La Striscia

“Riaccendiamo la luce”

La lunga giornata dei tifosi giallorossi. Tra conferenze stampa goliardiche, candele accese, attesa di una svolta e fuochi d’artificio

 

 

9 luglio 2006: l’attesa e la speranza di salvezza. 9 luglio 2010: l’attesa e la speranza in una svolta. Quattro anni fa il Catanzaro era sulla soglia del baratro che avrebbe riportato nell’inferno del semi-dilettantismo la gloriosa casacca giallorossa. Oggi lo spettro del fallimento è momentaneamente scongiurato. Il Catanzaro è iscritto alla C2, a un passo dalla C1 e vicino alla svolta societaria attesa dal 2006 e rimandata di anno in anno per manifesta assenza di capacità gestionali e volontà imprenditoriale.

Una giornata intensa quella di oggi per i tifosi giallorossi. Per il solito manipolo di intrepidi avanguardisti che hanno presidiato i luoghi-clou in cui si cercava di tessere il futuro del Catanzaro. E per le centinaia di appassionati che hanno “elemosinato” notizie per ore davanti a un computer, nonostante la complicazione della giornata di silenzio dei giornalisti.

Dopo aver atteso per due ore sotto lo studio notarile “Rocco Guglielmo” le novità in merito alla redistribuzione delle quote societarie, alle 12 i tifosi si sono recati a Palazzo De’ Nobili per assistere e partecipare alla “conferenza stampa” organizzata dal Blocco 1929 (di cui fanno parte i club Banelli, Palanca, Centrostorico, Torrini, Palanca Sellia M.na e Biglietteria), unitamente ai tifosi cosiddetti “liberi”, che con un nome e un cognome hanno manifestato il loro pensiero.

«Considerate questa conferenza stampa come “anomala”». Sono state queste le prime parole espresse dai promotori dell’iniziativa che hanno ammesso la particolarità di un’iniziativa come la conferenza stampa. «Ma tutto questo è necessario per esporre le nostre idee e il pensiero della stragrande maggioranza della tifoseria. Crediamo sia arrivato il momento di svoltare. Basta parlare di bilanci, scadenze e inadempienze: vogliamo una proprietà che possa riaccendere la luce in società».

Eloquenti gli striscioni messi in mostra che facevano da cornice all’evento: “Riaccendiamo la luce” e “I sordi ti dugnu eu, basta ma tinda vai”. 

Gli organizzatori hanno rimarcato che, nonostante alcune frange siano state additate come fomentatrici e promotrici di violenza, la tifoseria giallorossa fino ad oggi ha portato in piazza i bambini, le persone anziane, i giovani, accomunati solo dal desiderio di poter vedere la propria squadra del cuore rappresentare degnamente il nome della città capoluogo di regione.

Affinché questo avvenga, secondo i tifosi, è necessario partire da un punto imprescindibile: l’allontanamento dei tre soci che hanno dimostrato una pochezza disarmante nella gestione. Perché la conferenza stampa proprio al Comune? «In questo Palazzo è nato l’Fc Catanzaro. E in questa sede per ben due anni di seguito, grazie a collette istituzionali, sono state evitate le porte del tribunale. Ringraziamo l’impegno di tutte le istituzioni e di tutti i politici che stanno impegnandosi nello sforzo di salvare il calcio a Catanzaro, ma è chiaro che non accetteremo più l’erogazione di contributi a soggetti che hanno dimostrato di essere inaffidabili. Ringrazieremo tutti indistintamente solo quando riusciranno a regalarci finalmente una proprietà per riuscire a parlare di calcio.

L’anomala conferenza stampa è terminata con la presentazione dell’iniziativa “Riaccendiamo la luce. Fare “risplendere di luce propria il Catanzaro Calcio“, ma anche la sede di via Barlam da Seminara, alle prese con i tagli subiti dall’ente che fornisce l’energia elettrica.

«L’iniziativa che vogliamo lanciare è una colletta necessaria per aiutare i tre soci, soprattutto dopo i tanti sacrifici che hanno sostenuto e che ci consentiranno di essere ripescati». Chiaro e sarcastico il riferimento alle parole espresse da Soluri in un comunicato. Per questo, in un salvadanaio rigorosamente giallorosso, i tifosi presenti in sala hanno iniziato a devolvere i primi centesimi richiesti. Altri salvadanai – hanno concluso i rappresentanti del Blocco ’29 – saranno collocati nei prossimi giorni all’interno dei locali pubblici della città, per reperire ulteriori somme da destinare ad altri costi inevasi, fatture, fornitori.

A fine conferenza stampa i primi rumors dallo studio Guglielmo: Aiello cede il 10%, ci potrebbe essere una nuova maggioranza, si sogna la svolta. Si sparge la voce di una conferenza stampa di Aiello. I tifosi decidono di investire subito le prime somme raccolte nel salvadanaio: candele giallorosse per portare la luce in sede. Sono le 17.00, il sole è ancora alto e picchia forte. Di luce ce n’è troppa per le candele. Ma più tardi serviranno. I tifosi le lasciano davanti alla sede. Parte qualche fuoco d’artificio. Manca ancora un tassello per essere veramente felici.

Red

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 Riportiamo integralmente il comunicato dei tifosi:

Mentre tante altre squadre programmano la nuova stagione e parlano di calcio giocato, a Catanzaro sembra ormai routine ciò che accade da anni. Collette, pretese senza senso da parte di chi ha gestito una società senza garantire il minimo indispensabile, accuse verso una tifoseria rea di pretendere chiarezza e stanca di essere presa in giro da chi ha dimostrato tanta incompetenza.

Società inesistenti e dirigenti avventurieri senza alcuna organizzazione pretendono di restare al timone, ostacolando eventuali trattative e possibili acquirenti. Viene offesa la passione di tanti tifosi giallorossi, ridicolizzati da comunicati e dichiarazioni assurde. Come se questa società fosse stata perfetta nella sua conduzione. 
Elencare gli scempi commessi è inutile. È sotto gli occhi di tutti. Ma perseverare è offensivo e provocatorio verso chi ha contestato sempre civilmente, com’è giusto che sia visti i tragici risultati gestionali e sportivi.  Questa società ha perso, noi ne paghiamo le conseguenze. L’auspicio è che per una volta il nostro appello venga accolto. Andatevene via tutti senza nulla a pretendere. Senza porre ostacoli. Senza continuare con inutili comunicati e assurde dichiarazioni che esaltano sacrifici sostenuti e meriti inesistenti. E tralasciano volutamente le collette istituzionali degli ultimi due anni che hanno salvato due volte la società dal tribunale e dal conseguente fallimento. Fatevi da parte senza nulla pretendere: ve lo chiede la stragrande maggioranza della tifoseria. 

Proprio in questa sede, oggi, intendiamo ringraziare pubblicamente le istituzioni per avere salvato il calcio a Catanzaro. Ma allo stesso modo chiediamo con forza che i soldi erogati servano a pretendere una società forte. Che possa onorare la nostra storia di tifosi e la storia di questa città che col calcio è cresciuta nei gloriosi anni ’70. Sarebbe sconcertante se i soldi di tutti i cittadini catanzaresi andassero a finire nelle casse di una società che ha sperperato in questi anni denaro pubblico, offendendo l’immagine di una città intera e lasciando un pesante fardello di debiti.

Proprio per facilitare i vecchi dirigenti e aiutarli ad andarsene, presentiamo oggi un’iniziativa particolare. La conferenza stampa di oggi viene svolta propria nel Palazzo Comunale perché da qui vogliamo ripartire, dalla casa di tutti i catanzaresi. Il nostro slogan è “Riaccendiamo la luce”. Vogliamo riportare chiarezza intorno al Catanzaro. Vogliamo che ritorni a splendere di luce propria.

E per fare questo iniziamo dal basso, dalle cose semplici. Cominciamo a pagare la bolletta della luce e qualche altro “debituccio” lasciato in giro. Lanciamo un appello a tutti i tifosi affinché da subito, con una colletta, possano contribuire a pagare questi debiti, considerato che i sacrifici dei tre soci sono stati enormi. Se la luce e il telefono non sono stati pagati, se i giocatori non hanno ricevuto stipendi per tutto l’anno, se le ultime trasferte sono state offerte da altri, è solo perché Aiello, Bove e Soluri si sono immolati per lasciare i conti in ordine, consentendo al Catanzaro di poter chiedere il ripescaggio. 

Il salvadanaio della società, forse era bucato. Da domani provvederemo a consegnare nei locali pubblici della città un salvadanaio giallorosso. 50 centesimi a testa e il gioco è fatto. Le bollette ve la paghiamo noi. Ma voi andatevene. 

Blocco 1929

Associazione Libera dei Tifosi Giallorossi

Autore

Salvatore Ferragina

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