Dalla Redazione

Cosenza quasi umiliato dai resti dell’Effecci

La partita finisce in parità (1-1). Poi i rossoblu vincono ai rigori in rimonta contro la coraggiosa Armata Brancaleone giallorossa

Il markoritocco – “Le Aquile vi sovrastano sempre”

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Finisce con un “Chi non salta giallorosso è” degno di migliori palcoscenici. Ma la bestia nera giallorossa si manifesta anche in questa lunga notte ai 3.000 del San Vito. Dopo i deltaplani ci pensano i ragazzini di Ze Maria a far tremare il Cosenza. Un Cosenza costruito per puntare alla serie B rischia la clamorosa eliminazione contro i resti dell’Effeccì, la peggiore delle 127 squadre dei campionati professionistici, senza stipendi, senza acqua, senza maglie, senza niente. Un Effeccì che lotta orgogliosamente, mette sotto la squadra di Somma e rischia di eliminarla due volte: nei 90 minuti regolamentari e poi nella lotteria dagli undici metri.

Alla fine i rossoblu passano il turno solo ai calci di rigore, 6-5 a oltranza, grazie al dodicesimo penalty tirato dal portiere De Luca. Errore decisivo di Beha, dopo quello di Gaglione che avrebbe praticamente regalato il successo ai giallorossi. Alla fine il “San Vito” festeggia come per una finale di Champions League. Scampato pericolo e “gloriosissimo” successo da festeggiare con caroselli per le strade della città.

L’Effeccì era passato in vantaggio al 59′ con un gran gol di Puntoriere. A quel punto il miracolo sembrava a portata di mano, soprattutto dopo che il Cosenza restava in 10 per l’espulsione di Matteini. Somma inseriva Biancolino che lo ripagava col gol del pareggio. Nei supplementari due gol annullati ai rossoblu. Poi la lotteria dei rigori premiava il Cosenza. Rissa a centrocampo dopo il primo rigore realizzato da Capicotto che rivolgeva un gesto contro la Curva Sud. Forse l’unico vero momento da derby, nella più inutile delle sfide tra il Catanzaro e il Cosenza che torna al successo dopo 25 anni.

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