Catanzaro Night News

Il “Metodo Torrusio” per la lotta alla scoliosi nei congressi ortopedici nazionali e internazionali

Il metodo di cura della scoliosi “inventato” dal catanzarese Michele Torrusio fa irruzione nei congressi medici nazionali e internazionali di ortopedia. L’Extensor Torrusio, lo speciale strumento che mobilizza la colonna vertebrale, ha suscitato interesse e curiosità anche al XXXIII congresso della Società italiana di chirurgia vertebrale, svoltosi al Palafiori di Sanremo.

E proprio in quella sede, il prof. Torrusio, apprezzato docente di ginnastica generale, nonché vecchia gloria della società Kines (che negli anni Settanta ha fornito molti atleti alla nazionale olimpionica), ha svolto una relazione per illustrare gli straordinari risultati ottenuti con il suo metodo. Il tutto corredato dagli esiti radiografici delle persone che, dopo il trattamento con l’Extensor, hanno praticato la ginnastica sola, la ginnastica con busti ortopedici oppure sono stati operati. Tali risultati, paragonati statisticamente con altre metodologie, sono risultati i migliori a livello internazionale.

Del “metodo Torrusio” si è anche occupata la prestigiosa rivista medica “European Spine Journal”, organo ufficiale della Eurospine, Spine Society of Europe.

L’Extensor diventa, dunque, un’eccellenza medica della città di Catanzaro che, probabilmente, meriterebbe di essere approfondita e perfezionata anche a livello  universitario, vista la presenza di una prestigiosa facoltà di medicina all’ateneo “Magna Graecia”.

Ma in che cosa consiste il trattamento con l’Extensor Torrusio? Bisogna intanto dire che il metodo è frutto di decenni di lavoro e di ricerca condotti dal docente catanzarese. Nella relazione svolta a Sanremo (con la collaborazione di De Santis, Anania, Chiodi, Davoli, Mäntysalo, Perez e Procopio), il prof. Torrusio ha ricordato che nel soggetto scoliotico i muscoli e i legamenti del lato concavo si retraggono e i movimenti di flessione laterale risultano limitati dal lato convesso e accentuati dal lato concavo. Sia la flessione che la stazione eretta, a causa del carico asimmetrico, provocano la deformazione delle vertebre e dei dischi favorendo il peggioramento della scoliosi. E’ importante, quindi, ridurre le resistenze dei muscoli e dei legamenti retratti, per ripristinare la flessibilità laterale, mantenere una postura corretta, eseguire esercizi di traslazione laterale, favorire le cure ortopediche e chirurgiche.

Per la mobilizzazione è stato utilizzato l’ ”Extensor Torrusio, uno strumento che consente di agire sulle singole curve e solo nel senso della correzione. Gli esercizi di traslazione laterale sono stati eseguiti in forma isometrica, liberi o nei corsetti, su una o più curve contemporaneamente, anche con effetto derotante.

Ogni esercizio di mobilizzazione o di traslazione aveva la durata di circa 5 minuti. Alla fine del trattamento sono stati esaminati 67 soggetti di età dagli 8 ai 19anni, con una o più curve, da 14° a 47°, portatori e non di corsetti, che hanno frequentato i corsi per almeno due anni, con un minimo di 70% delle presenze, per tre sedute settimanali di un’ora circa ciascuna, per nove mesi all’anno, da ottobre a giugno.

Nei 67 soggetti sono state trattate 87 curve così suddivise: 71 curve da 14° a 25°; 11 curve da 26° a 35°; 5 curve da 36° a 47°. I risultati sono stati i seguenti:

-da 14° a 25° 1 curva (1,4%) stazionaria, 6 curve (8,45%) peggiorate, 64 curve (90,14%) migliorate;

-da 26° a 35° 11 curve (100%) migliorate;

-da 36° a 47° 5 curve (100%) migliorate.

Il guadagno medio in gradi è stato: da 14° a 25°= 7,5°; da 26° a 35°= 7,6°;

da 36° a 47°= 7,8°. Un soggetto adulto operato ha guadagnato 37°, da 73° a 36°.Alcuni follow-up a oltre 20 anni hanno mostrato una stabilità del risultato.

In passato, nel campo della chinesiterapia, si era praticata una mobilizzazione indiscriminata delle colonne scoliotiche ma senza adeguati strumenti e, pertanto, si otteneva spesso una perdita della stabilità con conseguente peggioramento. Per tale motivo, in questi ultimi anni era stata bandita.

Avendo a disposizione uno strumento adatto, invece, sono stati evitati questi rischi. Sono stati stirati solo i muscoli e i legamenti retratti dal lato della concavità in forma perfettamente localizzata ottenendo un migliore controllo dei movimenti e della postura e una migliore correzione nei corsetti ortopedici e nella chirurgia.

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento