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Il Messaggio di Natale dell’Arcivescovo Metropolita Mons. Antonio Ciliberti

L’uomo ha perenne bisogno di Dio. Egli non ha in sé la ragione di essere, ma la riceve da Lui.

Il libro sacro, infatti, ci assicura che l’uomo è l’incarnazione storica di un atto eterno di amore divino.

Proprio per ciò, il Signore vuole essere anche fisicamente a noi vicino. Anzi, ha voluto essere uno di noi e si è rivestito della nostra umanità nel seno verginale di Maria, per virtù dello Spirito Santo.

Prende, così, avvio la redenzione universale che trova nella Pasqua la pienezza del suo compimento.

Questo misterioso avvenimento di grazia e di vita ribadisce la perenne attualità del Natale. Ma oggi, volendo celebrare nella verità il nostro Natale, siamo chiamati a confrontarci con questo ineffabile evento.

Tre sono gli atteggiamenti degli uomini del nostro tempo nei confronti del mistero dell’Emmanuele-Dio che si fa uomo.

Il primo è quello di coloro che accolgono Cristo nella loro vita e, sorretti da autentica fede, lo riconoscono Dio, unico Salvatore.  Il secondo atteggiamento caratterizza coloro che guardano a Cristo con l’occhio della ragione e lo esaltano come maestro sapiente e testimone d’amore.

Il terzo atteggiamento caratterizza coloro che restano indifferenti dinanzi al mistero del Natale e, semmai, si lasciano abbagliare dalla fantasmagoria di luci e consumismo di leccornie e di colori.

I primi sono i cristiani che celebrano il Natale nella fede.

I secondi sono color che lo contemplano nella ragione soltanto.

I terzi sono color che lo subiscono nel sentimento e consumismo.

Questa trilogia configura la distinzione che proponeva il grande pensatore Pascal, allorquando suddivideva gli uomini in tre categorie:

– la prima è formata da quagli uomini intelligenti che si mettono alla ricerca della verità e fortunatamente la trovano. Questi sono uomini ragionevoli e felici.

– la seconda è formata da quagli uomini intelligenti che si mettono alla ricerca della verità, ma sfortunatamente non la trovano. Questi sono uomini ragionevoli, ma non sono felici.

– la terza categoria è formata da quagli uomini intelligenti che non si mettono alla ricerca della verità e conseguentemente non la trovano. Questi sono uomini irragionevoli e infelici.

In questo Santo Natale, auguro a tutti voi di essere uomini ragionevoli e felici.

Sarà veramente così, se, come i pastori di Betlemme e i Magi dell’oriente, ci metteremo alla ricerca del Messia per ritrovarlo tra le braccia di Maria, nella ricchezza della povertà di una capanna, ed accoglierlo nella nostra vita, come l’unico vero salvatore del mondo.

Buon Natale!

 

+ Antonio Ciliberti

Arcivescovo Metropolita

Autore

Salvatore Ferragina

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