Ai domiciliari Girolamo Albano

 Sono stati concessi gli arresti domiciliari a Girolamo Albano, 52enneimprenditore catanzarese finito in carcere il 7 marzo in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso a suo carico per violenza sessuale. Lo ha deciso oggi il tribunale del riesame di Catanzaro (presidente Adalgisa Rinardo, a latere Pietro Scuteri e Giuseppe Perri), davanti al quale due giorni fa i difensori – gli avvocati Nicola Cantafora e Piero Chiodo – avevano discusso il ricorso nell’interesse dell’uomo, chiedendo di annullare il provvedimento di custodia in carcere a suo carico, o di revocarlo o, in via subordinata, di concedergli appunto gli arresti domiciliari. Secondo le accuse mosse dal sostituto procuratore della Repubblica Simona Rossi, che ha coordinato le indagini, Albano – che ha un precedente per maltrattamenti, con allontanamento dalla casa familiare – avrebbe costretto una donna a subire violenza sul posto di lavoro, lo scorso febbraio, un giorno in cui tutti i colleghi erano andati via. Tanto ha raccontato la presunta vittima, che con la sua denuncia ha fatto partire le indagini della squadra mobile della Questura del capoluogo calabrese, sfociate in una richiesta di misura cautelare accolta dal giudice per le indagini preliminari Livio Sabatini. Davanti a quest’ultimo, all’indomani della notifica del provvedimento di custodia in carcere, l’indagato ha risposto all’interrogatorio di garanzia fornendo la propria versione, e negando qualsivoglia atto di violenza commesso nei confronti della donna che lo accusa. Secondo la tesi di quest’ultima l’indagato – che ha un precedente per maltrattamenti, con allontanamento dalla casa familiare – avrebbe costretto una donna a subire violenza sul posto di lavoro, lo scorso febbraio, un giorno in cui tutti i colleghi erano andati via. Tanto ha raccontato la presunta vittima, che con la sua denuncia ha fatto partire le indagini della squadra mobile della Questura del capoluogo calabrese. L’imprenditore non ha negato il suo trasporto per la donna, ma ha spiegato di averla solo abbracciata tentando poi di darle un bacio e niente altro, con un approccio che, ha detto ancora l’indagato, non si sarebbe ripetuto mai piu’. I legali non hanno avanzato istanze al gip, ed ora dovranno valutare se ricorrere al tribunale del riesame.

cn24tv

Autore

Salvatore Ferragina

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