme offre da qualche tempo una nuova terapia per la cura del diabete tipo 1. Il reparto, dove è attivo il servizio di Diabetologia, ha in dotazione modernissime attrezzature per la cura di questa malattia che generalmente insorge nell’infanzia o nell’adolescenza.

La novità, consiste in una innovativa terapia, che l’Azienda sanitaria provinciale introduce per la prima volta in Calabria, offerta attualmente dall’industria biomedicale: la microinfusione e il monitoraggio della glicemia in continuo, che attualmente è il must della terapia insulinica. “Nel diabete di tipo 1 – ricorda il primario del reparto di Pediatria dell’ospedale di Lamezia Terme, dott. Ernesto Saullo – il pancreas non produce insulina a causa della distruzione delle cellule ß che producono questo ormone. E’ quindi necessario – spiega – che essa venga iniettata ogni giorno e per tutta la vita. Nel dettaglio, si tratta di un piccolo apparecchio ad alta tecnologia che immette insulina nel corpo in condizione e a dosi regolabili attraverso un catetere inserito nell’addome e mantiene costante l’insulinemia, attraverso dei comandi che consentono di aumentarne, se necessario, le dosi”.

Se fino a questo momento i pazienti calabresi erano costretti a emigrare fuori regione per avere questo tipo di cure, grazie alla sensibilità del dott. prof. Gerardo Mancuso, commissario dell’ASP di Catanzaro e al dott. Saullo, che hanno voluto fortemente l’implementazione di questo tipo di cura, è ora possibile ricevere le stesse attenzioni che prima erano possibili solo in alcuni ospedali del nord del Paese. “La cura del diabete con il microinfusore, il monitoraggio continuo del glucosio e quindi il sistema integrato delle due cose – dichiara ancora il primario di Pediatria, Saullo – sono il massimo che la tecnologia oggi possa offrire in ambito diabetologico”. Lo studio ha infatti dimostrato che sono importanti i benefici che gli assistiti ottengono con il primo sistema al mondo che integra il microinfusore d’insulina con il monitoraggio continuo del glucosio. Si ottiene, infatti, un miglior controllo metabolico anche nella fascia di età dell’infanzia e dell’adolescenza e riduce del 40% il rischio delle complicanze.

“Siamo soddisfatti – conclude Saullo – del lavoro che stiamo portando avanti grazie anche all’impulso e all’indirizzo del Commissario Mancuso”, che a sua volta ritiene “un risultato significativo aver avviato per primi nella regione questo tipo di terapia, che conferisce alla Calabria, dal punto di vista sanitario, un avanzamento nell’ innovazione e nella tecnologia”.

 

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Filippo Capellupo, segretario regionale della Ciu, confederazione delle professioni intellettuali, è stato nominato membro del Cese organo consultivo dell’Unione europea. Istituito nel 1957, esso fornisce consulenza qualificata alle maggiori istituzioni dell’Ue (Commissione, Consiglio e Parlamento europeo) attraverso l’elaborazione di pareri sulle proposte di leggi europee, e si esprime inoltre con pareri elaborati di propria iniziativa su altre problematiche che a suo giudizio meritano una riflessione.

Capellupo rappresenterà il Ciu in questo importante organismo e la sua nomina è stata fortemente sostenuta dal Presidente della Ciu. Corrado Rossitto.

Uno dei compiti principali del Cese è fungere da ponte tra le istituzioni dell’UE e la cosiddetta “società civile organizzata”: a tal fine contribuisce a rafforzare il ruolo delle organizzazioni della società civile stabilendo un dialogo strutturato con tali organizzazioni negli Stati membri dell’UE e in altri paesi del mondo.

 

I membri del CESE rappresentano un ampio ventaglio di interessi economici, sociali e culturali nei rispettivi paesi. All’interno del Comitato sono divisi in tre gruppi: “Datori di lavoro”, “Lavoratori” e “Attività diverse” (agricoltori, consumatori, ambientalisti, associazioni delle famiglie, Ong ecc.). In questo modo costituiscono un vero e proprio ponte tra l’UE e le organizzazioni della società civile degli Stati membri.

 

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CENTINAIA DI STUDENTI A LABORATORI E WORKSHOP
NELLA SECONDA GIORNATA DEL FORUM “E-LABORA”

CATANZARO – 25 MAR 2011 – Oltre trecento studenti, soprattutto universitari, ma anche molti docenti, imprenditori e liberi professionisti, hanno preso parte questa mattina ai laboratori e al workshop organizzati nell’ambito del Forum “e-Labora”, nella grande struttura allestita dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro presso il Grand Hotel Paradiso.

Entusiasta la partecipazione dei giovani studenti ai due laboratori, moderati da docenti dell’Università Magna Graecia, che hanno aperto la sessione mattutina di questa seconda giornata del Forum.

“Le sfide del nuovo millennio portano i ragazzi a cercare nuovi percorsi lavorativi – ha spiegato il prof. Vincenzo Rispoli, moderatore del laboratorio ‘Orientare per creare’ – perché purtroppo è finito il tempo del posto fisso, dell’impiego sicuro. Bisogna inventarsi il lavoro, ma soprattutto sapersi aggregare per creare nuove possibilità”. Due i temi principali affrontati nel corso del dibattito con gli studenti: il moderno ruolo dell’orientatore, “che oggi prevede figure altamente specializzate e professionalizzate”, e i nuovi percorsi dell’orientamento al lavoro “che oggi devono tenere conto della crisi che si sta attraversando, puntando alla possibilità del lavoratore di reinventarsi e rimodularsi in base alla richiesta del mercato”, ha spiegato il professore Rispoli.

Conoscenza e competitività al centro del dibattito moderato dal professore Stefano De Franciscis: “E’ superata la fase nella quale ci si affidava a terzi per andare avanti: oggi i giovani possono contare soltanto su se stessi e devono avere gli strumenti per competere e vincere. Il lavoro – ha spiegato De Franciscis – è diventato un mondo fondato sulla competizione, si arriva soltanto se si è più bravi, non se si è più amici di qualcuno. E’ necessaria quindi un’assoluta sinergia tra sistemi produttivi e sistemi formativi, perché il destinatario della nostra formazione è chi assume per lavorare, ed è quindi egli a dover verificare se la nostra capacità di formare è sufficiente. I sistemi di verifica vanno quindi affidati a chi dà lavoro. Se si riuscirà a mettere in rete chi dà lavoro e chi forma per il lavoro, si potrà formare una classe di giovani capaci di trovare ciascuno la propria occupazione, superando il vecchio obiettivo che sembrava quello di far fare a tutti lo stesso lavoro. Scuola e università – ha concluso De Franciscis – devono creare conoscenze e trasmettere competenze, ma ciò non basta, perché gran parte dei ragazzi non conosce le modalità di accesso alla formazione o al lavoro. Tutti insieme quindi, politica, scuola, università, dobbiamo puntare a promuovere l’informazione, altrimenti creare ottimi sistemi formativi non servirà a nulla”.

Numerosi e qualificati gli interventi al workshop sulla formazione moderato da Maurizio Betelli: “Non possiamo più prorogare gli interventi richiesti dallo sviluppo dell’economia, dalle direttive comunitarie, dal mercato – ha commentato Betelli al termine dell’incontro -, ma abbiamo bisogno di sviluppare forme di integrazione tra i diversi settori coinvolti e fare in modo che si sviluppino azioni di sistema, che abbiano una visione comune”. Per accompagnare i giovani verso scelte formative mirate e capaci di offrire concrete opportunità lavorative “tutti gli stakeholder, cioè università, scuola, province, comuni, centri per l’impiego, centri di formazione professionale, parti sociali, devono sviluppare strategie territoriali ed identificare linee d’azione precise e definite”, ha spiegato Betelli.

Nel corso della giornata sono stati tantissimi gli studenti e i giovani diplomati e laureati che hanno avuto l’opportunità di incontrare le aziende tramite contatti diretti presso gli stand, e di conoscere l’offerta formativa provinciale grazie alla distribuzione di materiale informativo.

La giornata odierna del Forum prosegue con la sessione pomeridiana, che prevede i laboratori su “imprenditorialità e finanza”, moderato da Annarita Trotta, e “organizzare il lavoro”, moderato da Rocco Reina. Contestualmente si svolge il workshop sul lavoro in Italia, moderato da Alda Fiordelli.

 

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COMUNICATO STAMPA RA:GI

Melodie tribali accompagnate dal semplice suono di tamburi e Djembè; coreografie libere senza alcuna stilizzazione corporea che tanto ricordano le danza dei Maasai,  vocalizzi semplici in lingua africana swuhili, vestiti coloratissimi e originali adattati alla situazione e poi una fiaba, quella di Bintù una piccola bambina africana che vede la mamma allontanarsi dal villaggio per andare a vivere in Europa nella speranza di rifarsi una nuova vita. Una fiaba a lieto fine che ha messo in risalto la positività di un popolo che, seppur annientato da mille difficoltà, ha sempre la forza di sorridere e di gridare al mondo intero il loro: “Akuna Matata “non c’è problema.  E’ andata così in scena la rappresentazione di “Afrikantanza”  il primo laboratorio in linguaggio terapeutico di  “Expression Primitive” pensato per i bambini ma che ha visto partecipazione di numerose persone che dal mese di settembre hanno allestito e frequentato i laboratori del centro di aggregazione PoliValiamo divenuto un vero e proprio punto riferimento non solo per tanti ragazzi ma principalmente per tante famiglie che vivono nella periferia Centro Sud della città. Il Centro, finanziato dalla Provincia di Catanzaro e dall’assessorato comunale alle Politiche Giovanili, tra alti e bassi ha compiuto tre anni di attività ed ogni anno ha sempre messo a disposizione della città, delle istituzioni e dei suoi frequentatori la visibilità di quanto è stato realizzato nei laboratori. Afrikatanza infatti è stato il frutto dei laboratori presenti all’interno del centro che si sono ampliati anche grazie alla collaborazione della Ra.Gi con l’Istituto comprensivo “Don Milani” plesso Samà, un’associazione ed una scuola che ricadono in un’area ad alto rischio di devianza, microcriminalità e abbandono scolastico e che unite insieme stanno cercando di creare ed offrire al territorio delle alternative concrete alla strada.  Sono state esattamente 137 le persone che sono salite sul palco del Casalinuovo, di cui 90 bambini, che si sono alternate in una sequenza di varietà artistiche che avevano tutte come filo conduttore l’Africa, un’Africa colorata, passionale, allegra e speranzosa, una terra che ha voglia di dare e di crescere nonostante tutto; 137 persone che alla fine dello spettacolo hanno emozionato la platea con l’esibizione di “Da Fratello a fratello” e con un Inno italiano che ha coinvolto l’intero teatro Casalinuovo.       

 

 

 

 

 


Autore

Salvatore Ferragina

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