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L’addio di Auteri: “Società inesistente”

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Il mister: «Ricapitalizzazione decisiva per la sconfitta di Roma». Pitino attacca duramente l’Effeccì: «Consegniamo una C1 a chi non conosce neanche la burocrazia per l’iscrizione. Istituzioni decisive». 

Come Provenza. Come un anno fa. Il solito grande campionato, il solito play-off perso, la solita attesa per capire il futuro, la solita assenza di interlocutori societari nei momenti decisivi. Gaetano Auteri lascia il Catanzaro con grande amarezza, attaccando duramente la società insieme a Marcello Pitino che dovrebbe restare nei prossimi giorni a Catanzaro, solo fino alla fine della vicenda-iscrizione.

La conferenza stampa convocata stamattina al Palace Hotel si è trasformata in una durissima requisitoria del mister e del DG contro i soci del FC Catanzaro Aiello, Bove e Soluri (Catalano era presente alla conferenza stampa insieme al responsabile marketing La Cava). Un attacco a 360°. Sull’intera stagione vissuta sul filo di lana, in attesa di novità mai arrivate. Sul momento decisivo del campionato (finale di regular season e play-off), quando la ricapitalizzazione della maggioranza delle quote societarie «condizionò la squadra, fu drammatico per i giocatori perché subentrò la paura che i soldi non sarebbero mai arrivati». Infine, su questo periodo di crisi in cui «con una società inesistente, il Catanzaro senza di noi non si sarebbe mai iscritto perché nessuno conosceva la burocrazia per l’iscrizione».

Parole di Pitino che, in apertura di conferenza stampa precisa di aver atteso la scadenza del contratto per parlare di tutto. E’ Auteri però a iniziare le danze con una frase che la dice lunga sul prosieguo della mattinata: «Sappiate che non c’è mai stata una società». Auteri è rammaricato di non aver avuto interlocutori in questi giorni difficili. Ringrazia le istituzioni che «hanno fatto un miracolo, ma non possono sostituirsi insieme ad altri enti alla società». Il tecnico siracusano usa il violino per definire la tifoseria giallorossa. Le parole sono le stesse pronunciate da Provenza un anno fa: «Una tifoseria unica. Non comprendevo perché i tifosi non ci seguissero durante la stagione. Poi ho capito tutto a Roma».

La Nocerina è alle porte e Auteri non fa nulla per dribblare le domande. Quasi con le lacrime agli occhi si giustifica dicendo che non può venir meno alla parola data, nonostante si dica sicuro di allenare una squadra che giocherà in una categoria inferiore a quella del Catanzaro. «Scelgo in base alla parola data, non alla categoria o ai soldi. Qui non so con chi parlare. L’anno scorso c’era Aiello. Ora non posso parlare con le istituzioni. Siamo al 1° luglio e c’è bisogno di programmare». Ricorda un po’ la storia di Provenza e dei tre soci che parlavano lingue diverse.

Ma le bordate più pesanti arrivano probabilmente dal DG Pitino che accusa di inettitudine la società e rende pubblici imbarazzanti retroscena (alcuni già noti ai tifosi): «Non è possibile lavorare così, senza luce e telefono. Stiamo consegnando la C1 ad una società inesistente che non conosce neanche la burocrazia per l’iscrizione al campionato». Un attacco durissimo che fa da contraltare agli elogi che Pitino ha voluto riservare a tutti i dipendenti e gli addetti del FC Catanzaro che, negli ultimi giorni, si sono adoperati alacremente per riuscire nel miracolo-iscrizione. Un elogio forte anche alle istituzioni: «Il Catanzaro lo hanno salvato loro».

Inevitabile anche un accenno alla partita di Roma e ai risultati del campo. Pitino lamenta: «Nel momento più importante della stagione siamo stati lasciati soli, altrimenti avremmo vinto il campionato». E Auteri rincara la dose, commentando la parziale ricapitalizzazione dei soci nel venerdì precedente la finale di Roma: «Quel venerdì fu drammatico per i giocatori perché credettero che i soldi non sarebbero mai arrivati. Cercai di scherzare nell’immediata vigilia della gara perché avevo capito che la tensione per questa vicenda era troppo alta. Erano troppo tesi e alcuni cose accadute non sono spiegabili».

Magari avrebbero potuto parlare prima anziché ammutinarsi? Auteri giustifica i suoi ragazzi (pur non condividendone i modi) e se stesso affermando che sue eventuali dichiarazioni avrebbero potuto inficiare l’impegno dei giocatori sul campo: «La squadra ha risentito di situazioni extra-calcistiche che pesavano sulle nostre spalle». 

Sul futuro sia Auteri sia Pitino si sbilanciano dicendo che il ripescaggio per il Catanzaro è cosa fatta, a patto che subentri una nuova proprietà: «Chi acquisisce ora la società, trova l’America». Il futuro di Pitino è ancora nebuloso, quello di Auteri è alla Nocerina, anche se il tecnico nega la volontà di portare con sé alcuni dei suoi ragazzi. Resta il solito duro attacco alla società «di cui non ho fiducia e con cui nemmeno parlerei». Così parlò Nicola Provenza. Anzi no, Gaetano Auteri da Floridia, un altro miraggio nel deserto del calcio catanzarese degli ultimi 20 anni.

Ivan Pugliese e Salvatore Ferragina

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