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Tra sei giorni in campo ma è già contestazione

Scritto da Redazione
Il Catanzaro riprende gli allenamenti con una squadra decimata e Cittadino in panchina. «Bocce ferme» in attesa di un acquirente

In questi minuti il Catanzaro 2010/11 si ritrova al “Ceravolo” per riprendere la preparazione in vista dell’esordio stagionale di domenica prossima a Sorrento (primo turno di Coppa Italia). La situazione è di piena emergenza. La società è commissariata dalla politica. L’organico della squadra è ridotto ai minimi termini, l’allenatore non c’è e i tifosi sono sul piede di guerra. Davanti ai cancelli dello stadio, chiusi dall’interno per evitare la contestazione e presidiati dalla Polizia, in questo momento è riunito oltre un centinaio di sostenitori giallorossi. La rabbia monta per questa assurda situazione da cui non si riesce a uscire.

Il ritiro di San Quirico è stato sostanzialmente inutile, nonostante la grande professionalità dimostrata da tutti. Soda non è diventato l’allenatore del Catanzaro e Caramelli non sarà il suo vice. Ci sarà, invece, il “grande classico” Franco Cittadino che, «temporaneamente», rimetterà tuta e scarpini. Lo scrive – in una nota stampa diramata poco fa – la società giallorossa, aggiungendo che la squadra verrà rimpinguata con iniezioni di giovani provenienti dalla Berretti e dagli Allievi. E precisando di aver convocato solo i calciatori attualmente sotto contratto, «non ritenendo opportuno, in questa complessa e transitoria fase societaria», estendere la convocazione agli altri ragazzi aggregati alla squadra in ritiro (alcuni calciatori del Catanzaro di Auteri senza contratto e quelli in prova “via Ceravolo”). Una decisione – prosegue la società – nata «al fine di evitare situazioni imbarazzanti anche nei confronti di possibili acquirenti; bocce ferme quindi per qualche altro giorno». 

Dunque situazione societaria bloccata, in attesa di sviluppi. Servono soprattutto i soldi per tirare avanti la baracca. Il presidente Ferrara (auto-definitosi in pectore) lo ha lasciato intendere più volte in questi ultimi giorni. Ma questi soldi non ci sono, visto che i vecchi soci si appellarono tre mesi fa alle istituzioni per evitare il fallimento. Impensabile anche che l’azionista di riferimento Tribuna Gianna, di chiara derivazione istituzionale, possa ulteriormente aprire i cordoni della borsa per finanziare con soldi pubblici l’Effeccì.

Un fase di impasse da cui è possibile uscire solo con una nuova proprietà. O con un “tirare a campare” senza orizzonte, reso possibile durante il ritiro e in queste ore solo dal lavoro gratuito e dalla passione verso i colori giallorossi dello staff tecnico, medico e sanitario. Proprio queste persone (mister Soda, il preparatore atletico Scarfone, i massaggiatori Arena e Amato, il dott. Gualtieri e tutti coloro i quali hanno contribuito e stanno contribuendo) sono state ringraziate pubblicamente dalla società giallorossa.

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