Rassegna stampa

Catanzaro, serve un impianto moderno

Il presidente Parente perplesso sul progetto che prevede solo la ristrutturazione delle due curve del “Ceravolo”
Parente:«Non ci priveremo del bomber Corona»
da Gazzetta del Sud

L’annuncio nei giorni scorsi da parte dell’assessore comunale allo Sport, Toni Sgromo, della gara d’appalto nel prossimo dicembre per il rifacimento delle due curve del «Ceravolo» ha lasciato perplessi ricordando che tempo fa sembrava che si fosse raggiunta una intesa tra la società giallorossa e il Comune per una completa ristrutturazione dello stadio sulla base di un progetto unico. Il che riguardava una maggiore capienza ma anche strutture di contorno per rendere fruibile l’impianto sportivo ai tifosi non soltanto la domenica, ma tutti i giorni della settimana. Ne abbiamo parlato con il presidente della società giallorossa, Claudio Parente, il quale sull’annuncio dell’assessore allo Sport ha dichiarato: «Ho letto anch’io le dichiarazioni e ho già esternato all’assessore il mio pensiero. Praticamente ho detto che ha un senso iniziare a realizzare le due curve se le stesse rientrano nel progetto complessivo di ristrutturazione dello stadio che deve prevedere la realizzazione di tutti quegli spazi dedicati alle attività collaterali all’evento sportivo». Al presidente Parente abbiamo, quindi, ricordato che all’atto del suo insediamento, proprio al Comune davanti al Consesso civico, si era parlato in un suo intervento di un progetto, per così dire, particolare. E invece sembra che quell’idea sia stata accantonata. «Soltanto la scorsa settimana – ha spiegato il massimo responsabile del sodalizio giallorosso – abbiamo avuto una copia del progetto elaborato dall’amministrazione comunale. Sarà nostra premura integrarlo o, in alternativa, predisporne uno sulla base di quello che stanno attuando tantissime società dalla serie A alla serie C – dalla Juventus alla Sambenedettese – e, cioè, realizzare un impianto modernissimo, vivibile sette giorni su sette, prevedendo tutta una serie di attività che permettano di consolidare il patrimonio della società e far sì che la stessa abbia autonomia anche nell’affrontare categorie superiori alla serie C. E allora dobbiamo evitare di realizzare un qualcosa che oggi potrebbe sembrare più efficiente rispetto all’impianto che c’è ma che fra non molto rischia di diventare superato. Abbiamo l’esperienza degli stadi di Torino, Milano, Sambenedetto del Tronto realizzati non più di dieci anni fa e che oggi sono ritenuti non idonei alle mutate esigenze del mondo del calcio in generale».
– Gli ottimi i rapporti con l’Amministrazione comunale ultimamente si sono «raffreddati»? «Direi che sono normali. Come saremo pronti chiederemo di illustrare a tutto il consiglio comunale la nostra idea di ristrutturazione dello stadio e, poi, logicamente, sarà lo stesso Consiglio e le maggiori autorità comunali a decidere. È nostra intenzione fare dello stadio un teatro per il calcio e come calabresi saremo orgogliosi se potessimo anticipare le altre città nella realizzazione di questo tipo di struttura sportiva». La cortese disponibilità del presidente Parente non poteva non portarci ad allargare il discorso sul Catanzaro, partendo da un argomento riguardante lo stadio e le sue attuali condizioni, a cominciare dal fondo campo. E anche perché, c’è da aggiungere, se ne lagna giornalmente l’allenatore Braglia. «Il mister – ha risposto il dott. Parente – è particolarmente esigente perché conosce il tasso tecnico dei nostri giocatori che non debbono essere penalizzati dalle condizioni del terreno di gioco. Anche in questo caso abbiamo chiesto l’affidamento diretto della manutenzione dell’impianto e siamo in trattative avendo ricevuto una proposta in termini di costo che è inferiore a quella che attualmente spende il Comune». È, intanto, un gran momento per la squadra, seconda in classifica. Giustamente il presidente Parente nella risposta veste gli abiti del pompiere: «È il caso di contenere gli entusiasmi perché siamo solo a un quarto del campionato. La squadra sta confermando tutte le potenzialità di cui veniva accreditata per il valore dei singoli giocatori ma il campionato è lungo e le sorprese negative nel calcio sono sempre dietro l’angolo».
– Lei solitamente sostiene che le squadre si integrano, eventualmente, alla riapertura del mercato. Lo si farà? «Premesso che la società ha dimostrato di non tirarsi indietro di fronte a investimenti in cui crede ciecamente – vedi Corona – ribadisco che, allo stato, i calciatori stanno dimostrando di meritare la massima fiducia per quello che stanno facendo. E allora, probabilmente, faremo qualche integrazione per via dei gravi infortuni subiti da Ciardiello e Andrisani».
– Quindi rinforzi. In quale reparto? «Tanti individuano nella difesa il settore che dovrebbe essere rinforzato. Io sostengo che il Catanzaro dispone di un assetto difensivo – per numero e qualità – da far invidia alle migliori squadre del girone. Difensori centrali come Milone, Zappella, Pastore, Ciardiello, oltre ad Ascoli, ed esterni come Dei, Caterino e Morelli e fra poco Corazzini, non credo siano secondi ad alcuno della categoria. Si tratta solo di migliorarsi nell’applicazione degli schemi dell’allenatore con il tempo che non può non giocare a loro favore».
– Un gran parlare sulla cessione di Corona, addirittura a gennaio… «Su Corona dovremo sopportare questo ritornello sino a fine mercato perché ho capito che alle smentite non ci crede nessuno. Posso, quindi, ribadire che su Corona ho fortemente creduto per averlo visto personalmente giocare negli ultimi due anni, tanto da decidere nello scorso luglio di acquistare tutto il cartellino dell’attaccante e non la comproprietà, per come propostoci dal Messina. Figuriamoci se ce ne priveremo già a gennaio!».

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Redazione

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