Bar Mangialavori

”MOSCIARELLI”: da Fabio a Manolo la storia continua…

Al Flaminio prestazione inspiegabilmente...vergognosa di un Catanzaro irriconoscibile. La Cisco ringrazia e serve un poker.
di Giuseppe Mangialavori

Sei secondo in classifica, ti bastano due pareggi per essere promosso e se proprio non vuoi fare il “taccagno”, puoi fare anche finta di essere la negazione dell’utilitarismo. Insomma, hai anche la fortuna di giocare entrambe le gare praticamente in casa. Ed invece? Prendi a ceffoni quattromila (e più) soggetti la maggior parte dei quali si sono sobbarcati ore ed ore di duro viaggio, preferendo una finale playoff ad una coccola dedicata ai propri pargoli, alle proprie mogli ecc. ecc. E ti figuri il viaggio di ritorno, gli sbadigli, la stanchezza, i bisogni vari…in condizioni precarie… e tutti i disagi che solo chi ha fatto trasferte conosce… e poi le telefonate incrociate nell’intento di darsi delle spiegazioni e alleggerire l’encefalo che scoppia dalla rabbia… e tutto questo perché?

A Sassuolo, per la serie “A”, dico : serie “A”, cinquemila tifosi del Torino. A Roma per la prima divisione, dico prima divisione quasi altrettanti Catanzaresi. Dopo avere realizzato le segnature, i padroni di casa trovano conforto solo nello speaker e negli abbracci dei compagni sistemati in panchina.

Cari dirigenti/imprenditori/politici/farisei/sofisti/depositari del vero assoluto e poi ancora, cari mercenari/attori, non vi sembra di avere esagerato?

Questo inspiegabile infarto che ha palesato un’involuzione gigantesca rispetto alle precedenti prestazioni, quale motivazione avrà? Ed allora fanno bene, anzi benissimo tutti coloro i quali “pensano a male”. Perché in una finale playoff non si possono chiudere i primi quarantacinque minuti con un passivo di tre reti e non si può calciare un rigore indirizzandolo dolcemente nelle braccia del portiere avversario stile Moscelli. Neanche fosse un neonato che deve fare la nanna!

Derisi, umiliati, offesi da undici ciclotimici che hanno nel Dott Jekyll e nel Signor Hyde il proprio punto di riferimento. E che nessuno in settimana si permetta di venirci a dire che nel calcio tutto è possibile e che si possono recuperare i quattro gol di passivo, che non si permettano. Sul televideo nazionale (pag. 201) lo sputtanamento ufficiale con un eloquente: “Tonfo Catanzaro a Roma (4-0)”. Finalmente ci avete consegnato all’informazione “di spessore”, non già per un successo ma al fine di essere ancora una volta barzellettati. Avete locato la pag. 201 al posto della oramai (ahinoi) recidiva 218, vergognatevi.

Una situazione societaria che l’immenso De Filippo avrebbe certamente clonato per una commedia all’agrodolce con ritorni che si addicono più al dramma. Ricapitalizzazioni lampo fatte proprio (guarda caso…) nell’immediata vigilia del match più importante della stagione. Ma sul serio credete di avere a che fare con i cretini del villaggio?

In quel di Siracusa si passò dallo 0-2 al 3-2. La squadra durante il corso di tutto il campionato non aveva mai patito un passivo del genere, palesando personalità e voglia di fare malgrado una situazione societaria analoga al nulla eterno di foscoliana memoria. Tutti colpevoli, tutti nessuno escluso. Le giustificazioni lasciano il tempo che trovano anche perché non ce ne sono.

Il quattro a zero è un risultato inappellabile, grave e che lascia intendere l’assenza totale di stile. Anche contro il Pescina lo scorso campionato era andata male ma c’è modo e modo. Non è vero Sig. Di Maio? Non è vero Sig. Bruno? Non è vero Sig. Mosciaro? Non è vero Sig. Ciano? Non è vero Sig. Gimmelli? Non è vero dirigenza tutta dell’F.C. Catanzaro? Ma cosa scorre nelle vostre vene? Dove abita la vostra dignità? E se un giorno non molto lontano i tifosi che vi hanno seguito non lo faranno più, non vi lamentate, non piagnucolate su presenze esigue (ammesso che ce ne siano in futuro). Vergogna, vergogna, vergogna, ammesso che ne conosciate il significato. Abbiate la decenza di chiedere scusa a tutti coloro che malgrado le umiliazioni patite durante le scorse stagioni, hanno avuto la forza di credere ancora una volta in voi recandosi al Flaminio in massa. Voi che siete così adusi fare comunicati stampa, fatene uno nel quale chiedete scusa (nessuno vi scuserà) ad un Popolo immenso che anche ieri si è recato per assistere all’ennesima farsa di pessimo gusto.

Ci sono “mandanti” per l’ennesimo omicidio? E se ci sono, chi sono? Perché? L’atteggiamento degli undici in campo è stato strumentale? Abbiamo (lasciateci almeno questo) il diritto di fare e farci queste domande e francamente è il minimo. E non offendetevi, vi prego! Ancora abbiamo conservato il gusto di nausearci e non è poco, l’indifferenza sarebbe un riscontro peggiore.

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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