La Striscia

Il primo degli “ultimi” trenta giorni

Finalmente una certezza:domani non arriverà nessun bonifico, banche chiuse. Intanto la squadra non si allena per protesta e i soci tentano l’ultimo “tirare a campare”

E anche questa è andata. Finalmente l’emissario dell’ipotetica cordata del nord est ha gettato la maschera. Dopo un mese di scendo/non scendo e dopo tutte le parole fatte, si è arrivati a un punto. Enzo Duilio Di Vincenz non ha ottemperato a quanto promesso. Dopo i tre milioni d’euro promessi alla nascita dell’Effeci Catanzaro dal duo Pittelli-Coppola e del notaio Guglielmo, siamo passati ai cinque milioni d’euro di Di Vincenz, di cui due in assegni circolari per risanare la società entro il prossimo febbraio e tre per il definitivo rilancio. Dopo la trattativa stile “vu cumprà” e dopo i vari rinvii di appuntamenti con il notaio, l’ultima perla dei referenti catanzaresi di Di Vincenz è stata l’attesa odierna di un bonifico da 250.000 euro che doveva arrivare nelle casse societarie del Catanzaro per far partire l’operazione “serie B in tre anni”. La somma doveva arrivare su un conto provvisorio aperto appositamente dal notaio. Ma zero era il saldo all’apertura, zero è rimasto alla chiusura.

A  questo punto credere ancora a questa trattativa è come pensare che l’asino possa volare. Passi per gli innamorati tifosi, ma è inspiegabile che le istituzioni, rappresentate dall’assessore Gatto, e la società, rappresentata da Ferrara, non abbiano avuto l’accortezza di verificare se “l’uomo virtuale”, noto per le sue discussioni sul web e al telefono, esista veramente e se sia un soggetto affidabile. Monfalcone non è Milano. Si conoscono tutti: sarebbe bastato prendere l’elenco telefonico e chiamare qualcuno per chiedere chi sia, di cosa si occupi, quali garanzie possa offrire.

Chiuso questo capitolo se ne apre un altro. Lo inaugura il socio Filippo Catalano con alcune dichiarazioni rilasciate ai soliti tifosi davanti lo stadio. Oggi è iniziato il primo dei trenta giorni per la ricostituzione del capitale sociale. Filippo Catalano è stato chiaro: i soci prenderanno tutto il tempo possibile e consentito dalla legge per sperare che qualcuno possa supportarli. Insomma, la solita cantilena che va avanti da quando questa società si è infilata in un tunnel senza via d’uscita. Domattina Catalano incontrerà D’Ambrosio e non sappiamo per cosa. Sicuramente incontrerà pure Principe, imprenditore tirato in ballo quale possibile interessato alla maggioranza delle azioni della società.

Nel frattempo la squadra oggi non si è allenata per protesta e ha incontrato una delegazione di tifosi nel chiuso dello spogliatoio. I tifosi hanno ribadito quanto espresso sin dall’inizio di questo campionato: “Non scendete più in campo, abbiate rispetto per ciò che è stato il Catanzaro“.

La nostra impressione? Nei ventinove giorni rimasti ne vedremo ancora delle belle. E domenica la squadra sarà regolarmente in campo per raccogliere le solite patate.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

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