La Striscia

Assemblea dei soci: quanti soldi mettiamo? Il silenzio

Dopo la sfida di Sorrento ci si riunirà nuovamente per “programmare” non si sa cosa

L’Assemblea dei soci dell’Fc Catanzaro che si è svolta nella giornata di oggi non ha portato nessuna novità affinché un solo tifoso giallorosso possa sperare in una svolta immediata.

Si partirà per Sorrento alla “garibaldina” e si affronterà il prossimo campionato senza alcun budget di spesa e soprattutto senza che nessuno dei soci abbia detto di avere un minimo di somme da investire. Il solo socio Ruga avrebbe dato la sua disponibilità. Ricordiamo che l’imprenditore ha una quota del 2%, in pratica mancherebbe l’altro 98%. Quisquilie!

L’unica cosa fatta oggi, se può interessare, è che ogni socio avrà un ruolo: c’è chi si occuperà della logistica, chi del rapporto con i tesserati, chi della sicurezza, chi della biglietteria, ma non sappiamo per quali biglietti da staccare. In pratica ruoli, funzioni e incarichi, ma senza un solo euro bucato.

Il socio “Tribuna Gianna” che ha il 46% delle azioni, verificate le risposte negative (o meglio il silenzio) dell’assemblea su un eventuale piano d’investimento, avrebbe riferito e intimato a tutti i soci presenti che si dovrà agire come se già si fosse in procedura di liquidazione con un’amministrazione controllata. 

Le pochissime somme residue a disposizione, e quelle eventuali che potrebbero arrivare, non dovranno essere utilizzate per soddisfare debiti non inseriti in bilancio o personali e neanche per saldare debiti non ritenuti prioritari. Dovrà essere pagato solo il minimo indispensabile sino a quando sarà possibile.

Il socio “istituzionale”, che è sempre alla ricerca di qualche proprietà per cedere le proprie azioni, attenderà i prossimi giorni per richiedere ufficialmente l’amministrazione controllata se non interverranno fatti nuovi.

La procedura proposta apre la porta verso la liquidazione in tribunale che prevede la nomina di un curatore che dovrà certificare l’ammontare dei debiti e dei crediti e verificare se ci sarà qualcuno che possa offrire una cifra per salvare la società del fallimento e ripartire. Non è escluso che tutto ciò avvenga nel corso della stagione corrente.

L’assemblea si riunirà di nuovo dopo la trasferta di Sorrento (chiamiamola così per decenza). A quel punto sia Ferrara (che dalla data del suo insediamento dice di avere continui appuntamenti con imprenditori) che gli altri membri eletti nel Cda dovranno decidere se accettare la carica o rinunciare a essere a capo di una società che dovrà affrontare la prossima stagione. In condizioni che definire “spartane” è già tanto.

Certamente ciò che sta accadendo all’interno di questa società è veramente assurdo e allo stesso tempo ridicolo e inspiegabile.

Tre soci, che portano il nome di Antonio Aiello, Pasquale Bove e Giuseppe Soluri, navigano a vista da qualche tempo. Non hanno contribuito all’iscrizione al campionato di Seconda Divisione e hanno ostacolato con il loro atteggiamento qualsiasi possibilità di rinascita del calcio catanzarese precludendo anche la certezza di un ripescaggio nella serie superiore.

Sarà vero che la classe imprenditoriale di questa città è poco disponibile a impegnarsi direttamente, ma è anche vero altro. Dopo due anni e svariate entrate ricevute, suddivise fra collette pubbliche e oboli privati, questa società ha ancora un fardello di debiti pesantissimo (2.220.000 euro circa dopo che tanti soldi sono stati pagati da altri in meno di un mese), i tre vecchi soci detengono sempre il 40% delle azioni circa e sono tranquillamente al loro posto? Perché?

Visto che l’Effeccì assomiglia di più a una società partecipata pubblica che non a una SpA, perché nessuno tra le istituzioni ha posto ufficialmente ai tre questa domanda?

I tifosi del Catanzaro hanno trovato da tempo le risposte. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare alle istituzioni: per dirla alla catanzarese, “ca ccà nessunu è fissa”.

SF

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento