Catanzaro Night News

CRONACA: Coniugi uccisi, figlio condannato a 20 anni di carcere

 È stato condannato a 20 anni di reclusione e, scontata la pena a 10 anni di ricovero in casa di cura ed all’interdizione perpetua dai pubblici uffici Pasquale De Marco, 36 anni, accusato di avere ucciso il padre, Luigi De Marco, 71 anni, e Maria Grazia Campisano, 59, e poi avere nascosto i corpi. La decisione è giunta ieri al termine del processo di primo grado, svoltosi nel tribunale di Catanzaro. Il duplice omicidio risale al 5 giugno del 2007, quando il giovane trucidò i genitori all’interno della villetta di famiglia, nel villaggio Eucaliptus di Simeri mare, nel Catanzarese. I corpi furono ritrovati quattro mesi dopo in un terreno agricolo, nel Crotonese, avvolti in teli di plastica, lo stesso materiale rinvenuto nel bagagliaio dell’auto di famiglia, all’interno della quale De Marco venne sorpreso arrestato cinque giorni dopo il delitto, in una stazione di servizio a Crotone. Sin dai primi momenti l’imputato ha sempre negato ogni coinvolgimento nella tragedia familiare, dichiarando di essere vittima di una ritorsione dei servizi segreti russi. Hanno ascoltato in silenzio la sentenza del giudice Giuseppe Neri (a latere Folino) della Corte d’Appello di Catanzaro, che questo pomeriggio ha condannato a venti anni di carcere Pasquale De Marco, il giovane accusato di avere ucciso il padre, Luigi De Marco, 71 anni, e Maria Grazia Campisano, 59 (commercianti catanzaresi in pensione da anni residenti a Roma), e poi avere nascosto i corpi. Dai familiari nessun commento alla decisione del giudice. Non c’erano, però, in aula il fratello di Pasquale, Giuseppe, e la sorella, Adele, che hanno preferito non assistere alla sentenza. La Corte d’Appello ha riconosciuto colpevole il trentottenne, riconoscendo il reato continuato e il vizio parziale di mente prevalente sulle aggravanti. Oltre a scontare venti anni di carcere, Pasquale De Marco dovrà scontare altri dieci anni in una casa di cura, al termine dei venti anni, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al pagamento delle spese di mantenimento in carcere. Deciso anche il risarcimento dei danni alle parti civili (fratello e sorella di Maria Grazia Campisano e il fratello e la sorella di Pasquale), oltre al pagamento della provvisionale stabilita in dieci mila euro e al pagamento delle spese per le parti civili. I giudici hanno, inoltre, ordinato la confisca della matrice dello scontrino con il quale Pasquale De Marco aveva acquistato i teli usati per avvolgere i corpi, oltre alla distruzione del fucile da sub e degli accessori utilizzato come arma del delitto, insieme a tutto il materiale sul quale sono state ritrovate tracce biologiche. Infine, è stata ordinata la restituzione dei beni agli aventi diritto e sono stati fissati in novanta giorni i tempi per la deposizione delle motivazioni

 

SoveratoWeb

Autore

Umberto Galati

Scrivi un commento