Catanzaro Night News

Il federalismo demaniale ultima chance per il Convento dell’Osservanza

Leggiamo sulla stampa il grido di allarme di Quirino Ledda, responsabile di Legacoop, e l’accorato appello dell’Assessore comunale alla cultura Antonio Argirò che ipotizzano uno sciagurato futuro per l’antico e pregevole edificio monumentale del Convento dei Frati Minori Osservanti che, fino a qualche anno addietro, ospitava l’Ospedale Militare di Catanzaro e che adesso rischia di essere messo in vendita dal Ministero della Difesa.
Gli scenari prospettati sono di quelli che lasciano di stucco, soprattutto perché tra le righe si colgono segnali di impotenza di fronte a scelte che potrebbero calare dall’alto senza potere essere minimamente contrastate.
Noi dell’Osservatorio condividiamo pienamente i timori di Ledda e di Argirò e non possiamo esimerci, tuttavia, dal fare notare che, già nel novembre del 2009, avevamo tentato di interessare la classe politica catanzarese quando, all’indomani della decisione di non dar corso alla convenzione del 2008 stipulata tra regione Calabria e Ministero della Difesa per l’istituzione di una struttura sanitaria riabilitativa, di fatto veniva inferto il colpo mortale ad ogni residua speranza di potere mantenere in vita una qualsiasi attività.
Allora ci eravamo sforzati di essere misuratamente ottimisti ed avevamo chiesto al Sindaco di Catanzaro, al Presidente della Provincia ed a quello della Regione oltre che a tutti i parlamentari di trasformare quell’avversità in una opportunità e di unirsi nell’intento di pervenire all’acquisizione del bene al patrimonio comunale, evitando una cartolarizzazione che, anche in quella data, sembrava incombere lugubremente sulle storiche mura del Convento dell’Osservanza.
Ricordiamo anche che, prima di noi, altri movimenti cittadini ed associazioni gridarono allo scandalo per la soppressione del Centro di Medicina Legale di Catanzaro e scesero in piazza, caro assessore Argirò, per denunciare, all’opinione pubblica ed al mondo della politica, l’ennesimo scippo o abuso che veniva perpetrato ai danni del Capoluogo di Regione.
Oggi, vogliamo essere ancora fiduciosi che un estremo sussulto di dignità scuota i nostri apatici e distratti rappresentanti politici e che la vicenda possa essere ripresa ed avviata verso una felice soluzione. Quella che si presenta sarà sicuramente l’ultima spiaggia perché, per chi ancora lo ignorasse, proprio in queste ore lo Stato Italiano sta per emanare il primo provvedimento di attuazione del federalismo fiscale di cui alla Legge 5 maggio 2009 n. 42 e precisamente il decreto legislativo contenente le norme relative al cosiddetto federalismo demaniale. I sette articoli che compongono il dlgs dettano tempi e modi per il trasferimento dei beni immobili dallo Stato a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni e, in particolare, l’art. 2 prevede che i predetti Enti possano chiedere l’attribuzione a titolo non oneroso dei beni già individuati a tal fine dallo Stato che, proprio sulla base delle richieste degli enti territoriali, procede all’attribuzione dei beni.
Orbene, signori politici di ogni colore e schieramento, fate uno sforzo comune e procurate di fare individuare l’oramai vuoto complesso monastico tra i beni attribuibili al Comune di Catanzaro e, almeno per questo argomento, darete un senso tangibile alla vostra azione ed offrirete un gesto di amore alla Città di Catanzaro.

 

OSSERVATORIO PER IL DECORO URBANO DI CATANZARO

Autore

Umberto Galati

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