Catanzaro Night News

Sicurezza e spoliazioni a Catanzaro

La vicenda della questione sicurezza è la conseguenza della scellerata politica Nazionale nei confronti di Catanzaro. Da isola felice a città a rischio, specialmente nella periferia sud dove ormai la comunità Rom ha definitivamente abbandonato il furto delle auto per dedicarsi alle più remunerative attività illecite quali lo spaccio di droga e il “commercio” di armi. Una buona parte della comunità Rom di Catanzaro è diventata a tutti gli effetti una vera e propria organizzazione criminale di stampo mafioso. Di contro Catanzaro, in questi anni, non solo non ha avuto alcun potenziamento delle proprie strutture di pubblica sicurezza ma si è avuto addirittura un ridimensionamento sia in termini di strutture che di competenze. E’ da dieci anni a questa parte che il Governo Nazionale, di qualunque colore, sta letteralmente smantellando il Capoluogo della Calabria. Una politica scellerata che ha portato alle conseguenze che oggi, purtroppo, stiamo vivendo. Prima il dirottamento della scuola della polizia penitenziaria da Catanzaro a Catania. Poi la “dimenticanza” circa l’apertura del Polo della Legalità (un contentino rispetto al cospicuo scippo della sede della scuola della Polizia Penitenziaria). Poi la chiusura dell’ospedale militare a vantaggio di Messina. E ancora, il depotenziamento della Prefettura di Catanzaro, unico caso in Italia (frase ormai celebre dalle nostre parti, sic!), a vantaggio di quella di Reggio Calabria. In pratica la direzione delle prefetture calabresi in termini di sicurezza, prima era di competenza del Capoluogo di Regione, oggi, invece, “momentaneamente” dipende dalla prefettura Reggina. Inutili gli ululati alla luna di qualche pseudo parlamentare Catanzarese che negli anni passati ha fatto finta di borbottare qualcosa quando non rivestiva la carica di Onorevole. Una volta giunto sui comodi scranni romani, anche lui si è dimenticato di questa vicenda fondamentale in termini di sicurezza e competenze. Ma la lista, ahinoi, continua. E’ ormai nota a tutti la vicenda della Scuola Nazionale di Magistratura, che è un vero e proprio presidio di legalità. Dopo tante parole, ricorsi giudiziari e promesse, oggi non se ne sa più nulla. Speravamo, come qualcuno aveva promesso, gonfiandosi il petto di aria, che subito dopo le elezioni regionali sarebbero partiti i corsi a Catanzaro. Stiamo ancora aspettando: non è che il “detto-fatto” di Traversa perde colpi? E come non dimenticare la vicenda relativa alla DRAG, freddo acronimo che significa Direzione Regionale dell’amministrazione Giudiziaria che dovrebbe essere ubicata nei Capoluoghi di Regione e che, tuttavia, sembra essere contesa (come al solito) da qualche altra località della Calabria. Inoltre, voci preoccupati vorrebbero la definitiva chiusura della Caserma Pepe – Bettoia, oggi sede del Comando Regionale Calabria. In virtù di un ridimensionamento (guarda caso a farne le spese dei ridimensionamenti del Governo Italiano è sempre la Calabria e Catanzaro in particolare) sul territorio Nazionale, infatti, si realizzeranno delle macro aree formate da più regioni, quindi la nostra dovrebbe essere accorpata e diretta dalla Sicilia o dalla Campania. Un ultimo “post-it” per la nostra deputazione parlamentare per ricordare che a Catanzaro continua a mancare il  Reparto Mobile della Polizia di Stato, che unico caso in Italia (ovviamente) non si trova nel Capoluogo di Regione. E mentre questo Governo nei mesi scorsi si è presentato in Calabria tenendo persino un consiglio dei Ministri a Reggio Calabria. A proposito, vorremmo sapere che fine hanno fatto le indagini sulla bomba piazzata davanti alla Procura Reggina prima delle elezioni regionali e che, nonostante le immagini delle telecamere che hanno ripreso il volto dei responsabili, ancora non ha portato a nulla di concreto, mentre, in virtù di questi atti malavitosi a Reggio Calabria è stata realizzata l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Vorremmo, quindi, da parte di questo Governo la stessa attenzione riservata alla città consorella, anche perché, dato molto preoccupante, dall’inizio dell’anno ad oggi a Catanzaro ci sono stati più morti ammazzati che a Reggio Calabria. Tutto ciò la dice lunga su quanto si stata scellerata la politica del Governo Nazionale verso la nostra città. Pertanto, invitiamo la classe politica Catanzarese a farsi sentire non nei Palazzi e sui giornali locali, ma piuttosto di spostare la vicenda nell’alveo competente che è quello dei Palazzi della Politica Nazionale.

 

Fabio Albi – Comitato per lo sviluppo della Magna Graecia

 

Autore

Salvatore Ferragina

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