Catanzaro Night News

Violato il regno dei morti

«NELLE catacombe oscure noi entriamo, tombe dei fedeli, tombe della grazia. Eccoci qui, nel sentiero consacrato della vita. Noi camminiamo, noi proseguiamo, non abbiamo paura ed io, figlio di F, proseguo». E lui, figlio di F, giovane di Lido figlio di una generazione di perduti, si sente forte con la telecamera al seguito. Irrompe nelle catacombe del cimitero di via Paglia e inizia un viaggio dissacrante con l’obiettivo puntato sui volti di defunti di ogni età. Li saluta uno per uno, ne cita date di nascita e morte e con ironia satanistica li invita a riaprire gli occhi: «Dai muoviti, muovi gli occhi, muovi gli occhi». Tocca ad una bimba deceduta a soli 4 anni. Nessuna pietà. La foto sbiadita di un sorriso spento finisce in primo piano. I capelli ricci incoronano i lineamenti di un volto antico come quelle scritte incise sulla lapide: nata nel ’53, morta nel ’57. «Ed eccoci qua, F. G. (non pubblichiamo i nomi per intero per la tutela della privacy, ndr), nata nel 53 morta nel 57, il destino è stato fatale per te». Quindi, il figlio di F passa avanti. Dietro di lui c’è l’amico, l’autore del video noir approdato su Facebook. E’ la volta di un uomo, quindi di una donna, di un’altra ancora, nomi e volti vengono passati in rassegna uno a uno. «Io apro ed entro». In sottofondo, il rumore di un cancello. «…E vedo niente, l’oscuro ». A guadagnarsi il primo piano, questa volta, è l’occhio allucinato del figlio di F. Sono le due di notte. Il regno dei morti è stato violato. I due giovani continuano il loro viaggio nell’oscurità. In preda a un’esaltazione che li porta a bisbigliare frasi sconnesse. Liberi di muoversi tra le lapidi di un camposanto senza alcun controllo. Dopo aver scavalcato il cancello sprovvisto di sistemi di sicurezza. Loro sono lì, ma nessuno li vede. Offendono la memoria dei defunti e diffondono le proprie gesta in rete. Il loro video viene condiviso da decine di navigatori. “Halloween, pazzie nel cimitero”, lo titolano. Ma all’improvviso scompare. Scompare dalla bacheca del figlio di F e da quello di chi lo ha condiviso. Pentimento? Paura di essere perseguiti penalmente per le violazioni commesse? Ma soprattutto cosa ne penseranno i familiari dei defunti “offesi”? Di certo restano l’inquietudine per una gioventù persa e gli interrogativi sulle incursioni notturne che da anni si susseguono nei cimiteri cittadini, lasciando spesso tracce riconducibili a gruppi locali di persone che si ispirano a Satana.

(Stefania Papaleo – quotidiano della calabria)

Autore

Salvatore Ferragina

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