Catanzaro Night News

Il Coisp denuncia e scrive al Capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli

Il Questore di Catanzaro limita le libertà costituzionali e sindacali dei cittadinipoliziotti.

 

Preg.mo Signor Capo della Polizia,è con profondo rammarico che siamo a scriverLe una seconda volta per lamentare il grave edarbitrario atto del Questore di Catanzaro, che tratta i poliziotti alla stregua di pericolosi sovversiviritenendoli nientedimeno che in grado di minare addirittura la sicurezza nonché l’incolumità fisicadel Ministro dell’Interno e del Sottosegretario di Stato all’Interno on.Alfredo Mantovano.In data 16 luglio 2010 la Segreteria Provinciale del COISP di Catanzaro, inviava al Questore diquella Provincia, dr. Arturo De Felice, un preavviso di pubblica manifestazione da effettuarsi aLamezia Terme in data 19 luglio 2010 dalle ore 15.30 alle ore 20.00 in via A.Perugini nei pressi delPalazzo Comunale.Orbene il Questore di Catanzaro, capo dei poliziotti della Provincia, con ordinanza Cat A4/10/Gab/nr1516 del 17 luglio 2010, autorizzava sì la manifestazione di questa Organizzazione Sindacale, maprescriveva che la stessa si tenesse in un luogo completamente diverso (Piazza della Repubblica) daquello indicato nel preavviso, peraltro distante parecchi chilometri dalla via A.Perugini.Ciò che però fa rabbrividire è che tale scelta è stata determinata dalla necessità di tutelare dagli stessipoliziotti la persona del Ministro dell’Interno e delle altre Autorità (presenti in città proprio in data19 luglio 2010 presso il Palazzo Comunale), tant’è che lo stesso Questore dichiara “che qualunquemanifestazione pubblica si svolgesse in prossimità del luogo indicato, potrebbe incidere sullasicurezza delle numerose Autorità che interverranno, tutte sottoposte a misure di protezione”.C’è ben di che vergognarsi!!!Forse che il Questore di Catanzaro, capo della Polizia nella Provincia non si fida più dei suoipoliziotti? O forse ritiene che quest’ultimi, di cui lui è il capo, siano un gruppo di estremisti,normalmente dediti alla sovversione dell’ordine costituito? Forse che una decina di poliziotti avrebbepotuto attentare alla sicurezza del Ministro dell’Interno e dell’On. Mantovano servendosi di micidialivolantini e di letali vuvuzelas in grado di ferire mortalmente le personalità di Governo e non?Ill.mo Signor Capo della Polizia, la realtà è che il Questore di Catanzaro, come già sottolineato conlettera del 17 luglio, ha voluto mettere il silenziatore ad una pacifica e legittima manifestazione didissenso, utilizzando i metodi tipici dei più beceri stati di polizia; ma il fatto estremamente grave èche proprio un Questore della Repubblica, deputato a garantire il rispetto della legge e della legalità2in ambito provinciale, abbia lui stesso violato quanto espressamente consacrato al livello più altonella gerarchia delle fonti del diritto positivo: la Costituzione, che garantisce all’art. 17 la libertà diriunirsi pacificamente anche in luogo pubblico, ed all’art. 21 il diritto di manifestare liberamente ilproprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.Lo stesso dicasi per gli articoli 9, 10 e 11 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei dirittidell’uomo (4 novembre 1950), ratificata con legge dallo Stato italiano, che confermano la sussistenzadi un diritto inalienabile alla libertà di manifestazione, tanto più quando i manifestanti sono individuirispettosi delle leggi, come gli Appartenenti alla Polizia di Stato, e non anche sovversivi intenzionatiad attentare alla sicurezza o all’ordine costituito.A ciò si aggiunga la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 10 dicembre 1948 che all’art.19 riconosce ad ogni individuo la libertà di opinione ed espressione, incluso il diritto di non esseremolestato per la propria opinione, sancendo altresì la libertà di cercare, ricevere e diffondereinformazioni ed idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo di frontiere.Il Questore di Catanzaro ha altresì violato l’art. 18 comma 4° del Regio Decreto 18 giugno 1931nr. 773 (TULPS), atteso che la motivazione posta alla base della prescrizione è da ritenersi ungravissimo atto arbitrario ed ingiustificato, non sussistendo quelle reali e concrete esigenze di ordinepubblico che sono le uniche, anche ai sensi dell’art. 17 della Costituzione, che permettono di“comprimere” le libertà di riunione e manifestazione.Il dr. De Felice con le sue prescrizioni non ha inteso tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, bensìesclusivamente la sua persona, poiché temeva di essere redarguito dagli esponenti di Governo, messidi fronte al legittimo dissenso di quei poliziotti che per quattro denari sono chiamati a dare sicurezzaanche al Signor Ministro dell’Interno, e che sono stati vergognosamente TRADITI dalle promessepreelettorali di questo Governo a cui evidentemente non importa salvaguardare la Sicurezza di tutti icittadini.Ill.mo Signor Capo della Polizia, sia ben chiaro che questa Organizzazione Sindacale, nel pienorispetto della legge ha osservato le prescrizioni imposte dall’Autorità di Pubblica Sicurezza seppurlimitassero le libertà costituzionali e sindacali, ma poiché il diritto di manifestare liberamente epacificamente è “una pietra angolare dell’ordine democratico” (così la Corte Costituzionale consentenza 17 aprile 1969, n. 84), esso deve essere difeso e garantito sempre, indipendentemente dalgiudizio che si dà sui contenuti o sui promotori delle singole manifestazioni o sui soggetti nei cuiriguardi il dissenso è rivolto.Per questi motivi il COISP non intende soprassedere sulla condotta del menzionato Questore, ed hadato mandato ai proprio legali di far valere le proprie ragioni in tutte le sedi più opportune, affinchétale comportamento venga valutato anche penalmente ai sensi e per gli effetti dell’art 323 c.p inrelazione all’art. 18 comma 4° del Regio Decreto 18 giugno 1931 nr. 773.Ringraziandola sin d’ora per la Sua costante attenzione, voglia gradire i più cordiali saluti.

Il Segretario Generale del COISP

Franco Maccari

Autore

Salvatore Ferragina

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