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Il premio “Ricercatore dell’anno” assegnato dalla Società Italiana di Cardiologi

 

 

Uno studente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Magna Græcia è stato premiato come migliore “Ricercatore del 2010” dalla Società Italiana di Cardiologia (SIC), nel corso dell’ultimo congresso annuale che si è tenuto a Roma dall’11 al 13 dicembre scorso.
Il giovane ricercatore dell’Ateneo si chiama Alberto Polimeni, è uno studente del sesto anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia e svolge la sua attività di studio al Campus universitario “Salvatore Venuta” presso il laboratorio di Cardiologia Molecolare e Cellulare dell’ Università Magna Graecia, diretto dal Professor Ciro Indolfi.

“Un motivo d’orgoglio per l’Università Magna Græcia, visto che il premio giovane ricercatore della SIC viene di solito conferito a ricercatori noti ed affermati nel campo delle malattie cardiovascolari – ha detto il professor Indolfi. Un giusto riconoscimento come quello che e’ stato attribuito quest’anno dalla Società Italiana di Cardiologia ad uno studente calabrese della nostra Facoltà di Medicina e Chirurgia – ha proseguito il Prof. Indolfi – e’ molto importante per i nostri giovani, soprattutto perchè aumenta in loro il piacere e l’interesse per la ricerca. Questa è la dimostrazione che ogni progetto, anche se difficile e competitivo può essere portato a termine anche al sud se vi e’ un grande impegno e giusta organizzazione scientifica. Ciò ci esorta, come docenti, – ha concluso il Prof. Indolfi – a un maggiore impegno per offrire ai nostri giovani le giuste opportunità per condurre un’attività di ricerca di qualità nella nostra regione”.

Dopo una prima valutazione di 20 lavori, per l’edizione 2010 del premio la commissione giudicatrice Presieduta dal Prof. Giuseppe Specchia di Milano, ha selezionato quindi lo studio sperimentale effettuato da Alberto Polimeni. Tale studio ha dimostrato per la prima volta che e’ possibile aumentare la formazione dell’endotelio dopo impianto di stent utilizzando una innovativa strategia molecolare. In questo studio il blocco del microRNA 92a, ha ridotto l’occlusione del vaso dopo angioplastica sperimentale in vivo e ha stimolato la crescita delle cellule muscolari lisce in vitro.

I microRNA sono una delle più importanti scoperte della ricerca scientifica nel campo delle malattie cardiovascolari. La possibilità di potenziare o di spegnere alcune funzioni del cuore e delle arterie coronarie in particolare rappresenta una delle importanti potenzialità dei mIR. Nella nostra università e’ in corso un progetto molto innovativo per l’utilizzo dei microRNA per la cura delle malattie ischemiche del cuore.

 

 

 

Autore

Salvatore Ferragina

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