Gli animalisti protestano: “Cimitero virtuale? Siamo indignati”

‘Siamo veramente indignati! Mai avremmo pensato, con le numerose emergenze in materia di randagismo, di assistere all’assurda idea di realizzare un ‘cimitero virtuale’ per animali d’affezione quando l’Amministrazione comunale ha dimostrato incapacità e menefreghismo ogni qual volta abbiamo tentato di far sentire la nostra voce e le nostre quotidiane richieste d’aiuto!’. A parlare con gran foga e animosità Francesca Console, Livia Pullano (rispettivamente coordinatrice-ideatrice e vice coordinatrice del Coordinamento delle Associazioni Animaliste Calabresi) e i membri del Direttivo dell’Associazione animalista ‘Su la zampa’. I volontari animalisti catanzaresi (la Pullano è anche presidente dell’Associazione ‘Animalisti attivi onlus’, ndc) hanno reputato l’idea di aprire un portale dedicato agli animali d’affezione defunti da parte dell’Assessorato all’Ambiente, ”un inutile spreco di danaro pubblico. Non sappiamo quanto questa brillante idea sia costata, certo sarebbe stato più utile provvedere, per esempio, a sterilizzare i randagi vaganti sul territorio, randagi di cui noi volontari, senza alcun aiuto economico da parte delle Istituzioni, ci occupiamo quotidianamente.

L’idea di un cimitero, ma che non sia virtuale, potrebbe essere utile, anzi, ci sembra ci sia addirittura una legge che lo prevede, in quanto tantissime persone non sanno dove seppellire la loro amata bestiola, dopo la morte; l’idea del ‘tamagochi’ (il giochino giapponese che alleva un cucciolo virtualmente, ndc) ci sembra un’idea fanciullesca che non sopperisce alcuna utilità in materia di randagismo, prevenzione dello stesso, maltrattamento degli animali e quant’altro, né crediamo sia questo il modo di sensibilizzare il territorio sull’abbandono degli animali. Vorremmo invitare, invece, il Signor Sindaco, a cui ricordiamo che del randagio presente sul territorio ne è il ‘legale’ proprietario, e l’assessore Iaconantonio, a visitare con noi il canile di San Floro, a prendere contezza di come i cani vengono custoditi; li invitiamo anche a perlustrare la città, a contare tutti i randagi presenti, vivi o morti che siano; li invitiamo, visto che si dichiarano animalisti convinti, ad occuparsi personalmente, come facciamo noi a nostre spese, dei cani e dei gatti feriti, abbandonati, maltrattati. Non è possibile, poi, che i Vigili Urbani possano intervenire solo quando un randagio è ferito; non è possibile che al centralino del Comando della Polizia municipale spesso non risponde nessuno, non è possibile che i su citati Vigili rifiutino il soccorso anche quando spieghiamo loro che ne va dell’incolumità pubblica, e sono dozzine gli esempi di interventi sollecitati da noi e rifiutati, o in cui gli stessi hanno addirittura ‘delegato’ i Vigili del Fuoco all’intervento, o addirittura non intervengono con solerzia quando indichiamo il ritrovamento di un animale morto, la cui carcassa resta spesso a decomporsi sotto lo sguardo pietoso di cittadini.

Autore

Salvatore Ferragina

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