ASP di Catanzaro: progetto riorganizzazione delle guardi mediche

 

Il commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro Dott. Prof. Gerardo Mancuso, su sollecitazione del sindaco di Motta Santa Lucia Amedeo Colacino, ha incontrato i sindaci dei comuni appartenenti alla Comunità Montana del Reventino. L’incontro, che si è tenuto nella sala polifunzionale di Motta Santa Lucia, è servito a illustrare l’ipotesi di riorganizzazione delle guardie mediche nella provincia di Catanzaro, dove attualmente sono presenti 60 postazioni di guardie mediche.
“Abbiamo un’ipotesi di progetto, che naturalmente potrà essere rimodulata – ha spiegato Mancuso – che prevede la rimodulazione di 13 postazioni, invece delle 25-30 che faranno i commissari ministeriali tra tre mesi se non mettiamo noi mano subito alla riorganizzazione sanitaria territoriale. Una rimodulazione che si rende necessaria, non tanto dal punto di vista economico quanto dell’efficienza: noi non chiudiamo postazioni per risparmiare, anzi avremo maggiori costi, ma solo perché così i servizi non funzionano, sono fittizi, perché le postazioni sono male organizzate”.
“La novità più importante di questa ipotesi di progetto – ha annunciato il commissario – è l’introduzione del pronto soccorso  territoriale, dove i medici potranno fare delle diagnosi, attraverso l’istituzione della telemedicina di cardiologia e dove si potranno effettuare degli esami ematochimici. Tutto questo grazie al grosso investimento informatico: siamo l’Azienda sanitaria che ha investito di più in informatica di tutta Italia. I punti di pronto soccorso, che saranno 16 in tutta la provincia di Catanzaro, avranno dei satelliti, che saranno le guardie mediche poste a pochi chilometri di distanza, e un’ambulanza a disposizione che permetterà il trasporto in ospedale dei pazienti che più gravi. Vogliamo creare un sistema di centro e raggio in ogni zona – ha aggiunto il commissario Mancuso – che consenta di dare risposte sanitarie vere, non false come succede oggi, dato che le guardie mediche assolvono una funzione che è in buona parte una funzione di assistenza infermieristica, cioè misurazione della pressione o consulto psicologico. Quando i medici di guardia si trovano infatti di fronte a situazioni serie, come un infarto miocardio, mandano i pazienti, giustamente, in ospedale. Questo perché il sistema e l’organizzazione delle guardie mediche non funziona, così come mancano anche le attrezzature”.
“Quello che noi dobbiamo fare – ha sottolineato il commissario straordinario – è dare dei servizi all’utenza, e cioè dare al cittadino la convinzione che quando si reca in quella postazione ottiene una prestazione di primo livello. Anche perché il 60 per cento delle patologie che vengono processate in pronto soccorso sono inappropriate. Al pronto soccorso di Lamezia, per esempio, c’è il più alto indice di inappropriatezza del meridione di’Italia: abbiamo 70mila visite annue e di queste solo 9.800 sono  prestazioni che seguono un ricovero in ospedale. Questa situazione è colpa di tutti, di medici, amministratori, cittadini, perché il sistema di assistenza-emergenza non viene gestito in maniera corretta. Ecco perché bisogna rimodulare le postazioni di guardia medica, ridistribuendo i servizi in maniera intelligente e recuperando i fondi. Questa riorganizzazione infatti non sarà a costo zero, però è necessaria perché il sistema non funziona, dato che non eroga servizi di base, né di qualità. Sono convinto che queste riunioni siano utili per fare dei correttivi. Ho annotato alcune proposte dei sindaci, anche se i criteri con cui sono stati individuate le soppressioni delle guardie mediche sono ineccepibili, come l’indice di natalità, di anzianità, della popolazione residente, della difficoltà orografica”.
“Il Piano di rientro – ha aggiunto Mancuso – non è una legge secondaria rispetto alle leggi esistenti. È una legge che obbliga, e per questo siamo in regime straordinario, a scelte che possono essere anche difficili, ma che sono necessarie. C’è una grande attenzione da parte del presidente Scopelliti a cambiare le cose. Anche perché c’è un problema economico alla base di tutto, che ha dimensioni catastrofiche. E i Comuni sono quelli che dovranno pagare il debito maggiore se la sanità non dovesse essere corretta sotto il profilo finanziario, perché aumenteranno le tasse, così come è già aumentata la benzina. Se non mettiamo a posto i conti della sanità, avremo dei balzelli che si ripercuoteranno sui comuni, che già oggi si trovano in grandissima difficoltà.  Siamo in una fase difficile, Ringrazio il sindaco Colacino per aver organizzato questo incontro e per avermi invitato, sono venuto qui oggi molto volentieri, sia per la cortesia e la gentilezza del sindaco per il modo in cui mia ha invitato, ma soprattutto perché è un mio dovere quello di sentire le opinioni e i pareri di tutti prima di prendere una decisione”.
Nel corso dell’incontro, il commissario dell’Asp Mancuso ha parlato anche dell’ospedale di Soveria Mannelli che verrà potenziato e di cui parlerà in un incontro che si terrà in questa settimana a Soveria.
Da parte loro, i sindaci che hanno preso parte all’incontro hanno ringraziato il commissario straordinario Gerardo Mancuso “perché è vicino alla gente e ai bisogni di salute della popolazione, ma anche ai sindaci verso i quali ha dimostrato disponibilità e ascolto per la risoluzione dei problemi e il miglioramento dell’offerta sanitaria della provincia di Catanzaro”.  

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento