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Emilio Verrengia interviene “rimozione” dei dirigenti comunali

Apprendiamo solo dalla stampa (considerato che il Consiglio resta more solito completamente ignorato) che il Sindaco Olivo, con la giunta in attesa di modificazioni, avrebbe intrapreso gravi e sostanziali sconvolgimenti della figura dirigenziale apicale del Comune che non appaiono giustificabili né comprensibili specie ora, quasi alla vigilia della scadenza del mandato  dell’attuale amministrazione, quando si avrebbe la speranza di alleviare almeno in parte i danni gravi ed irreparabili già prodotti alla città, ormai sull’orlo del collasso, e senza procurarne dei nuovi.

In particolare non si comprende e non è assolutamente motivata né giustificabile la  rimozione di dirigenti comunali (tra cui in maniera preminente quello del settore personale e affari generali, vincitore di concorso e confermato di recente fino alla scadenza del mandato sindacale), dirigente sostituito con l’attribuzione di un incarico ad interim ad altro dipendente che già ha altri incarichi, tra cui quello del contenzioso, che non potrebbe nemmeno fisicamente essere in grado di reggere ulteriori settori decisivi e rilevante (considerato altresì che, anche per il contenzioso, l’Amministrazione è abitualmente costretta a chiedere aiuto all’esterno per  difendere il Comune – che è obbligato ad operare con il personale interno – da professionalità esterne cui sono conferiti gli incarichi per le cause più rilevanti nonchè tutti (nessuno escluso) gli incarichi per  le cause dinanzi alle magistrature superiori. Inoltre l’interim non potrebbe essere consentito tanto più a dipendente che, a stretto rigore, non avrebbe titolo nemmeno a  mantenere l’incarico dirigenziale  attualmente ricoperto per contratto, ed in difetto di concorso vinto invece dal dirigente rimosso ed accantonato al settore economico ed attività produttive  completamente estraneo alla sua professionalità. Ciò in ottemperanza alle ben note sentenze del TAR Calabria (confermate dal Consiglio di Stato) che hanno annullato le nomine di dirigenti incaricati effettuate dal Sindaco Olivo nel 2007 per violazione del principio costituzionale secondo cui l’accesso alla dirigenza può avvenire solo per concorso e l’attribuzione delle funzioni compete a chi abbia la qualifica dirigenziale. L’annullamento è stato limitato ai soli decreti di nomina impugnati, ma il principio vale per gli altri incarichi dirigenziali conferiti senza concorso e conferiti a dipendenti privi della qualifica dirigenziale – per come richiesto dal giudicato –

Perciò, paradossalmente, dopo le sentenze l’Amministrazione non solo ha omesso di espletare i concorsi per come richiesto dal giudicato, ma rimuove ora dirigenti vincitori di concorso, attribuendo ad interim l’incarico a soggetti ai quali l’incarico dirigenziale medesimo non potrebbe essere conferito per come desumibile dai principi di diritto affermati dalle sentenze.

Il decreto sindacale afferma che il provvedimento sarebbe giustificato da rotazione diretta a permettere la piena realizzazione degli obbiettivi dell’amministrazione, ma, a parte il fatto che la previsione della rotazione è stata abrogata dalla legge più recente, la stessa potrebbe trovare ingesso per la attribuzione originaria alla scadenza degli incarichi e non per giustificare la revoca di incarichi esistenti senza garantire la professionalità ed autonomia necessari specie per gli ulteriori atti preannunciati quali la nomina di un nuovo superdirigente (che dovrebbe sostituire la carica soppressa di direttore generale) e che dimostra di voler conservare, con altro nome, la carica soppressa e senza copertura finanziaria (essendo il finanziamento rimesso – per come si legge nella stampa – alle previsioni future del dirigente al personale che sarebbe poi quello illegittimamente nominato per sostituire il dirigente legittimo, il cui parere di legittimità appare così evitato, anche se, peraltro, lo stesso  è sostanzialmente ancora in carica non risultando nemmeno stipulati i relativi contratti – conseguenti alle nuove nomine – fondamentali nel vigente regime “contrattualizzato” del pubblico impiego. Occorre pertanto che si proceda alla revoca di tutto anche al fine di evitare situazioni di illegittimità e di responsabilità, anche personale, per danno erariale.

Autore

Salvatore Ferragina

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