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Il sindaco all’incontro con il Coisp sul PON Sicurezza: a noi risulta che i fondi sono stati finanziati

Spetta al Ministero erogare

Sul PON Sicurezza del Comune di Catanzaro c’è stata una sorta di “accanimento valutativo” da parte del Ministero dell’Interno che ha chiesto, nel giro di pochi mesi, ben cinque rimodulazioni del progetto e numerose integrazioni, anche di documenti già trasmessi in precedenza.

“Una vera e propria tattica dilatoria”- ha osservato il sindaco Olivo durante la riunione con i rappresentanti del COISP tenutasi nel pomeriggio a Palazzo De Nobili – che non comprendiamo, viste le assicurazioni ufficiali venuteci dal ministro Maroni in occasione del suo intervento al convegno nazionale di Confindustria al Politeama. Ci auguriamo solo che questa tela di Penelope non sia dovuta al diverso colore politico della nostra Amministrazione. A noi, comunque, risulta che il PON Sicurezza di Catanzaro è stato approvato e finanziato. Manca solo l’erogazione, ma a questo deve provvedere il Governo”.

L’Amministrazione Comunale di Catanzaro ritiene pertanto di avere fatto in pieno la sua parte per dotare la città di strumenti di prevenzione, da utilizzare specificatamente nei quartieri a sud, dove si è in presenza di una vera e propria emergenza sicurezza.

Il punto sulla delicata pratica è stata fatta proprio durante l’incontro con il COISP,il sindacato indipendente di polizia, rappresentato dal portavoce del segretario nazionale Franco Naccari, Giuseppe Brugnano, e dal segretario regionale Leonardo Cortese. Anche agli esponenti del COISP risulta che il PON Sicurezza Catanzaro è compreso nei 150 progetti approvati e finanziati.

Presenti gli assessori Nicola Ventura, Giuseppe Marcucci e Domenico Iaconantonio, è toccato al responsabile del procedimento, arch. Biagio Cantisani, relazionare sul complesso iter tecnico-burocratico del PON Sicurezza.

Cantisani ha ricordato che il Comune di Catanzaro ha risposto puntualmente alle chiamate di progetti 2007 e 2008 del Ministero dell’Interno, presentando un progetto per l’integrazione dei rom nei quartieri a sud della città, nella consapevolezza che alle azioni repressive, assolutamente necessarie, è importante affiancare azioni di prevenzione e di inserimento.

Il dirigente ha fatto la cronistoria dell’estenuante carteggio tra il Comune ed il Ministero con le cinque richieste di rimodulazione in due anni.

Anche un altro importante progetto, riguardante l’utilizzo degli immobili confiscati alla criminalità, presentato nell’ambito della chiamata progetti 2009, sta subendo lo stesso “trattamento”: ben quattro richieste di modifiche e integrazioni.

Il sindaco Olivo in apertura dei lavori ha espresso ai rappresentanti sindacali della polizia grande apprezzamento per la brillante operazione che ha portato all’arresto degli autori del brutale assassinio del giovane Nicola Duro. “Una risposta importante che riafferma la presenza dello Stato”, l’ha definita il primo cittadino.

Per l’on. Olivo, c’è stata, nei decenni precedenti, “una forte sottovalutazione del fenomeno costituito da una comunità rom numerosa, al cui interno si sono formate pericolose frange criminali, come confermano i rapporti della DIA e le stesse, brutali modalità dell’assassinio Duro”.

Il sindaco ha ricordato che la questione sicurezza è e resta al centro dell’azione amministrativa del Comune e che su tale materia si è sempre registrata una larga convergenza, come dimostra il documento unitario approvato dal Consiglio comunale l’11 marzo del 2009 che conteneva, tra le altre cose, la richiesta di un incontro al ministro Maroni e al sottosegretario Letta.

“A distanza di più di un anno – ha detto ancora Olivo – quella richiesta è rimasta lettera morta. Mi sono rivolto anche al Capo dello Stato per sollecitare l’approvazione del PON Sicurezza e l’istituzione del Polo della Legalità in località Pistoia. Oggi qualcuno tenta di disperdere quella tensione unitaria, senza la quale non sarà possibile ottenere risultati. Anche i parlamentari, di entrambi gli schieramenti, dovrebbero levare la loro voce contro un Governo che rallenta i provvedimenti. Quando ero deputato, non ho mai esitato a schierarmi con l’Amministrazione comunale della mia città, anche quando questa aveva un colore politico diverso. Oggi questa buona regola sembra essere stata dimenticata e registriamo atteggiamenti pregiudizialmente ostili. Se qualcuno avesse chiesto chiarimenti, avrebbe potuto verificare che il Comune non è assolutamente in ritardo e che ha sempre risposto tempestivamente a tutte le richieste di rimodulazione venute dal Ministero. Parlano le carte e i documenti”.

Autore

Salvatore Ferragina

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