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Domenica è andata così…

Il resoconto di Danilo Colacino

La settima giornata del
girone B di serie C1, è stata caratterizzata, da qualche colpo di scena,
del tutto inatteso alla vigilia. Partiamo ovviamente, da quello messo a segno
dal Sora, allo stadio “Riviera delle palme” di San Benedetto del
Tronto, dove i ciociari, vincono inaspettatamente l’incontro, lasciando
a bocca asciutta, la lanciatissima compagine di Trillini. Il match sembra
scontato ed i padroni di casa spingono per risolverlo in loro favore ma, incredibilmente,
alla mezz’ora del primo tempo con un tiro innocuo di Ramora, che viene
casualmente deviato dal compagno Battisti, i laziali si trovano in vantaggio.
Ecco dunque servita, un’autentica beffa, quasi grottesca se si pensa
che l’azione del gol, nasce subito dopo un clamoroso errore del bomber
rossoblu Zerbini il quale, riprendendo il pallone respinto dal palo colpito
da Scandurra, spedisce la sfera sul corpo dell’estremo difensore Capecchi,
peraltro ancora a terra, con la porta completamente vuota davanti a sé.
Meno eclatante, però ugualmente sorprendente, il perentorio 3 a 1 con
cui un Taranto, finora quasi allo sbando, si sbarazza del quotato Giulianova.
Gli Jonici, si sono certamente giovati della prestazione maiuscola di Gianluca
Triuzzi, che ha confezionato un assist decisivo per Apa, realizzato una rete
e, per finire, si è pure procurato un rigore. E’ stato quindi,
un pomeriggio finalmente tranquillo per Fabio Brini, anche se il tecnico dei
pugliesi, deve aver avuto un autentico travaso di bile, quando al 14’
della ripresa, Banchelli ha fallito, per ben due volte lo stesso penalty,
fatto ripetere dall’arbitro, a causa di un’ ingresso anticipato
in area di alcuni calciatori, durante la prima esecuzione. Comunque, come
si dice, tutto è bene quel che finisce bene e la sua squadra, ha incamerato
tre punti preziosi. Dovrebbero bastare per garantire al complesso del vituperato
patron Pieroni, almeno una settimana, di relativa tranquillità. Passiamo
adesso ad analizzare altri due risultati che, pur non costituendo delle vere
e proprie sorprese, considerato l’andamento di questo scorcio iniziale
di torneo, stupiscono un po’. Ci riferiamo ai successi della battistrada
Viterbese ad Acireale e, soprattutto, del risorto Martina a Teramo, due partite
dalle quali emergono indicazioni importanti. Infatti, sembra che la capolista,
oltre ad essere brava, goda di una robusta dose di fortuna. Affermazione testimoniata
dal fatto che, al “Tupparello”, sono stati i granata di Costantini,
a menare la danza ed a vedersi annullati due gol, in circostanze poco chiare.
Così a passare, grazie al forte Santoruvo, sono stati alla fine, i
canarini di Carboni, che ne approfittano per aumentare ancora, il distacco
dai più immediati inseguitori. Evidentemente, quando si attraversa
un momento d’oro, gira tutto per il verso giusto. Discorso analogo va
fatto per il Martina che, capitalizzando al massimo, una sfortunata autorete
di Zanetti, fa bottino pieno in terra d’Abruzzo, contro un’avversaria,
neanche brutta copia, della gioiosa “macchina da guerra”, ammirata
l’anno scorso. Oscuri pensieri, si addensano nella mente del presidente
Malavolta il quale, forse si è illuso che il “cobra” De
Florio e qualche altro acquisto di peso, bastasse a reintegrare una rosa composta
da giocatori del calibro di Motta, Carrozzieri e via dicendo, ceduti in blocco.
Prendono invece il classico brodino, il Foggia ed il Benevento, in virtù
delle rispettive affermazioni interne, ottenute con il minimo scarto. Si tratta
di compagini, partite con i favori del pronostico ma per il momento, incapaci
di recitare un ruolo da protagonista. I satanelli, se non altro, sfatano il
tabù “Zaccheria” a spese della Vis Pesaro ed il Benevento,
“salva” la panchina di mister Di Costanzo, imponendosi al “Santa
Colomba” sul Paternò, che però ha fatto soffrire moltissimo
i sanniti. Una boccata d’ossigeno arriva pure, per una Fermana che,
malgrado la vittoria per 2 a 0, maturata ai danni del fanalino di coda l’Aquila,
ha dovuto subire sia lo sciopero sia la successiva contestazione da parte
dei suoi tifosi, ormai in rotta con il massimo dirigente del sodalizio marchigiano,
Battaglioni. Equa divisione della posta invece, a Chieti. Nel piccolo “Angelini”,
il Lanciano, uscito indenne dalla sfida tra corregionali, giocata contro i
neroverdi di Florimbi, approfitta dei concomitanti passi falsi di Acireale
e Sambedettese, per occupare momentaneamente, il piazzamento d’onore.
Ma la chiusura, spetta di diritto al Catanzaro che, con un giusto mix fatto
di bravura e cinismo, ridimensiona drasticamente le velleità di un
“supponente” Crotone e si candida, autorevolmente, per fare un
campionato d’avanguardia. Descrivere l’andamento del match ci
sembra superfluo, ritenendo di non aver nulla da aggiungere, su novanta minuti
che, consentiteci l’affermazione, “parlano da soli”. A tal
proposito forse, sarebbe opportuno che sulla sponda pitagorica, in molti riguardassero,
con maggiore serenità e, purtroppo per loro, inevitabile sofferenza,
il filmato della trionfale “cavalcata” delle Aquile. Si è
trattato indubbiamente, di una bellissima domenica per tutti i supporter giallorossi
e quindi, scaramanzia a parte, speriamo di trovarci dinnanzi al preludio di
una stagione, ricca di soddisfazioni. Comunque, l’appuntamento è
ora rinviato a domenica prossima, in un turno dove spicca la super sfida,
tra Viterbese e Sambenedettese.

Danilo Colacino

Autore

Massimiliano Raffaele

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