Comunicati associazioni e politici

 

La FIOM CGIL Catanzaro lancia l’appello di partecipazione allo Sciopero Generale.

Il Segretario Generale, Claudio Chiarella: “Auspichiamo una imponente partecipazione a difesa del contratto collettivo spazzato via dalla “modernità marchionniana”.

La Fiom CGIL di Catanzaro ha avviato una vasta azione di sensibilizzazione tra i lavoratori e le lavoratrici del settore metalmeccanico, al fine di assicurare una grande partecipazione dalla provincia di Catanzaro ,alla Manifestazione regionale della FIOM CGIL che si terrà a Vibo Valentia in occasione dello Sciopero generale di VENERDI 28 Gennaio.

Lo sciopero generale dei metalmeccanici  è una tappa fondamentale per la riconquista del Contratto Nazionale e la salvaguardia dei diritti nei luoghi di lavoro.

La scelta compiuta dalla Fiat alle Carrozzerie di Mirafiori e a Pomigliano D’Arco è un atto antisindacale, autoritario e antidemocratico senza precedenti nella storia delle relazioni sindacali del nostro paese dal dopoguerra.

È un attacco ai principi e ai valori della Costituzione Italiana e alla democrazia perché calpesta la libertà dei lavoratori e delle lavoratrici di decidere a quale sindacato aderire per difendere collettivamente i propri diritti e di eleggere i propri rappresentanti in azienda.

Chi non firma scompare e chi firma diventa un sindacato aziendale e corporativo guardiano delle scelte imposte dalla Fiat.

Si annullano il Contratto Nazionale di Lavoro e peggiorano le condizioni di fabbrica, si aumenta lo sfruttamento e l’orario di lavoro, si lede ogni diritto di sciopero e si riduce la retribuzione a chi si ammala cancellando così in colpo solo anni di lotte e di conquiste.

La Fiom è impegnata a sostenere il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro senza deroghe, a difendere la legalità, la democrazia e la libertà di rappresentanza sindacale, a combattere la precarietà e il dominio del mercato che divorano la vita delle persone e compromettono la coesione sociale e il futuro del paese.

Occorre quindi una grande mobilitazione di massa per impedire che la “ modernità “ del pensiero di Marchionne, con  la complicità di Organizzazioni sindacali compiacenti, ci riconducano indietro di qualche secolo con lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Chiediamo a tutte le persone, le associazioni e i movimenti che condividono queste ragioni di sostenere la lotta dei metalmeccanici e partecipare alla Manifestazione regionale della Fiom a Vibo Valentia .

Chi vorrà partecipare può prenotare il posto sui nostri pulmans rivolgendosi presso le nostre sedi.

 

                                                                                                     Il Segretario Generale

                                                                                                       Claudio Chiarella

 

COMUNICATO STAMPA: AL VIA IL RICORSO DEL PUNGOLO CONTRO IL DECRETO CHE CHIUDE LA CARDIOCHIRURGIA DI CATANZARO.

Non è tollerabile, sotto nessun profilo, che la città di Catanzaro debba perdere il centro di cardiochirurgia che costituisce un polo sanitario d’eccellenza funzionante ed efficiente. Se la nostra politica locale ha subito passivamente il decreto con cui Scopelliti ha deciso di chiudere il centro di cardiochirurgia di Catanzaro, noi, in tutta franchezza, non ci stiamo. A tal proposito, in qualità di Associazione portatrice di interessi collettivi e superindividuali, abbiamo conferito incarico all’Avvocato Francesco Pitaro al fine di proporre ricorso, dinanzi alle competenti Autorità, avverso il decreto con cui è stata disposta la soppressione della cardiochirurgia di Catanzaro. Se, infatti, già la chiusura del centro di cardiochirurgia è uno schiaffo per la città di Catanzaro, il suo spostamento in altra città della Calabria (da individuare tra Cosenza e Reggio Calabria) è ancora più doloroso per la comunità dei catanzaresi perché, evidentemente, dettato da interessi e simpatie territoriali. Occorre rafforzare e valorizzare i centri sanitari che già esistono e funzionano (come il centro di cardiochirurgia di Catanzaro) e non certamente spegnere inutilmente strutture sanitarie che esistono e che eseguono prestazioni chirurgiche e salva vita d’eccellenza e che costituiscono, nella città di Catanzaro, un punto di riferimento per tutti coloro che, sia nella nostra regione che al di fuori del nostro territorio, soffrono, purtroppo, di gravi ed affliggenti patologie cardiologiche.

Catanzaro, 21/1/2011

Il Direttivo dell’Associazione

Il Pungolo per Catanzaro

 

Caso Battisti: Anche il comune di Curinga insorge per chiedere l’estradizione del terrorista. Presentata una mozione dal consigliere comunale Domenico Michienzi, componente della Segreteria Provinciale del COISP di Catanzaro.

 

“Sono trascorsi solo otto giorni dall’appello che il nostro Segretario Generale, Franco Maccari, aveva lanciato a tutte le autorità comunali, provinciali e regionali del nostro Paese affinché “insorgessero pacificamente per l’estradizione del terrorista Cesare Battisti in Italia”. Ed è ancora una volta la Calabria a far sentire la sua voce in merito all’argomento, dopo la seduta straordinaria del Consiglio comunale di Sant’Andrea dello Jonio, per protestare contro la decisione del presidente brasiliano Lula, questa volta è un altro paese della provincia di Catanzaro ad unirsi al coro di contestazioni: il Comune di Curinga.” – Lo annuncia la Segreteria Provinciale catanzarese del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia -.  “A prendere carta e penna per redigere una mozione di solidarietà nei confronti dei familiari delle vittime del terrorista Cesare Battisti, è stato il nostro collega Domenico Michienzi, consigliere comunale di opposizione a Curinga, e componente della nostra segreteria provinciale, che ha presentato una mozione il 18 gennaio scorso, riscuotendo il consenso del Sindaco Domenico Maria Pallaria e dell’intera Giunta. “Un atto di estrema e profonda sensibilità nei confronti di una della pagine più tristi della storia del nostro Paese. Un atto di grande coscienza morale e nazionale!”. Così la struttura provinciale del Coisp di Catanzaro ha commentato il documento di Michienzi che verrà discusso nel prossimo Consiglio comunale di Curinga  “e nel quale – prosegue il Sindacato Indipendente di Polizia catanzarese – la decisione del presidente Lula viene definita un’offesa nei confronti della nostra giustizia. Eh sì, purtroppo è proprio così. Si tratta di una terribile offesa, di un torto grave e feroce per le famiglie delle vittime, quasi quanto gli omicidi efferati avvenuti per mano di Battisti. Il suo nome, negli anni di piombo, rientrava tra gli esponenti di spicco dei proletari armati per il comunismo (Pac), adesso, nel 2011,  aspettiamo che spicchi il volo dietro le sbarre delle carceri italiane, lì dove non solo i familiari delle vittime, ma noi tutti cittadini italiani possiamo gridare al mondo che giustizia è stata fatta. L’unica consolazione – conclude il Coisp catanzarese – in questo momento di grande confusione e di amarezza per l’incapacità del nostro Governo in merito alle vicende internazionali legate a Battisti, è, senza dubbio, la risposta, che noi peraltro avevamo chiesto, degli amministratori locali. C’è un’Italia che ha un cuore, c’è un’Italia che freme, c’è un’Italia solidale. C’è un’Italia che non tace. C’è un’Italia, nonostante qualcuno la vorrebbe sommergere di nefandezze. E noi ne sono profondamente orgogliosi che il nostro collega Domenico Michienzi rappresenti questa parte della Nazione!”.

 

 



Comunicati associazioni e politici

Il COISP sull’allarme sicurezza nel quartiere Santa Maria di Catanzaro.

 “Raccogliamo con enorme preoccupazione l’allarme lanciato dal Presidente della terza circoscrizione di Catanzaro, Marcello Mancuso, sull’emergenza sicurezza nel quartiere di Santa Maria.” – Lo sostiene la Segreteria Provinciale catanzarese del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia – che continua: “D’altra parte fu proprio il Coisp a scegliere la terza circoscrizione per portare la politica, le Istituzioni e la stessa Chiesa a confrontarsi, nella scorsa estate, sull’allarme criminalità nei quartieri a sud della città e fu sempre il Coisp a scrivere al ministro Maroni, il 4 ottobre scorso, per chiedere un decreto ad hoc per la città di Catanzaro partendo dall’assunto che esistono dei luoghi, delle città, dove, pur non esistendo un apparato criminale organizzato, così come viene comunemente inteso, la gente non vive tranquilla. Oltrepassata la soglia della microcriminalità e senza arrivare al limite della criminalità organizzata, si sono radicati e ramificati fenomeni che avvelenano e inquinano il vivere civile. Anche noi – dice ancora la Segreteria del Coisp di Catanzaro – siamo convinti della necessità di un intervento forte e sradicante, però prima che questo intervento arrivi da fuori è la politica locale che deve fare un salto di qualità. Si avvicina un’importate tornata elettorale e la campagna elettorale sarà il primo banco di prova per chi si candida a guidare la città. A Catanzaro la comunità rom, fatta di persone stanziali, è diventata la manovalanza dei grandi traffici di droga. A Catanzaro non scoppiano bombe, ma la città è diventata il centro di smistamento degli affari illeciti legati al mercato degli stupefacenti e per droga si uccide anche di giorno, per strada o in un centro commerciale affollato e in maniera sprezzante, ma soprattutto di droga si stanno avvelenando le nostre nuove generazioni. E allora il Coisp, rimanendo vicino alle persone perbene che risiedono in quelle zone, chiede con forza e indistintamente a tutti i candidati di non accettare i voti della comunità rom, di non scendere a patti con chi uccide, spaccia e ruba. Isolare i rom da qualsiasi forma di socialità è il primo passo per svuotarli di una forza brutale che viene da loro millantata come potere. Agire sulla prevenzione aiuterà a scardinare un sistema che trova, a volte, linfa vitale anche all’interno di quella parte di politica grazie alla quale, ad esempio, il capo indiscusso della comunità rom ha avuto il permesso di costruire una villa enorme dotata di moderni e sofisticati sistemi di controllo. Infine – conclude la struttura provinciale del Sindacato Indipendente di Polizia –  rassicuriamo la comunità di Santa Maria sul mantenimento vigile dell’attenzione sulla sicurezza di quel quartiere da parte della Polizia di Stato ed evidenziamo, ancora una volta, come il minimo livello di convivenza civile viene raggiunto giornalmente solo grazie allo spirito di abnegazione del personale della Questura e del Commissariato di Lido, ad onta dell’inverosimili mancanze di strumenti e risorse umane attualmente in possesso.”

 

 

SARA’ ADEGUATO L’IMPIANTO D’ ILLUMINAZIONE PUBBLICA DI VIA RITO

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Dovrebbero iniziare in questi giorni i tanti attesi lavori di “regolarizzazione” dell’impianto di illuminazione di via Giuseppe Rito. Tali interventi sono stati sollecitati dalla Terza Circoscrizione, dal sottoscritto e dal presidente Mancuso, considerata l’inadeguatezza del sistema illuminante.

Infatti i pali della luce sono ubicati tra i maestosi pini marini che costeggiano la strada, pini che da anni non sono potati e che hanno raggiunto un’ampia e folta vegetazione. Le diramazioni  ostruiscono la luce e le plafoniere sono state inghiottite dai rami.

Così come oggi si presenta, l’illuminazione è del tutto inefficiente, inefficacie e pericolosa per l’incolumità dei cittadini. Infatti si somma ad una viabilità su di una strada completamente dissestata, col manto stradale disomogeneo e con diverse buche.

La circostanza è stata oggetto anche di numerose proteste da parte dei cittadini  che, giustamente, optavano per una soluzione che non danneggiasse gli alberi da intralcio per il flusso luminoso.

I lavori consisterebbero nell’accorciatura di qualche metro dei pali della luce e nello sfoltimento degli alberi così da liberare le plafoniere che, senza ostacoli, andrebbero a svolgere il compito di illuminare, finalmente, Via Giuseppe Rito.

 

Il Vice Presidente

   Davide Ruga

 

TICKETS: IL DISSENSO DEI SINDACATI E LA  RABBIA DEI CITTADINI

Gravi disagi sull’esenzione ticket  per pensionati e anziani in un sistema sanitario calabrese che, salvo poche eccezioni, non solo continua a non funzionare ma  viene ulteriormente e progressivamente smantellato. Le  conseguenze del piano di rientro dal debito sanitario, ancora una volta, ricadono sopratutto sui cittadini  più deboli i quali, nonostante le carenze strutturali  dei servizi, sono costretti a pagare il ticket e le addizionali più alti d’Italia.  Il ticket sui farmaci e sulle prestazioni specialistiche rappresenta in Calabria la beffa, aggiunta al danno di un ingente debito sanitario di cui i cittadini calabresi non hanno responsabilità, che in un sistema normale non esisterebbe. Beffa rappresentata anche dall’iniquità del nuovo sistema di esenzione, delle sue limitazioni,  che fa pagare oggi famiglie disagiate, precedentemente esenti con il sistema Isee.

Dal primo gennaio 2011 è dunque in vigore il nuovo sistema di esenzione, sul quale però non è stata data nessuna informazione! Sul quale il sistema sanitario regionale non è intervenuto per dare indirizzi di comportamento omogeneo! Sul quale persistono confusione e incompetenze!

Secondo tale nuovo sistema i medici di famiglia  dovrebbero automaticamente   attestare il diritto di esenzione reddituale dei propri assistiti,  sulla base di uno specifico elenco informatico in loro possesso. Coloro i quali non sono presenti in elenco e ritengono di avere diritto all’esenzione, devono recarsi presso i distretti sanitari per autocertificarne il diritto. Il tutto dovrebbe avvenire attraverso il sistema sanitario informatico che, immediatamente, dovrebbe consentire il rilascio della certificazione.

La realtà offre un sistema sanitario del tutto inadeguato  al cambiamento.

Gli elenchi dei medici di famiglia  aggiornati a marzo 2010, e gli uffici dei distretti  incapaci di gestire  il mutamento, costringono i cittadini a file interminabili presso i propri medici  prima e presso gli sportelli dei distretti per poi, magari per sentirsi rispondere:  “ritorni fra tre mesi”  oppure  “non ha diritto”. E nelle more di un eventuale rilascio devono pagare! I ticket sono una misura, in sé, iniqua ovunque; ma lo sono ancor di più nella regione più povera d’Italia, peraltro col peggiore sistema sanitario. Pensionati,  anziani, disabili, magari provenienti dai paesi interni dove il sistema di trasporto pubblico è pressoché inesistente, sono costretti in questi giorni a file, ripetute ed interminabili, presso gli sportelli dei distretti sanitari spesso senza ricevere risposte adeguate. E le difficoltà si moltiplicano per gli ultimi tra gli ultimi, i disabili,  travolti letteralmente  dal supplizio delle file in ambienti spesso inidonei ai portatori di handicap.

Spi, Fnp e Uilp si confrontano quotidianamente con pensionati, anziani e disabili che esprimono disagio e denunciano il peso di un sistema che li umilia e li offende; che li marginalizza sempre di più in una economia dove, peraltro, sono costretti ad essere essi stessi ammortizzatori sociali di una realtà che non dà né servizi,  né sostegno. Una società che vuol definirsi civile non può tollerare che ciò accada! Spi, Fnp e Uilp chiedono alle istituzioni competenti soluzioni immediate dichiarandosi pronte, in caso contrario, ad attuare ogni iniziativa di tutela dei propri rappresentati.

Catanzaro, 12/01/2011    

 

SPI CGIL Calabria  il segretario generale Franco Mungari                                                                                             

FNP CISL Calabria  il segretario generale Giuseppe Mercuri

UILP UIL Calabria   il segretario generale Alfonso Cirasa  

Autore

Salvatore Ferragina

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