Dalla Redazione

10 Luglio 2010: per non dimenticare

“A proposito di scuse”: il parere dei lettori su Poggi e Parente a quattro anni dalla scomparsa dell’US Catanzaro

(Foto di Bruno Cuteri)

10 luglio 2006 – 10 luglio 2010. , ucciso dall’indifferenza e dalla cattiva gestione. Meno di due mesi fa, il 16 maggio, in un articolo apparso sul quotidiano Calabria Ora si parlò di un incontro tra un gruppo di sostenitori giallorossi e gli ex soci dell’US Claudio Parente e Massimo Poggi, ritenuti da tutti i tifosi responsabili di quel fallimento di quattro anni prima. Secondo quanto riportato dal giornale, i due pretendevano le scuse dei tifosi del Catanzaro per tornare a interessarsi alle vicende della squadra, in un momento in cui il fallimento sembrava vicinissimo.

La redazione di UsCatanzaro.net, letteralmente sconcertata da una simile pretesa, lanciò l’iniziativa A proposito di scuse, chiedendo un parere ai suoi lettori. E arrivarono tantissimi messaggi sul nostro forum, e-mail attraverso il form di contatto, commenti sulla nostra pagina di Facebook, a dimostrazione che la ferita del fallimento 2006 è ancora calda. In questi 50 giorni sono cambiate tante cose. Svanito il sogno-promozione, si cerca ancora una soluzione alla crisi. Soluzione che, secondo la stragrande maggioranza degli amici e dei lettori del “solito sito”, non può essere la coppia Poggi-Parente. 

All’interno dei commenti ricevuti, ci sono diverse gradazioni di indignazione. Si va dai duri e puri (no a P&P a prescindere), a chi ne contesta la gestione fallimentare, a chi ritiene che debbano essere loro a porgere le scuse alla tifoseria. Ma c’è anche qualcuno che, pur di non veder fallire il Catanzaro, sarebbe disposto a perdonarli o almeno a metterli alla prova. O addirittura chi, come Piero Virelli su FB, «pretende, vuole il ritorno di Poggi e Parente».

Tra gli altri possibilisti c’è Giuseppe Bianco, che si chiede se serva essere intransigenti. «Non sarebbe il caso di trovare un punto di incontro e tracciare la strada per ripercorrere assieme lo stesso cammino? Anche loro hanno bisogno di tutti noi e partono dal presupposto di dover riconquistare la nostra fiducia». Arturo Pelle è più combattuto: «Dietro la vicenda societaria del fallimento non vi è mai stata una chiarezza nitida. Io non me la sento di indicare un capro espiatorio, non me la sento proprio, pur non nascondendo la mia profonda rabbia per il nostro Catanzaro. Queste persone “ieri” hanno fatto vedere la B, sembrava un sogno, per poi far ritornare tutta la città nell’inferno che al televideo troviamo a pag 218».

Francesco Madia sostiene, invece, che in un paese come l’Italia in cui tutti possono avere un’altra opportunità di riscattare le proprie “malefatte”, si potrebbe concederla anche a Poggi e Parente. «Ben vengano se possono dare una mano a far vivere il calcio nella nostra città. Ma – aggiunge – per quanto riguarda le scuse invece quello è un discorso che è meglio lasciar perdere!».

Largamente maggioritari, ovviamente, coloro che non vogliono vedere accostata la parola Catanzaro ai due ex soci dell’US. Aquilottacz, utente del forum di UsCatanzaro.net, non è disposta a concedere «mai e poi mai» le proprie scuse. «Secondo me, fare una richiesta di scuse alla tifoseria è una cosa ridicola. Come si fa a chiedere scusa a coloro che hanno ucciso un sogno. Semmai dovrebbe essere il contrario. Hanno mai sofferto veramente per il Catanzaro? Si sono mai pentiti di quello che hanno fatto? Oltre che nelle varie campagne elettorali post 2006 si sono mai interessati alle sorti del Catanzaro e di Catanzaro?».

Marcello Critelli non è disposto a compromessi: «La mia dignità come quella di tanti tifosi di questi colori non è in vendita!!! Mai seguirò la mia squadra del cuore se in seno alla società; dovesse esserci qualcuno di quei signori che hanno scritto la pagina più buia della nostra storia. Preferisco partire dalla 1° categoria, piuttosto che essere umiliato!!!». Duro anche il parere di matteoilmatto che usa una metafora molto esplicita: «Ed io dovrei chiedere scusa a chi ha rubato la mia storia ed ha ucciso i miei sogni? Ma stiamo scherzando? Ma da quando è la vittima a dover chiedere scusa al proprio carnefice?»

Da una metafora a un paragone ardito il passo è breve. Così Nicola Ciambrone, da Milano, con espressioni da andrologo chiosa: «L’indignazione in Italia dura purtroppo quanto un orgasmo. In Calabria evidentemente quanto un orgasmo di un uomo che ha problemi di eiaculazione precoce». Sulla stessa falsariga Nicola allarga la riflessione: «Soluri + Parente + Poggi + Pittelli + Coppola + Bove + Aiello = se questa è  la Calabria, divento rosso dalla vergogna».

Alcuni utenti infine hanno preso alla lettera il nostro invito di riempire con un messaggio lo striscione bianco che gli ultras giallorossi “dedicarono” ai cugini crotonesi. I più gettonati sono stati i classici inviti a stare lontani dal Catanzaro o riedizioni varie dei cori da stadio che dal 2006, a corrente alternata, riecheggiano al “Ceravolo”. Tra tutti gli slogan arrivati ne abbiamo scelto uno particolarmente ironico e pungente di Freak: «Scuse…? Caino, costituisciti!».

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