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Il vice sindaco Tassoni risponde Villa Pangea

“La nota dei consiglieri Corsi e Costanzo su Villa Pangea e sulla sentenza del Consiglio di Stato pubblicata su vari quotidiani locali impone a questa Amministrazione di specificare quali siano state le tappe significative della vicenda, nella quale non possono essere certo addebitate responsabilità all’attuale esecutivo. Ciò premesso devo ricordare e sottolineare:

– che l’avviso pubblico per l’idea progettuale per la realizzazione dei parcheggi nella zona di Villa Pangea e la riqualificazione della villa risale all’agosto 2004 (vecchia amministrazione);

– che la progettazione prevedeva la demolizione dell’esistente serbatoio e la costruzione di un nuovo serbatoio sopraelevato;

– che con atto della Giunta comunale del 20/12/2004 (precedente amministrazione), veniva acclarata la scelta della selezione con individuazione delle ditte Caruso srl e Costruzioni srl;

– che il Consiglio comunale in data 15/3/2005 (precedente amministrazione) ne prendeva atto senza poi procedere alla stipula della relativa convenzione;

– che in data 27/6/2006 (insediamento nuova amministrazione 3/7/2006) gli uffici comunali competenti comunicavano che la convenzione non poteva essere sottoscritta perché la Soprintendenza della Calabria aveva emesso un decreto di tutela relativamente a Villa Pangea, già serbatoio idrico “ghiacciaia”.

A questo punto le imprese aggiudicatarie proponevano ricorso al Tar chiedendo la condanna del Comune ad oltre 2 milioni di euro di danni e a seguito della difesa, necessaria e obbligatoria da parte del Comune, il Tar Calabria, pur accogliendo la domanda dei ricorrenti, limitava il risarcimento alle sole spese di progettazione di circa 800mila euro.

L’impugnativa davanti al Consiglio di Stato era atto dovuto per tentare un possibile ulteriore esito positivo ed anche per provocare il consequenziale ex lege accertamento di eventuale responsabilità tramite la Corte dei conti, per come poi avvenuto. E’ necessario evidenziare che l’attuale esecutivo ha tentato, attraverso tavoli istituzionali, di arrivare a una soluzione bonaria della questione, ma senza che ciò sia stato possibile. Dunque, non solo questa Amministrazione nulla c’entra con i fatti amministrativi di Villa Pangea messi in atto prima del proprio insediamento – salvo l’attivazione delle difese nei giudizi che alla fine si sono rivelate positive – quanto è essenziale far conoscere ai cittadini, perché questo è il punto focale della vicenda, che sia il Tar Calabria che il Consiglio di Stato hanno accolto, nei limiti detti, le domande dei ricorrenti motivando che il Comune, nel portare a compimento una selezione di idea progettuale, doveva prima accertarsi della disponibilità del bene. Nel caso specifico non vi ha ottemperato, ingenerando colpevolmente un affidamento nelle imprese prescelte, obbligandole a presentare proposte progettuali avulse dalla reale fattibilità dell’opera. Stante le motivazioni delle statuizioni di condanna, ci chiediamo di chi potrebbero essere le eventuali responsabilità in corso di accertamento se non della passata Amministrazione che ha omesso, prima di operare la selezione, di accertarsi della piena disponibilità del bene. Siamo veramente felici che la Corte dei conti procederà ad emettere una propria valutazione e una eventuale statuizione, così da poter far luce, definitivamente, sulla questione”. 

Autore

Salvatore Ferragina

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