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Noto e Colosimo: troppi debiti

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“Il nostro più grande errore? Non essere scesi in campo ai tempi del Lodo Petrucci”

“L’interesse per l’acquisizione del pacchetto azionario del FC Catanzaro c’era. Ma i debiti erano eccessivi. Da qui la nostra retromarcia sulla trattativa”. E’ quanto affermato oggi pomeriggio da Noto e Colosimo in una conferenza stampa indetta al Parco Commerciale Le Fontane. I due imprenditori, capifila di una cordata con Gatto e Speziali per rilevare la società giallorossa a un passo dal fallimento, hanno conversato per circa un’ora con i giornalisti presenti, rispondendo anche ad alcune domande. 

“Il nostro progetto – esordisce Noto – prevedeva una divisione in parti uguali del pacchetto azionario con Colosimo, Gatto e Speziali, più una copertura del 50% dei debiti complessivi, che ci erano stati quantificati intorno a 1,8 milioni di euro. Dopo una verifica con il commercialista della società, dott. Muraca, è emerso che i debiti erano quantificabili in 2.7 milioni al 31 marzo. A quel punto abbiamo dovuto rinunciare”. Secondo il patron del gruppo AZ il loro interesse era molto serio. Il piano previsto era quinquennale con garanzie fidejussorie a copertura di eventuali perdite.

Successivamente Noto palesa tutto il suo scetticismo sulla cordata che sta cercando in queste ore di ricapitalizzare prima della scadenza del 31 maggio. “Quando si tratta di mettere d’accordo tante teste su vicende societarie non è mai facile. Di sicuro non entreremo mai in una cordata del genere, ma non saremo certo noi a far fallire il Catanzaro. Se dovesse servire, offriremo il nostro contributo come abbiamo sempre fatto, senza rilevare azioni della società”. Una battuta anche su Gatto e Speziali che invece sarebbero coinvolti in questo estremo tentativo di salvare l’FC: “Evidentemente la loro visione è diversa dalla nostra”.

Dallo specifico della situazione, il discorso si sposta su riflessioni più generali. Noto offre la sua visione del mondo del calcio: “Si sa che gli investimenti nel mondo del calcio sono a perdere. Il calcio, in generale e non solo a Catanzaro (porta gli esempi di Mantova e Perugia), è malato. Ma se entrassimo in una situazione del genere nell’FC, dovrei renderne conto ai dipendenti delle mie aziende che magari rischiano di essere licenziati o di non essere pagati”. 

Molto interessante, infine, un passaggio sul Lodo Petrucci e sul possibile fallimento del FC Catanzaro. “Il nostro più grande errore – dice l’ingegnere – è stato il mancato ingresso in società all’epoca del Lodo Petrucci. In realtà eravamo disposti, ma poi arrivò l’avv. Pittelli”. E se dovesse fallire il Catanzaro? “Noi ci auguriamo di no, naturalmente, e siamo disposti a contribuire al salvataggio. Ma nella peggiore delle ipotesi, potremmo rilevare la società senza debiti ripartendo da una serie inferiore”.

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