Il Rompicalcio

Un anno di calcio a Catanzaro – Crescendo

Scritto da Redazione
Dalle collette per finire la stagione alla semifinale col Barletta: inizia l’era dei “tavoli istituzionali”, mentre sfuma il sogno dei “4 Moschettieri”. La seconda delle quattro puntate del racconto di Francesco Guerrieri

APRILE

Siamo arrivati ad aprile e con la ricapitalizzazione alle porte il Presidente Aiello si vede sempre meno in città, mentre si allontana inesorabilmente un campionato che si poteva vincere. I maledetti play-off sembrano l’anticamera dell’ennesimo fallimento.

Le elezioni amministrative regionali segnano l’ulteriore conferma, a livello nazionale, del blocco berlusconiano che riesce a strappare anche la Calabria al centro-sinistra. Al Consiglio Regionale siederà anche una vecchia conoscenza del calcio catanzarese, quel Claudio Parente che mai ha nascosto l’esistenza di un progetto di rinascita dell’US Catanzaro. Aiello strizza l’occhio ai soci della vecchia Uesse con dichiarazioni di apertura e collaborazione, il Blocco 1929 resta l’unico avamposto della tifoseria a replicare stizzito: “sfiduciamo l’attuale presidente Aiello invitandolo a farsi definitivamente da parte consegnando la società nelle mani del primo cittadino della città”.

Ma è proprio in questi giorni che si da il via ad una delle più tragicomiche saghe mai conosciute sui tre colli: i tavoli istituzionali. E’ lo stesso Blocco 1929 a lanciare l’idea: “Al fine di affrontare concretamente i problemi del Catanzaro Calcio chiediamo al Sindaco Rosario Olivo di organizzare urgentemente un tavolo di lavoro con la presenza del neo Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, degli Onorevoli Deputati catanzaresi, del Presidente della Provincia e dei consiglieri regionali catanzaresi eletti, di maggioranza e opposizione”.

Il 9 Aprile il Blocco 1929 e gli Ultras vengono ricevuti in Comune dal Sindaco Olivo, che nel corso della stessa mattinata aveva incontrato anche Aiello: “Il tavolo si farà al più presto”, comunica il primo cittadino. La politica catanzarese meglio di Leroy Merlin. Ed aggiunge che “il dialogo oggi potrà avvenire in un clima rasserenato visto che è finita la campagna elettorale e dunque si è lontani da ogni possibile strumentalizzazione o da personalismi fuori luogo”. Qualcuno si chiederà in quale città abbia vissuto il nostro sindaco fino ad oggi.

Succede veramente di tutto. I calciatori organizzano una nuova protesta: memori della contestazione subita a dicembre in occasione dello sciopero, i ragazzi di Auteri questa volta adottano una strategia diretta. Contattano Andrea Amendola, capo degli Ultras, e chiedono d’incontrare urgentemente la tifoseria. L’incontro avviene presso la sede del Catanzaro Club 79. Gli atleti ribadiscono che questa società continua a non rispettare gli impegni assunti e che il loro gesto deve essere interpretato come un campanello d’allarme serio perché il Catanzaro in queste condizioni non ha alcun futuro. Come promesso, la squadra continua ad onorare i propri impegni ed espugna Monopoli (0-1) con un’altra rete di Mosciaro.

La Corte di Cassazione rigetta l’appello e conferma la sentenza di primo grado: l’ US Catanzaro S.p.A. è fallita.

Nicola Provenza torna a calpestare l’erba del Ceravolo, ma anche il suo Gela viene travolto (2-0) dagli acuti di Mosciaro e Longoni. La Juve Stabia perde clamorosamente in casa contro la Scafatese ed i giallorossi tornano a sole due lunghezze dalle vespe campane.

Definire catastrofica la situazione dell’FC Catanzaro è un eufemismo. Marcello Pitino, Gaetano Auteri, la squadra e lo staff lanciano un  clamoroso SOS chiedendo “alla città ed a tutti coloro che tengono ai colori giallorossi di intervenire con qualsiasi forma di aiuto economico, garantendo che lo stesso sarà utilizzato solo ed esclusivamente per le necessità primarie della squadra fino alla fine del campionato in corso”.

Il 23 Aprile si avviano i tavoli istituzionali e la tifoseria organizzata invita tutti i tifosi delle Aquile a partecipare al presidio sotto Palazzo de’ Nobili. L’on. Traversa, nel corso della riunione, chiede ad Aiello e Soluri la loro disponibilità a farsi da parte nel caso fossero pronti a investire nel Catanzaro nuovi imprenditori. L’operazione complessiva per l’acquisizione della società si aggirerebbe intorno ai due milioni di euro, mentre le esigenze più stringenti (ovvero i fondi necessari per concludere la stagione) ammonterebbero a circa 300.000 euro. Il risultato della discussione è la convocazione di una doppia riunione di lavoro per la settimana successiva. Per la prima volta Aiello, all’uscita dal Comune, viene pesantemente contestato dai tifosi.

Nasce un gruppo su Facebook: “SALVIAMO IL CATANZARO CALCIO”, una via di mezzo tra una missione umanitaria ed una preghiera collettiva a San Vitaliano.

I giallorossi compiono un’incredibile impresa a Siracusa (2-3), dove sotto di due reti ed in dieci uomini le Aquile trovano un’eroica rimonta, firmata da Di Maio, Mosciaro e Montella. Sull’onda dell’entusiasmo della vittoria di Siracusa, il tavolo istituzionale del 26 Aprile alla Provincia reperisce la somma di 200.000 euro. L’assessore regionale Tallini dichiara che “passata l’impellenza, sarà coinvolta anche la Regione Calabria nella persona del Presidente Scopelliti“.

Il Blocco 1929 ribadisce la chiusura ad una presidenza Soluri di transizione: “Se questo tavolo, faticosamente costruito, ha un senso e un valore deve far sì che personaggi che hanno avuto ruoli dirigenziali negli ultimi anni siano messi da parte definitivamente. Invitiamo i politici e gli imprenditori a non avallare la scelta ricaduta sulla persona di Giuseppe Soluri”; gli Ultras si affidano alle istituzioni lavandosene le mani: “il Gruppo ha deciso di non sostenere, boicottare o mettere a vaglio possibili nomi di acquirenti o soci del Catanzaro Calcio, noi siamo gli ultras e il nostro solo compito è quello di sostenere il magico”.

L’ultimo tavolo del mese di Aprile (in Camera di Commercio) partorisce l’idea di creare una fondazione, una specie di contenitore che coinvolgerebbe imprenditori, ordini professionali e tifoseria, con l’appoggio esterno di garanzia delle istituzioni. Si parla di progetto triennale, sembra piuttosto un modo intelligente per diffondere responsabilità (dove tante responsabilità = nessuna responsabilità) ed alimentare il caos vigente che fa tanto comodo al feudalesimo istituzionale catanzarese.

 

MAGGIO

L’assessore Talarico chiama a raccolta il pubblico in vista dell’ultima partita casalinga di campionato. Finisce 1-1 contro il Brindisi, Mortelliti replica a Longoni. La Juve Stabia va dritta in Prima Divisione, per la seconda volta nel post-Lodo le Aquile disputeranno i playoff.

Il 4 Maggio un nuovo tavolo istituzionale presso la Camera di Commercio stabilisce che nell’immediato saranno convocati tutti gli imprenditori (nessuno escluso), ai quali sarà esposta la situazione debitoria dell’Fc Catanzaro, la volontà dei soci attuali a farsi da parte e lo stesso statuto della costituente Fondazione. La cifra ufficiosa che occorre per garantire l’iscrizione al prossimo campionato sarebbe di circa 1,5 milioni di euro.

Il giorno seguente il Comune stanzia 40mila euro di contribuzione straordinaria per far fronte a quelle che sono le esigenze immediate della compagine giallorossa. L’assessore Gatto rilancia verso la Regione: ”sollecito tutti i consiglieri regionali catanzaresi a contribuire affinché si mettano in campo quegli interventi necessari per aiutare la società giallorossa, proprio come fece l’ex presidente Agazio Loiero quando, grazie a un sostanzioso contributo, si adoperò per sostenere la Reggina”. Neanche un argomento nazional-popolare come il pallone riesce ad unire le diverse anime della sinistra.

L’epilogo del campionato è l’inutile partita di Melfi, che termina 2-2 (Montella e Longoni). Il Catanzaro finisce al secondo posto con ben 69 punti realizzati (sarebbero stati 72 senza penalizzazione), record assoluto per i giallorossi nella categoria. Ai play off ci tocca lo spauracchio Barletta, dove abbiamo perso in regular season. L’altra semifinale è Cisco RomaBrindisi.

L’effeccì comunica il 13 Maggio la disponibilità degli attuali soci a farsi da parte: “Tutti i soci a partire dal maggiore azionista, confermano la più totale ed incondizionata disponibilità a facilitare, anche attraverso la cessione gratuita delle proprie azioni, l’ingresso di nuovi soci in grado di garantire al sodalizio un futuro serio e, soprattutto, solido sotto il profilo economico”.

Oramai i tavoli non si contano più. Il Governatore Scopelliti è presente al nuovo incontro: “La Regione farà la sua parte ma è necessario trovare gli imprenditori. Sono fiducioso perché tre realtà hanno manifestato disponibilità”. Secondo alcuni quotidiani locali, pare addirittura che gli ex soci dell’US Catanzaro Claudio Parente e Massimo Poggi, su richiesta dello stesso neo-governatore, abbiano dato la loro disponibilità ad intervenire direttamente per garantire un futuro al calcio catanzarese. Ma ad una condizione: che la tifoseria giallorossa chieda scusa. Oramai il calcio è una questione marginale, Catanzaro è un laboratorio per la sperimentazione di nuove forme di controllo sociale.

Il 18 Maggio potrebbe essere il D-Day per il calcio catanzarese. L’assessore regionale Tallini emana una nota ufficiale con cui comunica che Noto, Colosimo, Speziali e Gatto (da oggi, i 4 moschettieri) sarebbero pronti a rilevare la società: “I gruppi imprenditoriali del settore della distribuzione e dell’alimentare Noto e Colosimo hanno formulato una proposta che potrebbe sbloccare definitivamente la situazione. In pratica si dicono disponibili a rilevare la società assieme agli altri due gruppi imprenditoriali leader della città, Speziali e Gatto, attraverso una sottoscrizione del 25% ciascuno del pacchetto societario. Quanto alla situazione debitoria la proposta Noto – Colosimo prevede che i quattro nuovi azionisti si accollino il 50% dei debiti, mentre il restante 50% dovrà essere coperto dalle altre forze economiche e sociali della città. I due gruppi da me consultati in questi giorni mi hanno affidato l’incarico di rendere pubblica la proposta e sono certo che anche i gruppi Speziali e Gatto, conoscendo la sensibilità degli imprenditori che ci stanno a capo, non avranno problemi ad accoglierla”.

Giuseppe Soluri, attuale socio di minoranza dell’ Fc, fa sapere pubblicamente di essere disponibile, da subito, a cedere gratuitamente il proprio 10% di azioni, ma anche a rinunciare alle anticipazioni già fatte a favore della FC Catanzaro.

Ricorre l’anniversario di morte del grande Avvocato Nicola Ceravolo e la città è completamente invasa dall’entusiasmo per l’avvento dei 4 moschettieri. Gli Ultras affermano che “il sogno di chiunque abbia a cuore le sorti del magico Catanzaro si è avverato, i big dell’imprenditoria Catanzarese, le famiglie più importanti e rispettate della nostra città di comune intento hanno deciso di salvare il calcio a Catanzaro e ci assumiamo la paternità nel dire finalmente a farlo in modo serio”. Fa eco il Blocco 1929: “una società che includesse Noto, Speziali, Colosimo e Gatto rappresenterebbe la migliore garanzia per le migliaia di tifosi giallorossi che in questi anni hanno visto sistematicamente delusa ogni aspettativa di rinascita. Finalmente insieme, quattro imprenditori di Catanzaro per il Catanzaro: è una prospettiva che ci emoziona, ci entusiasma e ci dà la forza di chiedere a gran voce che un accordo sia raggiunto il più presto possibile”.

Ma qualcosa non va per il verso giusto: Noto, Speziali, Colosimo e Gatto manifestano la disponibilità a versare complessivamente circa 700mila euro. Questa somma sarà utilizzata per ricapitalizzare e rispettare così la scadenza più ravvicinata cui l’Fc Catanzaro deve far fronte. Questi 700mila euro però, non garantiranno una nuova società, per la cui costituzione non è stato trovato alcun un accordo. Lo scoglio sarebbe rappresentato dalla massa debitoria che ammonterebbe a circa 3 milioni di euro, di cui 1,4 verso i fornitori e circa 800.000 verso i soci. A questo punto la situazione si fa complicata: da una parte, c’è l’ipotesi di una compagine societaria allargata addirittura a dieci elementi, dall’altra la possibilità che Giuseppe Cosentino, patron di GICOS, chieda di acquisire il 51% delle azioni.

Il Catanzaro vince la semifinale di andata a Barletta (0-1) con rete di Mosciaro e quella di ritorno al Ceravolo (1-0) con sigillo di Longoni. In finale ci aspetta la Cisco Roma dell’ex Caputo. Il Capostorico Simmaco viene vilmente aggredito fuori dalla curva nel giorno della partita di ritorno contro il Barletta.

Il 24 Maggio il Presidente Aiello afferma di essere disponibile a lasciare le proprie azioni purchè si realizzi l’operazione in fretta: “considerato il breve tempo rimasto a disposizione (meno di una settimana), per gli adempimenti di cui all’art. 2447 C.C. è opportuno che si avviino concreti contatti anche tra i consulenti dei due gruppi al fine di formalizzare dinanzi ad un notaio quanto sopra detto entro e non oltre le prossime 24 ore”.

L’Assessore Tallini fa retromarcia rispetto al comunicato di una settimana prima: “nonostante l’adesione degli imprenditori Gatto e Speziali, è stata ritenuta superata l’ipotesi originariamente prospettata in quanto la stessa si è rivelata difficilmente percorribile e non idonea per una tempestiva e positiva soluzione della questione”. Tradotto, i 4 moschettieri incontrano il Dott. Muraca (presidente del Collegio Sindacale) e, numeri alla mano, valutano l’infattibilità dell’operazione. Lo stesso Noto indice una conferenza stampa in cui afferma: “In caso di fallimento, io Colosimo, Gatto e Speziali saremmo disposti a ripartire con una nuova società, ovviamente da una categoria inferiore“. Ed aggiunge: “Il nostro più grande errore è stato il mancato ingresso in società all’epoca del Lodo Petrucci. In realtà eravamo disposti, ma poi arrivò l’avvocato Pittelli…”. A Catanzaro i puntini sospensivi valgono più di cento parole.

L’ FC Catanzaro replica a Noto: “la massa debitoria del F. C. Catanzaro è, ad oggi, di Euro 2.500.000 circa e si riferisce esclusivamente ad esposizioni nei confronti di tesserati, dipendenti, fornitori, fisco ed istituti previdenziali ed assistenziali. Nessun esponente della società ha mai parlato, interpellato dal Tavolo Istituzionale, di importi diversi o di debitoria aumentata rispetto alla cifra suddetta”. Le schermaglie vanno avanti e l’ingegnere risponde che nei suddetti 2,5 milioni non sono inclusi i circa 800 mila euro di ammontare delle anticipazioni che i vecchi soci hanno nel frattempo immesso.

Tallini è in trance agonistica da comunicato e rincara la dose: “Continuerò a spendere ogni energia, fino all’ultimo istante utile, per evitare un secondo fallimento del Catanzaro Calcio. Non mi rassegno davanti alla malaugurata ipotesi che proprio alla fine di un’annata trionfale, che quasi certamente si concluderà con la promozione in Prima Divisione, il club giallorosso non possa iscriversi al nuovo campionato….Le istituzioni sono pronte, sia pure in una situazione finanziaria difficile per gli enti locali, a sostenere un progetto pluriennale di rilancio della società giallorossa, con un contributo annuo che ammonterebbe a circa un milione di euro

Alla vigilia della finalissima contro la Cisco Roma, i tifosi non credono certo di trovarsi dinanzi alle porte del paradiso, ma non immaginano neanche il baratro che li attende.

Francesco Guerrieri

(2 – continua)

3 – APOTEOSI

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