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Ospedale militare, la preoccupazione dell’assessore Argirò sul futuro della struttura

“Ho avuto modo di leggere sulla stampa locale il grido d’allarme lanciato dall’amico Quirino Ledda, che come sempre dimostra di voler bene alla nostra Città: il responsabile di Legacoop sociali denuncia pubblicamente in una lettera all’assessore regionale al Patrimonio storico la non remota possibilità che l’Ospedale militare della nostra Città possa essere posto in vendita e magari diventare, così come il cinema Odeon, sede di un’attività commerciale. L’eventualità è data dalla piega presa di recente di  espropriare la Pubblica amministrazione dello Stato di una parte dei propri poteri in settori delicati, trasferendoli tout-court nelle mani di privati: l’ultima è la “Difesa Servizi Spa”, a cui verrà affidata gran parte dell’attività del Ministero della Difesa, oltre alla responsabilità di ogni acquisto per le Forze armate, col potere di inserire nelle strutture militari anche impianti energetici, senza limitazioni legate ad effettive esigenze militari. Ed infatti, non è difficile ipotizzare quale sia il vero affare che potrà amministrare la Difesa Servizi spa, se non quello del mattone: la nuova società  gestirà, infatti, anche le dismissioni immobiliari, con lo scopo dichiarato di recuperare danaro per le spese militari. Naturalmente per garantire tutto ciò si chiuderebbero non solo un occhio, ma tutti e due per l’inevitabile cambiamento di destinazione d’uso. E’ prevista inoltre la possibilità di ampliamento della volumetria, anche qui scavalcando ogni autorizzazione, compresa quella sull’impatto ambientale. Quello che si preannuncia, insomma, è un nuovo scempio che, seppure momentaneamente bloccato come incostituzionale dai giudici della Consulta, potrebbe toccare molto da vicino anche i catanzaresi. Il tutto si sta sviluppando nell’assoluta indifferenza dei cittadini, colpevoli di non saperne abbastanza, e della classe politica che giustifica la nascita di queste società private con l’esigenza di sperimentare nuovi modelli organizzativi in grado di recuperare nuove risorse. Quello di Quirino Ledda, pertanto, è un appello al quale noi catanzaresi, me per primo, non possiamo rimanere indifferenti: come per la privatizzazione dell’acqua, per cui in migliaia i cittadini hanno preso parte a manifestazioni di pubblico dissenso nei confronti di chi vuole ridurre il bene più prezioso per l’uomo a mercanzia, o ancora le recenti prese di posizione nei confronti della trasformazione dell’intero Dipartimento della Protezione civile in una società per azioni – “Protezione Civile spa” -, controllata direttamente dal presidenza del Consiglio, fermata momentaneamente dalla mancata copertura finanziaria. Così i catanzaresi penso debbano manifestare apertamente la loro totale contrarietà all’acquisizione da parte di privati del complesso dell’Osservanza che invece è e rimane, come in tanti da anni sosteniamo, in testa il nostro sindaco Rosario Olivo, il posto ideale per la nuova sede della Accademia di Belle Arti e della Soprintendenza per i Beni culturali, rimanendo una struttura della Città per la Città. Credo inoltre che questo sito abbia le caratteristiche per diventare di fatto il palazzo della cultura regionale al quale ritengo che la sensibilità dell’assessore alla Cultura Mario Caligiuri non potrà far mancare il proprio sostegno. D’altra parte è bene che i cittadini catanzaresi assumano una forte presa di posizione – che fino ad oggi non c’è mai stata – per il bene della nostra città. Non è più possibile rimanere a guardare”. 

Autore

Salvatore Ferragina

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