La presentazione di Salvatore Scalzo all”Aranceto”

Il candidato a sindaco per il centro sinistra incontra giornalisti e cittadinanza: la trascrizione integrale della conferenza stampa

Uno spezzone di “W l’Italia – Pane e Politica”, la trasmissione di Riccardo Iacona che fece luce sul sistema politico a Catanzaro, a far da introduzione, poi: “Buongiorno a tutti, sono Salvatore Scalzo e questa è la politica che vogliamo cambiare”. Si è presentato così, senza filtri e senza intermediari il candidato a sindaco del centro sinistra, nell’incontro con stampa e cittadinanza che si è tenuto stamani presso il Centro Sociale del quartiere Aranceto.

Un incontro di circa quaranta minuti, in cui Scalzo ha parlato alla platea che ha riempito la struttura, spiegando quelle che saranno le linee guida da cui trarrà origine il suo programma e ha risposto alle domande dei giornalisti presenti. Tra il pubblico anche Rosario Olivo, sindaco di Catanzaro, Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme, Doris Lo Moro, parlamentare, Enzo Ciconte, consigliere regionale, oltre ai rappresentanti dei partiti della coalizione, da Pasqualino Mancuso (Pd) a Fernanda Gigliotti (Fed. Sinistra), passando per Gianluca Silipo (IdV).

“Abbiamo deciso di introdurre questo incontro proprio partendo da quello che è stato e che non si può dimenticare. Probabilmente tante cose, da allora, non sono così cambiate. Voglio dire grazie a tutti i presenti, è la testimonianza che qualcosa si riesce a smuovere”.

“Voglio partire dal manifesto: lo hanno definito dissacrante, provocatorio, ma è anche il manifesto che vuole essere lo specchio dell’energia e dell’entusiasmo che vogliamo mettere in questa campagna elettorale. Mi rivolgo, allora, a chi, nonostante abbia profuso questa energia, si è dovuto sentire colpevole di amare la sua città. E questa è la grande maggioranza silenziosa della cittadinanza”.

“La Catanzaro che abbiamo in mente è un capoluogo vero, attraente, aperto, solidale e giovane. Di carattere europeo che abbia negli altri capoluoghi europei il proprio elemento di confronto”.

“Da dove partire? Dalla situazione nazionale, sicuramente: l’ho visto a Bruxelles, l’Italia non si inserisce nella visione dell’Unione Europea, è incapace di prevedere e programmare. Ma soprattutto dalla disgregazione dei valori nazionali, di cui la maggioranza di Governo è una delle fonti: penso al Federalismo, concepito in fretta e solo da una parte politica, secondo alcune stime, ancora provvisorie,  a Catanzaro verranno a mancare quasi 14 milioni di euro. Una catastrofe, roba da consegnare le chiavi della città al Prefetto.  Questa campagna elettorale, da parte mia, sarà incentrata solo sulle idee per la città e per il suo sviluppo, senza guardare agli avversari, ma una cosa mi permetto di dirla: dobbiamo ricordare che questo Federalismo è stato votato anche da chi oggi si candida alla guida di Catanzaro. Non possiamo allora non chiederne conto a chi ha viaggiato sempre in maniera contraria rispetto al sud e a Catanzaro, perché questi si assuma le proprie responsabilità davanti alla città”.

“Dal punto di vista locale, direi che a Catanzaro si riparte da segnali importantissimi lasciati dalla Giunta Olivo, soprattutto in ottica futura. Ad esempio, il budget del Comune è in perfetto attivo e credo che questo sia un grande risultato in periodi come quello attuale. Poi la difesa della legalità e del territorio: più volte ho già sottolineato come a Giovino, per esempio, dove è stato imposto il concetto che il territorio si difende e non si cementifica. Ci sono poi delle azioni che cambieranno il volto della città: Pon sicurezza, sistema di mobilità e contratti di quartiere su tutti. Proprio su questi ultimi non possiamo non sottolineare come la Regione stia bloccando i fondi per la loro realizzazione”.

“Questa candidatura è partita dall’impegno assunto grazie all’associazione Ulixes e ne sono particolarmente fiero: è proprio a quei valori che continuo ad ispirarmi, all’idea, cioè, che professionisti e giovani debbano e siano in grado di dare un contributo importante a Catanzaro in termini di progettualità e di idee.  Qualche sera fa facevo riferimento al discorso di Benigni a Sanremo, al passaggio in cui l’attore ricordava come 150 anni fa, nella loro stanza, tanti giovani sognavano l’Italia unita e canticchiavano l’inno. Ebbene, noi forse non cantiamo l’inno, ma quello  in cui abbiamo sempre creduto è che, da qualunque parte del mondo vivessimo la nostra esperienza professionale, una volta chiamati nella nostra terra, noi avremmo risposto. Vedo che chiunque si sta avvicinando a me in questa campagna, lo fa con questo spirito e ne sono davvero felice”.

“Vedete, quello che vogliamo fare è costruire una politica basata sul metodo, affiancato inevitabilmente ai contenuti. Vogliamo creare un laboratorio politico da cui far scaturire il nostro programma di lavoro che non sarà quindi un pacchetto chiuso presentato ai cittadini, ma nascerà dall’ascolto e dalle idee dei cittadini, realizzato da giovani e da professionisti che con gioia si sono già messi a lavoro. Solo alla fine di questo percorso presenteremo il nostro programma”.

“Oggi credo sia necessario fornire comunque qualche linea: immaginiamo Catanzaro come un capoluogo europeo giovane, della cultura, del turismo , del lavoro, dell’amministrazione moderna ed efficiente. Anzitutto noi non ci muoviamo ad indicare solo alcuni interventi precisi, ma guardiamo a Catanzaro in un’ottica sistemica d’integrazione, in cui ogni attività è orientata ad un’idea finale. Dobbiamo capire quindi gli orientamenti delle diverse anime della città e porle assieme per creare ricchezza e valore”.

Comincio con la cultura: penso ad una scuola dell’alto artigianato, ad un polo museale della seta, ad una grande scuola delle arti che coinvolga Politeama, Conservatorio e Accademia delle Belle Arti. Poi l’Università e il Polo Oncologico, da integrare con il centro cittadino: devono essere sentite come corpo vivo dei quartieri.

Turismo: Catanzaro ha una vocazione turistica importante, basti pensare all’area di Giovino per la quale ci spenderemo perché non ci sia alcuna speculazione edilizia. Ma oltre a questo dobbiamo pensare a come riqualificare un’area così affascinante e attrattiva. Penso, ad esempio, ad un concorso internazionale di idee per poterla trasformare in polo di attrazione turistica regionale. Accanto a questo credo sia fondamentale riorganizzare i servizi turistici.

Altro punto, il nostro vessillo: una pubblica amministrazione efficace ed efficiente, che si avvalga delle nuove tecnologie ma soprattutto si basi su meritocrazia e metodo, che sia in grado di rispondere alle esigenze quotidiane dei cittadini. Dobbiamo riqualificare l’ambiente in cui vive la cittadinanza, dimostrando di essere vicini alle problematiche di ogni giorno. Dovremo quindi superare con l’iperattivismo ogni eventuale sbarramento dettato dall’inerzia o dall’eventuale malafede dei dirigenti. Vogliamo far sentire i catanzaresi orgogliosi della loro amministrazione.

E’ evidente che questa riorganizzazione viaggerà verso dei criteri fondamentali: il bello, il decoro e la dignità dell’ambiente urbano, la sostenibilità  ambientale e sociale di ciascuna scelta, la piena mobilità di ogni cittadino. Questi saranno i valori che vogliamo mettere in campo.

Queste sono solo le nostre linee direttive, il resto verrà grazie alla partecipazione attiva di chiunque ha idee e voglia di darsi da fare per Catanzaro.

Prima di chiudere, mi permetto una battuta: mi ha fatto molto ridere il riferimento al Catanzaro calcio di qualche giorno fa. Il Catanzaro è un argomento che sta a cuore a tutti, il 16 maggio 2004 ero ad Ascoli e sono quindi consapevole di quanto sia importante il calcio a Catanzaro per tutto ciò che ha rappresentato. Vorrei però che questo non fosse un argomento di speculazione elettorale: innanzitutto perché chi ne ha parlato, ha già avuto occasione di partecipare ai tavoli istituzionali e non capisco perché riprendere ora l’argomento, ma soprattutto perché tutti gli sport a Catanzaro meritano che ci sia una classe dirigente in grado di ascoltarne le richieste, al di là delle speculazioni elettorali.

Concludo dicendo che il problema non sarà identificare pochi e piccoli punti, ma creare valore economico nella nostra città, soprattutto alla luce della situazione drammatica che il futuro  ci propone. Staremo all’ascolto di ciascun cittadino, contiamo sull’apporto delle intelligenze e delle straordinarie professionalità che Catanzaro offre. Voglio smontare pezzo per pezzo, con l’entusiasmo e le idee, quel mito assurdo che la vittoria dei nostri oppositori sia già acquisita e per questo non si dovrebbe votare per noi. E’ un argomento assurdo su cui si specula con buona o malafede. Da oggi comincerò a parlare alle persone, guardandole negli occhi e interrogando i miei coetanei, chiedono loro quale futuro vogliono. I loro padri e i loro nonni, chiedendo loro quale futuro sognano per sé, i loro figli e i loro nipoti. Questa sarà la domanda che porrò per metterli di fronte alla loro coscienza e capirne le vere necessità.

Voglio terminare, dunque, il mio intervento, con una magnifica frase di Gandhi che recita: “Prima ci ignorano, poi ci deridono, poi cominciano a combatterci, poi alla fine noi vinciamo!”

Applausi scroscianti, standing ovation e abbracci da parte di tutti: semplici cittadini, rappresentanti di partito, sindaci, ex parlamentari, tutti accomunati dalla scelta di sostenere la candidatura di Salvatore Scalzo.

A seguire, spazio alle domande dei giornalisti:

A chi gli chiede quale impressione abbia avuto della classe dirigente catanzarese, sia di destra che di sinistra, Scalzo risponde: “Anzitutto è un’idea che andrà formandosi ancora meglio in questi mesi. Finora, nel centrosinistra, ho trovato persone che hanno molto a cuore Catanzaro, delle sensibilità straordinarie che mi stanno dando una mano, a tutti i livelli. Soprattutto nelle circoscrizioni, dove l’amore e la conoscenza del territorio sono elevatissimi. E’ evidente, però, che indipendentemente dal colore politico ci sia da riportare la politica ad un linguaggio fatto di programmi. Ecco perché credo che il dibattito televisivo con gli altri candidati sia necessario oltre che fondamentale per riportare la politica al giudizio della gente”

Ragionando al ribasso: se non dovesse farcela a diventare sindaco, rimarrà a Catanzaro o tornerà a Bruxelles?

“Ho fatto una scelta e, indipendentemente dal risultato, voglio portarla avanti. Onorerò il mio impegno perché questo progetto non si esaurisce il 16 maggio, ma è a lungo termine. Ovviamente questa è un’opportunità a cui non voglio pensare oggi, perché sono convinto che otterremo un ottimo risultato alle elezioni”.

E’ prevista la presenza delle donne all’interno delle liste e dell’eventuale squadra di governo?

“Credo che la presenza femminile di qualità sarà fondamentale in questo percorso che abbiamo in mente, ma non voglio aggiungere altre parole, credo che già in aprile riusciremo a parlare di fatti concreti”.

Il contesto sociale in cui oggi si presenta, apre la discussione sui territori degradati in cui la probabilità dell’infiltrazione mafiosa è elevata. E’ preoccupato da quello che questo tema può significare nelle elezioni?

“La ringrazio per questa domanda che mi permette di aprire un tema a me molto caro. La coalizione ha in mente delle iniziative che possano dare risposte concrete ai cittadini in questo senso. La prima di queste è la richiesta alle figure competenti per far sì che gli scrutatori vengano scelti per sorteggio: spero che a questa nostra richiesta si accoderanno anche gli altri candidati a sindaco. Ci impegneremo poi perché i seggi non siano presidiati da figure non autorizzate e sarà un tema delicato che affronteremo in campagna elettorale.  E’ chiaro che ci sono cose che in due mesi non si possono eliminare, ma partire con il piede giusto credo sia fondamentale per quello che abbiamo in mente. Per quanto ci riguarda poi, noi ci rivolgiamo ad un elettorato fatto di gente libera e serena, di gente che a volte è delusa e silente a cui vogliamo dare voce”.

 A breve sarà online il sito www.salvatorescalzo.it.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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