Mostra d’arte contemporanea “USTRUMBU”

USTRUMBU è il titolo della mostra che si inaugurerà il giorno 11 gennaio 2011 alle ore 17:30, nelle gallerie del complesso monumentale San Giovanni di Catanzaro, con il contributo del Comune di Catanzaro, Assessorato alla Cultura retto dal Vice Sindaco Antonio Argirò. La manifestazione si concluderà con la rappresentazione teatrale prevista per il 22 gennaio alle 18,00 presso l’Auditorium Casalinuovo di Catanzaro.

L’esposizione, che rappresenta un invito e una risposta dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro alla città, è nata dall’idea di promuovere sul territorio un intervento basato sulla collaborazione tra professori e allievi della stessa istituzione. Questo progetto, sotteso dalla volontà di confrontare l’esperienza consolidata dei docenti con la fresca creatività degli studenti, costituisce il prosieguo dei tre eventi presentati lo scorso anno nella Galleria del bi-sogno, uno spazio promosso e fondato dall’Accademia catanzarese allo scopo di favorire questo tipo di cooperazione. The  show must go on: fuori e dentro la galleria le iniziative culturali continuano, stimolando nelle varie generazioni di artisti attivi in Calabria energie propulsive e prolifiche.

“Emozionare” è la parola d’ordine degli artisti presenti nella mostra USTRUMBU: una manifestazione dal titolo ludico e coinvolgente che raggruppa, sotto il segno comune della lotta sociale e della creatività, Paola Ascone, Fiormario Cilvini, Mariagrazia Costa, Angelo Antonio Falmi, Rosaria Iazzetta, Maria Teresa Sorbara, Laura Stancanelli.

Paola Ascone e Laura Stancanelli, studentesse del corso di scultura, mettono in scena una realtà fatta di violenza e di repressione attraverso la quale intendono denunciare l’omertosa indifferenza verso quanto di negativo accade oggi nella nostra società. L’installazione propone una serie di immagini, numeri, suoni ed altri elementi, significativamente finalizzati a infondere nello spettatore malessere e agitazione.

Raccoglitori di rugiada è l’opera proposta da Fiormario Cilvini, docente di pittura. In questo lavoro alberi di acciaio incarnano la volontà dell’autore di proiettarsi verso l’alto così da sfuggire al silenzio plumbeo e inquietante emanato da occhi che affiorano dal pavimento. Di Cilvini è anche USTRUMBU, una trottola bianca sospesa nell’aria che 

allude all’importanza e alla necessaria sopravvivenza del gioco pur nella condizione di disagio e di smarrimento dell’uomo contemporaneo.

Mariagrazia Costa, iscritta al corso di decorazione, presenta un lavoro nel quale la superficie del mare viene rappresentata da una lastra di piombo che fa da quinta a minuscole barche colorate. Questi elementi suonano come un monito contro il nichilismo dilagante e come un invito rivolto allo spettatore a riappropriarsi e a reinventarsi la bellezza colorata del mondo e della natura.

Angelo Antonio Falmi, professore del corso di pittura, si cimenta in un lavoro al tempo stesso poetico e fantastico. La sua pittura si dilata in un universo caleidoscopico e proliferante in cui forme e colori, come un crescendo armonico di note musicali di arpe, fiati e violini, si diffondono e propagano nello spazio e nello spirito.

Cavallo di ritorno è invece la scultura metallica proposta dalla docente del corso di scultura Rosaria Iazzetta. Quest’opera, dalle forme dolorosamente contorte, si presenta come un simbolico tentativo di dialogo con i territori arruolati alla malavita e costretti a vivere in uno stato costante di paralisi. Cavallo di ritorno è altresì una chiara allusione alla refurtiva che i malavitosi sono disposti a restituire ai proprietari dietro pesanti richieste di pagamento.

Maria Teresa Sorbara, studentessa del corso di scultura, racconta con due immagini retro-illuminate i mondi opposti della povertà e dell’opulenza. Le immagini alludono da un lato alla fatica e alla lotta quotidiana per la sopravvivenza, dall’altro all’ostentazione e allo sperpero delle categorie agiate. Vengono così messe a confronto due condizioni esistenziali e sociali antitetiche i cui estremi s’incontrano nel punto morto del vuoto emozionale e nella fredda indifferenza dei passanti.

Ustrumbu si concluderà con l’evento teatrale dal titolo Cyranò contro il cielo previsto all’Auditorium Casalinuovo di Catanzaro. La serata, alla quale parteciperanno, tra gli altri, gli artisti presenti in mostra, l’attore Guido Signorini e la pittrice Tannaz Hosseini Lahiji, prevede la lettura di un testo di Angelo Antonio Falmi, l’esecuzione musicale del violoncellista Andrea Beninati e la performance della danzatrice Silvia Sciubba.

La storia è quella di Cyranò, un giovane idealista dal soprannome letterario dovuto al suo naso rosso e grosso. Cyranò è un ragazzo libero e attivo che sostiene il progresso, la giustizia, l’impegno civile, l’intraprendenza. La sua vita scorre parallela a quella di due celebri sognatori, il gabbiano Jonathan Livingston (protagonista dell’omonimo racconto di Richard Bach) ed Enrico Mattei, lo storico Presidente dell’ENI morto in circostanze sospette e misteriose. Dopo una serie di eventi che vedono la partecipazione incrociata dei vari personaggi, il nostro eroe giungerà alla conclusione che soltanto la morte può restituire all’uomo la sua piena libertà: al pari del gabbiano Jonathan Livingston e dello stesso Mattei. La morte è quindi intesa come transito verso la perfezione e come realizzazione di quegli ideali che nella vita terrena possono rappresentare soltanto obiettivi astratti e illusorie aspirazioni.

 

La Curatrice

prof.ssa   Angela Sanna

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento