Io dico seguitando

Lo stile Catanzaro!

Rubrica del martedì curata da Gennaro Maria Amoruso

 

Questa settimana parliamo di un qualcosa che al momento
non c’è, di cui si sente un grande bisogno e della quale, con tutta sincerità,
si vedono i primi accenni.

Questa “cosa” è lo stile, che è un modo abituale di
essere, di comportarsi, di agire, che solitamente caratterizza una persona o un
gruppo sociale. Questo il significato etimologico del termine e questa è la
sede meno adatta per farne una indagine linguistica.

Le mie considerazioni si vogliono soffermare su alcuni
aspetti della rinascita del Catanzaro calcio e su alcuni elementi che sono, a
mio avviso, necessari per una conferma a certi livelli.

Conosciamo bene le macerie davanti alle quali si sono trovati
Parente e Poggi a febbraio di quest’anno, sappiamo benissimo che questa
dirigenza non è formata da milionari e da mecenati e siamo oltremodo consapevoli che il
gioco del calcio non è più solo la partita domenicale.

Ora per far rifiorire le Aquile qualcosa si dovevano pure
inventare, visto che troppi erano stati gli anni di isolamento vissuti dal Nostro Vessillo
e troppi sono stati i bocconi amari che ha ingoiato.

A tutti i livelli il Catanzaro calcio non godeva di grandi
considerazioni, e le ondate di pubblico che domenicalmente venivano registrate
non erano altro che indici statistici.

Diciamo che i timonieri della barca giallorossa in questi
dodici anni non hanno mai avuto grande fortuna, anche se mi sorge spontanea una domanda,
quanti di loro hanno curato “certi” particolari ed “alcuni” dettagli?

In queste righe non farò altro che raccontarvi la mia
esperienza personale e le sensazioni che ho tratto dal vedere “certe” cose.

Per ottenere un grande risultato è necessario che tutti
gli ingranaggi siano a posto e che questi ingranaggi girino in maniera
sincronizzata. Da febbraio in poi qualcuno ha pensato seriamente anche agli ingranaggi.
Mentre nell’ultimo decennio abbiamo visto utilizzare, nella macchina Catanzaro,
ingranaggi sbagliati o di qualità scadente, il presente ci offre qualcosa di nuovo. In passato capitava che l’ingranaggio
diventava così grande da ergersi protagonista, per poi clamorosamente
sgonfiarsi come una bolla di sapone. Quanti personaggi, quanti protagonisti
hanno usato il nome del Catanzaro, tutti boriosi e tutti tronfi nella loro
pochezza.

Ma torniamo alla mia esperienza diretta ed alle sensazioni
che ne sono venute fuori. Sapere che al servizio del Catanzaro c’è gente seria
ed umile è una cosa che mi fa stare tranquillo. Probabilmente questi ragazzi
sono stati scelti per le loro caratteristiche, non ho mai sentito una parola
fuori posto, non li ho mai visti vantarsi del fatto che lavorano per il
Catanzaro, quando qualche tempo fa bastava essere cugini di quarto grado dello zio del
giardiniere per considerarsi al pari del Presidente.  Cosa hanno di diverso questi ragazzi? Di certo non sono super
eroi, io li ho visti semplicemente tirare la carretta, senza mai fiatare e
senza mai lamentarsi, anzi felici di quello che stavano facendo, sia che si trattasse di una pagina web, di un comunicato stampa o di accompagnare una giacchetta nera.

Ecco quello che dovrebbe essere lo stile Catanzaro: sobrio,
professionale ed efficace. In tutto questo discorso non va tralasciato il “vertice”, motore di tutti questi cambiamenti. La loro disponibilità è sintomatica, la possibilità di discutere e ragionare su certi problemi è altrettanto lampante.
Adesso si cerca il salto di qualità ed il ripescaggio in C1 è il sintomo della nuova considerazione che il Palazzo ha del Catanzaro.
Importantissima sarà la manifestazione di giovedì nove ottobre, sul calcio in
Calabria, dove si confronteranno i vertici calcistici regionali e nazionali. Ottima vetrina in attesa dell’arrivo della nazionale e chiaro segnale che sui tre colli si è tornato a fare sul serio. Mi viene da pensare alla frase di un dirigente di qualche anno fa, riferita alla dirigenza di altre squadre calabresi: “…li aspetto al varco!” Questa frase mi ha fatto venire i brividi e non ha bisogno di commenti. Oggi finalmente, dopo tanto tempo, Catanzaro tornerà ad essere giustamente al centro degli eventi.
Altrettanto importanti sono le attività sociali di cui l’Uesse è parte,
ultima fra queste il gemellaggio con una associazione che si occupa di
disabili e di soggetti svantaggiati.(la Fabbrica dei sogni n.d.r.)

Popolo Giallorosso i risultati si conquistano sul campo, ma le vittorie sono
il frutto di tanti piccoli particolari riuniti in un mosaico mai casuale.

Questi sono i semi dello stile Catanzaro, il mio augurio e
che la dirigenza li sappia coltivare e li sappia far crescere secondo un
disegno ordinato. In questo momento non posso fare altro che invitare i ragazzi
che lavorano per l’Uesse a continuare così, consapevoli di essere, insieme a
tutti noi, parte di un  GloriosoVessillo.

Una piccola anteprima ai lettori la voglio dare, nei
prossimi giorni ci saranno importanti novità su questo sito. UsCatanzaro.net
raddoppia, verrà infatti diversificata e potenziata l’offerta editoriale. Non
solo calcio, ma tante notizie che riguardano la nostra realtà territoriale e
che renderanno felici moltissimi che vivono lontano dalla terra natia. Questo
ulteriore sforzo redazionale nasce dall’esigenza di soddisfare la richiesta di
informazioni che viene dai nostri numerosi utenti.

Torniamo al rettangolo verde, dopo aver scacciato i fantasmi sorani adesso puntiamo la
rotta sulla Sicilia, la squadra è viva e non ha paura di nessuno. Affrontate il
prossimo avversario con la consapevolezza di essere il Catanzaro e preparatevi
mentalmente a realizzare una nuova impresa.

Giallorosso per Sempre!

Gennaro Maria Amoruso (Harp)

Chi volesse suggerirmi argomenti,
segnalarmi temi o dissentire sulle mie parole può farlo all’indirizzo e
.mail gennaro@uscatanzaro.net

 

Autore

Redazione

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