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Il pittore Achille Talarico sarà ricordato dalla città

L’assessore alla Cultura Antonio Argirò ha incontrato, questa mattina, Guglielmo Lala, pronipote del pittore Achille Talarico, nato a Catanzaro il 22 gennaio del 1837 e vissuto artisticamente a Napoli, dove si formò alla scuola del Mancinelli. Presente lo storico dell’arte Antonio Falbo, la visita è stata anche finalizzata alla possibilità di organizzare una mostra per far meglio conoscere il pittore ai suoi concittadini. Si tratta, infatti, di un artista di grande sensibilità le cui opere riescono a intercettare il clima di un’intera epoca, quella di fine ‘800. “Sin da subito – ha spiegato l’assessore Argirò – abbiamo cercato di valorizzare gli artisti locali che magari non erano troppo conosciuti dai catanzaresi. E’ stato un tratto che ha distinto l’operato dell’Amministrazione Olivo. Ecco perché lavoreremo sul progetto di portare nel capoluogo una esposizione dei capolavori di Talarico”. Tra i suoi dipinti più famosi “Dopo il ballo”, acquistato nel 1867 per la Pinacoteca di Capodimonte; “Il ritratto dell’architetto D’Amora”, premiato nel 1870 a Salerno; quello dei coniugi Sannini, esposto nel 1882 a Breara. La sua opera di maggiore intensità espressiva è “Ricordi”, conservata nella Galleria nazionale d’Arte moderna di Roma in cui il soggetto – una donna seduta in poltrona con un libro in mano – è restituito con l’uso di pennellate lasciate in evidenza. Tecnica che avvicina Talarico a Renoir e alla sua “Liseuse”, anche se il pittore catanzarese fu spesso accostato a Edgar Degas. Nella chiacchierata tra l’assessore Argirò, Lala e Falbo, è emersa anche la proposta di poter dedicare una via del capoluogo ad Achille Talarico. “Di questo – ha assicurato l’assessore – mi farò portavoce con la commissione toponomastica”.

Autore

Salvatore Ferragina

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