L’assessore Gatto replicando a Mungo spiega perché è stata chiusa la scuola Chimirri

L’edificio non è sicuro in caso di terremoto, San Giuliano di Puglia e L’Aquila hanno insegnato qualcosa

”Ma il sig. Mungo, che in quanto ex assessore merita certamente il titolo di ”emerito’, l’ha presa a cottimo o si sta esercitando nel campionato di chi la spara più grossa? Io non ci posso partecipare, con tutti i seri problemi cui dover fare fronte, per cui posso rispondergli soltanto una ogni tre. Sembrerebbe, parrebbe, sarebbe… ma come parla l’emerito Gianpaolo Mungo? Le cose di cui pretende di disquisire le conosce oppure no? La scuola Chimirri è chiusa fino a data da destinarsi in quanto, meritoriamente, la giunta Olivo ha iniziato le verifiche antisismiche sugli edifici pubblici della città. Le risultanze per la Chimirri non sono state confortanti, e quindi è stata buona pratica inibire l’edificio in quanto non- sicuro in caso di terremoto, a differenza di altre strutture in regola con i criteri costruttivi dell’epoca. Se avesse un minimo di onestà intellettuale mi sarei aspettato dei ringraziamenti, per aver salvaguardato ”in tempo di pace’ la salute di 200 alunni e lavoratori, che ora di certo sono disagiati ma con molti meno rischi sulla testa. Ma evidentemente l’aggettivo ”intellettuale’ non si addice all’emerito Mungo; sull’onestà non mi permetto di esprimermi; quanto al minimo, invece, non ci sono dubbi. 
Di quale programmazione parla il sig. Mungo? Forse bisognerebbe avere una scuola di riserva in ogni quartiere da tenere pronta per ogni evenienza? Oppure aspettare l’estate prossima per poi ritrovarci con il medesimo problema all’ inizio dell’anno scolastico? Ma, dopo San Giuliano di Puglia e dopo l’Aquila è responsabile tutto ciò? A meno che l’emerito Mungo non sia dotato di qualche qualità particolarmente sensibile al meteo e ai terremoti, e quindi non possa rassicurarci lui che senza alcun dubbio non ci sia motivo di preoccuparsi. Infine, se proprio l’appassiona seguirmi passo passo e quindi non ne può fare a meno, almeno torni a farsi scrivere gli articoli da qualcun altro: già ci sono seri problemi con la lingua italiana, figuriamoci con l’inglese… la class action (action class in munglese), che il suo governo ha cercato in tutti i modi di vietare per legge, altrimenti la dovranno fare i lettori”. 

Autore

Salvatore Ferragina

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