Catanzaro Night News

Musica Classica: il trio Amadeus in concerto

Un interessante concerto si terrà Venerdì 29 Ottobre prossimo con inizio alle ore 18:30 a Catanzaro Lido presso un luogo suggestivo e incantevole: l’Agriturismo Basilea. Sarà il Trio Amadeus  ad esibirsi con un programma molto impegnativo e particolare. Infatti questo gruppo strumentale è formato da Violino (Federica Mazza), Corno (Giorgio Furina) e Pianoforte (Ilaria Sinicropi). È un gruppo molto particolare e poco usuale nella storia della Musica, rispetto ad altre formazioni più canoniche, per così dire; ma ciò non toglie che insigni musicisti hanno dedicato a questo organico brani di notevole spessore.

Molto particolare, infatti, è la timbrica che ne deriva: al suono spezzato del piano fa da contro parte la brillantezza sonora del violino e la pastosità armonica del corno.

Gli artisti sono tutti e tre giovani concertisti calabresi con già all’attivo un curriculum di tutto rispetto. Federica Mazza si è diplomata in Violino presso il Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza, sotto la guida del M° Francesco D’Andrea; collabora stabilmente da sei anni con il Gruppo Filarmonico Calabrese in qualità di primo violino,   e nell’omonimo organico giovanile da diversi anni nel quale riveste il ruolo di spalla. Ha partecipato a diversi stage orchestrali sotto la guida del M.° Marco Fiorini e del M.° Rizzari. Fa parte dell’Ostia Chamber Orchestra, ed è primo violino dell’orchestra sinfonica Renzo Rossellini, gruppo orchestrale patrocinato dalla Fondazione Freccia e dalla Regione Lazio. Allo studio del violino affianca dal 2004 la passione per la liuteria, con grande apprezzamento da parte dei grandi nomi del panorama internazionale quali Marco Fiorini, Volkmar Holtz, Marc Armengold, David Mathieu.

Giorgio Furina si è diplomato in corno al Conservatorio di musica “ Santa Cecilia” a Roma, sotto la guida del M° Luciano Giuliani, I corno dell’ orchestra della Rai. Nel 1999 partecipa al 13° concorso nazionale “G.B. Pergolesi” per giovani musicisti a Napoli, dove vince il II premio ; nello stesso periodo partecipa al I concorso europeo musicale “Pitagora” a Bari, dove consegue il II premio. Nel 2002 è I corno dell’ orchestra giovanile da camera “Leonard Bernstein” di Guardavalle Marina ( CZ ) diretta dal M° Massimiliano Tisano. Nel 2006 partecipa ai corsi di formazione orchestrale presso l’istituzione Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli“ di Spoleto, con i docenti: M° Luciano Giuliani, M° Vito Carmine Clemente, M° Tomasz Biernacki e il M° Ugo Gennarini. Alla fine del corso viene confermato per la stagione lirica 2005/06 in qualità di II corno e per la stagione 2006/07 di I corno. Dal 2006 frequenta i corsi di perfezionamento in Germania con il M° Hermann Baumann, considerato uno dei più grandi corni solisti della storia di questo strumento. Dal 2007 ad oggi collabora con numerose orchestre liriche e sinfoniche giovanili in Italia come l’orchestra  Cherubini, diretta dal M° Riccardo Muti. Vanta nel proprio repertorio solistico  diversi concerti di W. A. Mozart per corno e orchestra, e il concerto n.1 di F. J. Haydn in re maggiore per corno e orchestra.

Ilaria Sinicropi, nata nel 1982  a Reggio Calabria, ha iniziato gli studi pianistici presso il Conservatorio di musica “F. Cilea” della sua città nel 2000, diplomandosi, nel 2006, sotto la guida del M° Tripodi, con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore. Nel giugno 2009 si è laureata, con una tesi sperimentale sull’applicazione delle leggi gestaltiche alla didattica pianistica, al Biennio di secondo livello per la formazione di docenti di pianoforte con il massimo dei voti e la lode . Selezionata a rappresentare il Conservatorio di Reggio Calabria, ha ricevuto il 2° premio alla V edizione (Agosto 2005) del Concorso pianistico “C. Pisano” (CS). È stata inoltre premiata, nel Dicembre 2006, in duo con l’oboe, al Concorso Internazionale “Città di Pedara” (CT). Nel maggio 2007, ha ricevuto il 2° premio al Concorso Nazionale Città di Barcellona Pozzo di Gotto e, nello stesso mese, ha ricevuto la medaglia di merito alla 29° edizione del Concorso pianistico AMA Calabria . Ha tenuto concerti in qualità di solista per diverse associazioni (“Soroptimist International d’Italia”, “Ars Nova”- Gerace, “Mille e una nota”- Polistena, “F. Chopin” – Corigliano Calabro, Università Popolare – Milano, ecc.) ed ha eseguito, con l’orchestra del Conservatorio della sua città, il Concerto in la minore op. 54 di Robert Schumann. In qualità di “Pianista accompagnatore” e di organista è spesso impegnata in numerose rassegne e concorsi con strumentisti vari e numerose formazioni corali e collabora con l’orchestra del Teatro “F. Cilea” di Reggio Calabria. Estende, inoltre, la sua attività nell’ambito compositivo; ha al suo attivo lavori originali editi da Edizioni “Novecento” tra i quali: Sei Miniature per quintetto di fiati, Tango per pianoforte, armonium e contrabbasso, Barcarole élégiaque per flauto, clarinetto e chitarra, Rivelazione per voce e pianoforte e numerose trascrizioni e rielaborazioni per formazioni strumentali, corali e a scopo didattico.

Il Programma prevede l’esecuzione dei seguenti brani: • W. A . Mozart – Trio K407/386b (Allegro – Andante – Rondò; • C. Czerny – Premier Gran Trio op. 105, • J. Brahms – Trio op. 40 (Andante – Scherzo – Adagio mesto – Allegro con brio).

Il Trio K407 di W. A. Mozart nasce originariamente per quintetto (corno, violino, due viole e basso continuo) e viene riproposto in questa sede in versione Trio. E’ stato scritto verso la fine del 1782, periodo in cui il giovane Mozart attraversa una fase di grande successo e produttività, affermandosi come compositore. Nella sua totalità il Trio k407 , composto da tre movimenti, è modello di equilibrio e bellezza con l’aggiunta del classico humor Mozartiano.

Il Premier Grand Trio op. 105  di C. Czerny appare intorno al 1830. Czerny come compositore è figlio del suo tempo, pertanto anche la struttura dell’opera rispecchia i modelli dell’epoca: la parte del piano riveste spesso ruolo di accompagnamento, la parte del corno vanta diversi passaggi di carattere solistico ma è al violino che è affidata la parte melodica. Il Trio, appartenente al primo romanticismo musicale, viene spesso eseguito insieme al Trio op 40 di Brahms.

Il Trio op. 40 The Horn Trio in E flat major, Op.40, by Johannes Brahms is a chamber piece in four movements written for natural horn, violin, and piano.Composed in 1865, the work commemorates the death of Brahms’ mother, Christiane, earlier that year.composto nel 1865 da J. Brahms ricorda la morte della madre Cristiane. The work was first performed in Zurich on November 28, 1865, and was published a year later in November 1866.The Horn Trio was the last chamber piece Brahms wrote for the next eight years, and was also the last piece written before the German RequiIl Trio è l’ultimo pezzo da camera che Egli scrive per i successivi otto anni ed è anche l’ultimo pezzo composto prima del Requiem. As we shall see, his mother’s presence can be found in several places in the trio, from the slow movement marked “mesto” (“sorrowful”), to the possibility that a theme that appears in the last two movements is based on a folk tune that Christiane taught Brahms as a child. It is possible that the loss of his mother, and Brahms’ subsequent thoughts about his childhood, even helped determine the unusual instrumentation of the piece: horn, violin and piano are all instruments Brahms studied as aIl pensiero della madre si evince in diversi punti del trio, dal movimento lento con dicitura “Mesto” (“triste”),  fino all’Allegro finale. La musica appare come un ricordo improvviso di un brano a lungo dimenticato, una canzone imparata da bambino dalla madre amata che ha appena perso. We have discussed the importance of departures and returns in the piece, and this is the ultimate return, the return to childhood memory.For the performers, conveying this feeling is of the utmost importance.The quiet reflection of the opening is immediately contrasted with dark half steps. As the piece progresses, the darkness creeps in more and more, taking over in many ways. The adagio allows the darkness to have its say, with the result being a true, deep time of La riflessione tranquilla dell’apertura è subito in conflitto con i successivi accenni oscuri. Come il pezzo avanza, il buio si insinua sempre di più: nell’adagio, una delle pagine più belle e sentite della storia della musica,  è vivo il ricordo della madre.After this descent into sadness, the finale struggles to return to joy and celebration, and finally succeeds. Dopo questa discesa nella tristezza, il finale è il ritorno alla gioia. La cosa più importante, tuttavia, è il contrasto tra  gioco e dolore e tra la luce e le tenebre che si risolvono solo nelle misure di chiusura del finale.For many who have lost a loved one, this journey is familiar. What Brahms has done, then, is extraordinary. The Horn Trio has complete integrity. This is precisely one of the things that makes Brahms a truly great composer.

Sicuramente sarà una serata da ricordare.

 

Autore

Salvatore Ferragina

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