L’Arpacal comunica le analisi dell’acqua potabile

 

Nel corso del 2010, l’87% dei campioni di acque potabili, destinate al consumo umano, analizzati sulla base di 986 controlli compiuti nella provincia di Catanzaro, rientra nei parametri di legge, evidenziando una buona qualità complessiva.

E’ questo l’esito dell’attività che il Laboratorio bionaturalistico del dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal), ha realizzato nell’ambito delle sue attività istituzionali e in ottemperanza alla normativa di settore contenuta nel decreto legge n° 31 del 2001.

Tra le cosiddette “acque potabili”, si intendono principalmente le acque distribuite attraverso gli acquedotti pubblici, le cisterne, bottiglie e altri contenitori, impiegate per usi domestici, nelle industrie alimentari e nella preparazione dei cibi e bevande.  Per essere considerata potabile, l’acqua deve presentare alcuni requisiti, stabiliti dalla normativa di settore, che riportano le concentrazioni massime ammissibili per le sostanze che possono essere presenti nell’acqua destinata al consumo umano: il superamento di uno solo dei parametri chimici e microbiologici previsti determina la non potabilità.

In base alla normativa vigente, mentre le analisi di laboratorio spettano all’Arpacal, i controlli e i prelievi degli acquedotti pubblici e delle condotte private che alimentano gli esercizi pubblici, sono effettuati dai servizi di Igiene e Sanità pubblica dell’Azienda Sanitaria Provinciale. I campioni prelevati dai tecnici Asp, quindi, vengono trasportati nel laboratorio bionaturalistico dell’Arpacal e sottoposti, a seconda dei casi, a un controllo di routine o di verifica.

“Il controllo di routine – spiega la dr.ssa Annamaria Albano, dirigente del laboratorio Bionaturalistico del Dipartimento provinciale Arpacal di Catanzaro – mira a fornire ad intervalli regolari informazioni sulla qualità organolettica e microbiologica delle acque fornite per il consumo umano nonché informazioni sull’efficacia degli eventuali trattamenti di potabilizzazione e/o disinfezione. I parametri microbiologici da controllare sono: Escherichia coli, batteri coliformi a 37°C e Clostridium perfringens, spore comprese, ma solo se le acque provengono o sono influenzate da acque superficiali. Il controllo di verifica mira, invece, a fornire le informazioni necessarie per accertare se tutti i valori di parametro contenuti nel decreto sono rispettati, in questo caso i parametri microbiologici da controllare sono: E. coli, batteri coliformi a 37°C e gli enterococchi patogeni”.

Autore

Salvatore Ferragina

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